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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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"La genesi dei Faraoni" di Toby Wilkinson

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2013 16:00
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

02/06/2009 23:10
 
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2. Le sabbie del tempo. Datazione dell’arte rupestre
Trattandosi di semplici incisioni sulla roccia i petroglifi sono molto difficili da datare.
Esistono metodi scientifici per la ricerca delle datazioni assolute dei reperti archeologici, come l’esame delle patine superficiali, che non hanno portato a risultati sempre soddisfacenti, e altri, come l’esame dell’erosione su frammenti di roccia, introdotti da poco in contesti particolari (ad esempio in Australia) hanno dato qualche risultato apprezzabile, ma non possono essere sempre utilizzati per i tempi ed i costi richiesti.

I metodi logici, quali la valutazione dell’altezza, l’osservazione reciproca della giacitura dei disegni o l’individuazione di elementi di datazione sicura sono già stati utilizzati ove possibile, ma spesso si prestano a clamorose contraddizioni (ad esempio ricordate l’ambiguo disegno di cui si è discusso nel topic “Razzo e omini…”?).

Infine esistono le analisi tipologiche, stilistiche e tecnologiche applicabili ai manufatti artistici, ma oltre ad essere spesso additate per soggettività delle conclusioni, esse vedono accrescere la loro validità con l’aumentare dei reperti confrontabili a disposizione e con la conoscenza personale dei caratteri tipologici, stilistici e tecnologici dell’epoca in questione, di cui è dotato colui che analizza tali reperti.

Nel caso dei petroglifi inoltre ogni considerazione può portare solo a datazioni relative, non assolute, per ottenere le quali occorre ancora poter collegare il materiale della ricerca con altro sicuramente datato, ad esempio con il metodo del radiocarbonio (su resti organici), con scintigrafia o termoluminescenza (su manufatti ceramici), ecc.

Per questo Toby Wilkinson compì parecchie spedizioni nel Deserto Occidentale, con l’obiettivo di raccogliere tutto il materiale possibile, rilevando centinaia di siti fra quelli conosciuti e quelli di nuova scoperta, con migliaia di disegni documentati da foto, copie a ricalco, disegni dal vero, ecc.

Le tecniche esecutive individuate sono due, quella puntinata corrispondente alla fase più antica e quella a linea continua, più recente.
I soggetti sono molteplici e rimandano ad una fase storica, individuata fra il 6000 a.C. e il 3500 a.C., in cui l’attuale deserto aveva un aspetto piuttosto diverso da quello attuale, grazie ad un clima che dispensava ancora saltuarie precipitazioni, in grado di garantire una certa ricchezza di vegetazione e quindi di fauna selvatica, come nella savana situata più a sud o nella Valle del Nilo.

In particolare vengono analizzate le iconografie dell’ippopotamo, dell’acqua, del cacciatore, del cane, del pastore, dell’elefante, della giraffa, della barca, del nemico, della corona rossa e altro ancora, attraverso un arco di tempo che comprende tutto il periodo Predinastico.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

05/06/2009 20:28
 
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3. Cacciatori e allevatori di bestiame. Il volto nascosto dell’artista

La grande varietà di soggetti raffigurati nelle manifestazioni artistiche su roccia indusse i primi studiosi a crederli espressioni di popoli differenti, con varie provenienze e appartenenti a culture cresciute in luoghi remoti. In seguito comunque le divisioni vennero ridimensionate.

In particolare appare chiaro come la gente del deserto ben conoscesse l’ambiente della Valle. Le immagini di ippopotami, barche, e altri soggetti appartenenti all’habitat umido si trovano nei manufatti rinvenuti in entrambi i luoghi.
Vice-versa i popoli della Valle conoscevano il deserto, i suoi abitatori e i luoghi particolari, e lo frequentavano.

Nella tomba predinastica detta B101 di Abydos è stato rinvenuto un ricco corredo funerario con vari elementi indiziari; le raffigurazioni particolareggiate di animali del deserto, non solo dipinte, ma anche scolpite, spesso adornano oggetti in pietra tratta da cave individuabili o miniere sfruttate già molto tempo prima dei faraoni.

La grande abbondanza di tavolette per il trucco rivela quanto fosse diffusa l’usanza di dipingersi il volto, pratica collegata, in tutte le parti del mondo in cui è stata riscontrata, a sottolineare particolari riti di passaggio o alla preparazione dell’evento aggressivo, caccia o guerra, infatti le scene di caccia con cani e armi abbondano e anche quelle di battaglie sono discretamente rappresentate, inoltre resteranno patrimonio della memoria collettiva della civiltà egizia per tutta la sua esistenza.

Molti oggetti sono piccoli e maneggevoli, dotati di fori per essere appesi e portati addosso, mentre mancano i grossi oggetti e quegli utensili specialistici legati alle attività agricole e alla sedentarietà che esse portarono con sé.

