Frammenti d'Egitto a Trieste

Dettaglio del musetto.E' ben visibile la raffigurazione degli occhi.
Sembra quasi che il micio, morto più di tremila anni fa, ci guardi e si aspetti ancora qualche carezza...

Rieccomi, sia pure con un po' di ritardo
a parlare della sezione egizia del Civico Museo di Storia ed Arte triestino...

La esporreste, una mano mummificata, nel vostro soggiorno? Io sinceramente no, eppure simili reperti nell'800 erano molto ricercati.C'era persino chi li riteneva potenti amuleti.

Questa foto mi è particolarmente cara, anche se (forse) il reperto in sè non è particolarmente significativo. Trattasi dell'assemblaggio di una statuina e di una collana composta da numerosi amuleti. Pure questa composizione era destinata ad abbellire qualche salotto ottocentesco...

E queste invece sono le cosiddette "concubine del defunto". Secondo taluni erano destinate ad assicurare la soddisfazione sessuale del Ka del defunto (esistono, in altri musei, esemplari privi di gambe ...cioè impossibilitati alla fuga! )ma secondo altri erano semplicemente satuine legate al culto della fecondità.

E per finire, quello che ritengo uno dei pezzi forti della collezione triestina:una stele di età ramesside (XIX dinasta, quindi) che conserva ancora evidenti tracce di colore

Bellissimi!

E adesso una visione d'insieme della collezione di ushabty.I pezzi più antichi sono della XVIII dinastia, quelli più recenti della XXX. Tre facevano parte del corredo funerario del di un faraone:SetiI, per la precisione.

La stessa collezione vista da una prospettiva un po' diversa.

woooow!