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"Le tracce di Mosé - La Bibbia tra storia e mito " di Israel Finkelstein e Neil A. Silberman

Ultimo Aggiornamento: 27/11/2012 00:29
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
11/09/2009 12:50
 
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[cut: testo eliminato per mantenere la congruità dell'argomento trattato]


Come chiunque altro può notare nei miei post non ho messo in discussione le persone e la professionalità di Finkelstein e Silberman ma il metodo utilizzato nel redigere il loro libro, io l’ho definito di taglio giornalistico divulgativo ma qualcuno ha interpretato questo erroneamente in senso “spregiativo”, per qualcun altro il testo è divulgativo ma ha poco di giornalistico, va bene, posso anche essere d’accordo su questo, ma un testo divulgativo che analizza solo una parte della storia per affermare che la Bibbia è un mito non mi sembra di impostazione scientifica, e se così non è come mai nella bibliografia del testo mancano studiosi del calibro del prof. Italo-israeliano Emanuel Anati che da decenni svolge campagne di scavi nel Sinai con notevoli risultati?

Le chiacchiere non mi interessano bisogna guardare i fatti, le faccio un esempio dal libro:

«Alcuni studiosi hanno sostenuto che le massicce attività edili successive a Gerusalemme hanno spazzato via qualsiasi traccia della città precedente. Eppure gli scavi nella città di David hanno rivelato notevoli reperti dell’età del bronzo medio e dei secoli successivi, quelli dell’età del ferro: mancano solo quelli del decimo secolo a.C. La valutazione più ottimistica di questa testimonianza negativa è che l’estensione di Gerusalemme nel decimo secolo fosse piuttosto limitata, forse non più grande di quella di un caratteristico villaggio dell’altopiano» p. 148

Le chiedo: quale metodo scientifico/deduttivo ha utilizzato lo studioso per arrivare a questa sua “ottimistica” conclusione per altro smentita con i FATTI da Eilat Mazar?

Scusi la domanda retorica era solo un esempio, se questo è uno dei metodi scientifici utilizzati per analizzare le prove non mi sorprende che il testo possa essere trovato fallace in altri punti.

Come diceva Popper: «Una preposizione universale può essere falsificata da un solo caso contrario, mentre nessun numero di casi non contrari, per quanto elevato, può verificarla»

Saluti


Edit by: Kiya
[Modificato da -Kiya- 12/09/2009 16:15]
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