| | | OFFLINE | | Post: 6.318 Post: 5.073 | Registrato il: 14/09/2006 | Colei/Colui che siede alla destra della Sacerdotessa | Capo del Tesoro | Scriba del Tempio di Thot | |
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19/11/2009 14:22 | |
Non so quale valenza storica o archeologica possa avere, ma in un sito sulla "storia della cravatta" (sic) ho trovato questa strana dichiarazione:
"... gli antichi egizi legavano ai defunti, in segno di protezione, un lembo di stoffa intorno al collo con il nodo di Iside. ..."
Non so se corrisponda al vero (e di questo chiedo perciò lumi a Frankh), ma ammettendo che fosse vero, la relazione tra il nodo di Iside ed il defunto potrebbe indicare l'immortalità e, conseguentemente, il segno della vita troverebbe una sua giustificazione messa, peraltro, in pratica proprio nel rito della sepoltura.
Più che una cintura, perciò, stretta da un nodo di Iside, potrebbe trattarsi di un "collare" (e sarebbe interessante a tal punto verificare come fosse effettivamente annodato il laccio o le bende), un vero e prorpio talismano (sempre ammettendo che quel che ho trovato possa corrispondere al vero) legato al collo del defunto magari proprio per propiziare la sua vita ultraterrena.
E' peraltro interessante notare che in molte religioni il simbolo del "nodo" ha attinenza con l'immortalità, con la vita o con la morte. E del resto esistono molte leggende in cui il protagonista è proprio un nodo (vedi il nodo di Gordio, ad esempio, o il nodo ai capelli di Salomone o il più romantico nodo d'amore) senza tralasciare le Upanishad, le sacre scritture induiste, secondo cui "disfare il nodo del cuore significa raggiungere l'immortalità".
Per quanto mi riguarda, ero anch'io convinto si trattasse del laccio dei sandali anche se, effettivamente, si tratterebbe di una rappresentazione alquanto complicata (l'allacciatura dei sandali vista dall'alto e senza il piede... direi che è abbastanza macchinosa come rappresentazione). |