In proposito, ricordo di aver letto su qualche testo enciclopedico (forse quello della dott.ssa Bresciani, ma non sono certa - potrebbe invece trattarsi del volume Tosi/Leospo, dedicato alla vita quotidiana), che effettivamente il momento migliore per formulare le richieste al Dio era proprio durante la traversata della via processionale.
In tale circostanza, la statua del dio risultava posta in un tabernacolo, a sua volta caricato sulla barca sacra, che veniva portata a spalle dai sacerdoti.
La valenza della risposta veniva attribuita al movimento del dio, ovvero se questi (quindi i sacerdoti) procedeva in avanti, la risposta era positiva; ma se il Dio retrocedeva allora si era in presenza di un esito negativo.
Evidentemente il potere dei sacerdoti locali era tale da far ritenere al popolo che i loro movimenti fossero inequivocabilmente controllati dalla divinità medesima, la quale imponeva come agire.
Altre volte, invece, si utilizzavano pezzi di papiro, oppure ostraka, e si procedeva con una vera e propria estrazione, eseguita da un sacerdote addetto.
L'oracolo era anche legato ai sogni, in quanto si riteneva che la risposta potesse giungere attraverso questo mezzo.
Mi pare che si posseggano anche riscontri sul fatto che il Primo Profeta del Tempio, ovvero la massima carica sacerdotale, fosse a carico di un responso oracolare, dietro al quale è pressocchè ovvio ritenere vi fosse il sovrano medesimo.
L'oracolo veniva chiamato in causa anche in questioni giuridiche, per dare un responso definitivo in situazioni di furto, ad esempio, e la sua risposta era da ritenersi di assoluta valenza effettiva.
[Modificato da -Kiya- 21/12/2008 22:53]