Indubbiamente dobbiamo molto agli antichi egittologi.
A loro dobbiamo molto in fatto di conoscenza e altrettanto al danno di non averne.
Errori, superficialità, interessi economici e manie di presenzialismo hanno più volte offuscato la passione che comunque ha animato molti di loro.
La novità delle scoperte quando queste non avevano ancora un tessuto nel quale collocarsi ha fatto più volte prevalere altri interessi a discapito di una attenta osservazione.
Purtroppo il guaio esiste ed è ai nuovi archeologi che dobbiamo rivolgerci per ricostruire quanto è andato perso, certi ormai che chi si occupa di archeologia ha più mezzi, più cultura e sicuramente meno prospettive di arricchimento.
Per fortuna la scienza progredisce e a nussuno mai più verrà in mente di creare "farmaci"con polvere di mummia nè d'altro canto nuovi reperti potranno influenzare la moda e la voglia di rinnovare i salotti dell'aristocrazia.
Aldilà delle critiche che possiamo muovere alla archeologia di una volta resta però il nostalgico fascino di sapere come questi pionieri ci hanno aperto le porte di una straodinaria civiltà.
[Modificato da roberta.maat 24/02/2009 16:35]