Gli insediamenti scavati presentano tracce di occupazione stagionale, quali strati sottili ricorrenti di sterco animale, legati alla pratica di una sorta di transumanza piuttosto che alla semplice caccia.

Il bestiame ricorre spesso anche nelle immagini dei petroglifi, non come oggetto di caccia su mandrie libere, bensì come possedimento personale, una delle prime risorse di ricchezza accumulabile.

I bovini assunsero una particolare importanza testimoniata dalle varie forme in cui vennero ritratti negli oggetti d’uso e in quelli funerari: vasi e amuleti riproducevano l’animale intero o parti di esso, piccole sculture accompagnavano i defunti nell’aldilà mentre altre potevano essere indossate come amuleti, nei primi censimenti di epoca dinastica i capi di bestiame saranno usati come indicatori di ricchezza, mentre il toro assunse significati simbolici allusivi al comando.

Tutto ciò porta alla conclusione che, gli abitatori della Valle possessori di bestiame si recassero periodicamente nel deserto seguendo le proprie mandrie alla ricerca di pascoli estivi, nell’attesa della ritirata delle acque e della crescita del nuovo foraggio durante l’autunno e l’inverno.

Apprendiamo anche come l’ordinamento di questi gruppi fosse di tipo patriarcale, attraverso immagini in cui un uomo adulto raggruppa il bestiame accompagnato dal figlio, e come l’acconciatura badariana fornita di piume indicasse dapprima un capofamiglia, un leader, poi un defunto, un antenato, quindi una divinità, tradizioni ereditate in seguito dalla cultura egizia e mai dimenticate.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

03/07/2009 02:02
 
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4. Prima dei faraoni. Vita nell’Egitto predinastico

In questo capitolo l’autore analizza alcuni aspetti della vita quotidiana nel periodo predinastico, facendo riferimento in generale al 4000 a.C., cioè alla prima parte del quarto millennio a.C..

Innanzi tutto la situazione climatica, molto più umida rispetto allo stato attuale: è probabile che la zona delle piogge estive, ora relegata più a sud e molto ridotta, potesse allora estendersi fino oltre al tropico, generando un sistema di verdeggianti praterie effimere, in grado di ospitare le mandrie nel periodo in cui la Valle del Nilo era allagata.

Mentre l’uso della transumanza stagionale era ancora in atto e compensava da una parte la desertificazione incalzante, dall’altra il regime delle piene del fiume, accrebbero la loro importanza alcuni centri situati in posizione strategica, Nubt, Nekhen e Tjeni, per il concentrarsi delle attività, da quelle agricole, a quelle mercantili, da quelle artigianali a quelle burocratiche.

Il Delta ebbe uno sviluppo differente a causa della sua posizione e conformazione: anche qui la transumanza stagionale era praticata, portando allo stesso semi nomadismo dei gruppi di allevatori altoegizi, ma la vocazione delle città era diversa, decisamente più mercantile e coloniale.
Evidentemente qui mancò l’elemento necessario alla formazione degli stati detti “protoregni”, così il processo di formazione dello stato partì dalle tre ricche città del sud.

Il capitolo si conclude con la storia un po’ romanzata ma verosimile, di un uomo appartenete ad una famiglia di allevatori dell’Alto Egitto, divisa a metà fra la città, la casa e la gente della Valle, e il bestiame, le praterie e la relativa solitudine delle montagne.

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04/07/2009 12:27
 
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Ho letto i commenti al libro di Wilkinson. Ho provato a cercarlo per acquistarlo, ma non lo trovo, nemmeno sul sito della Newton Compton. Qualcuno sa dove posso trovarlo? Grazie
Guido
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
04/07/2009 14:21
 
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Il testo è putroppo fuori catalogo, nonostante sia stato pubblicato soltanto nel 2004.

Sui siti che ti segnalo qui di seguito sembra sia ancora disponibile, prova a confermare l'ordine:

books.bloo.it/libro_macro2486.html

www.macrolibrarsi.it/libri/__la_genesi_dei_faraoni.php

l'alternaativa è il mercato dell'usato, ma anche in tal senso ho trovato nulla per il momento.

A metà agosto sarò a Torino, se non riesci a procurartelo diversamente, fammelo sapere. Vedrò di cercarne una copia da farti pervenire.
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Scriba Reale

= Useret mes en Ra,
Sepet em-bah Aton =
04/07/2009 14:35
 
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Grazie Kiya per la segnalazione,avevo cercato su Ibs,ma non è disponibile,ora provo su uno dei due siti.grazie
OFFLINE
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05/07/2009 12:58
 
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Cara Kirya,
ho trovato il libro di Wilkinson su books.bo e me lo spediscono in 2-3 giorni.
Grazie infinite per il tuo prezioso suggerimento
Guido
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
S3t n m3't -
05/07/2009 13:24
 
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Ottimo, sono contenta che fosse disponibile ;)
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La Divina Cantatrice
- HdjetmeMaat
MerytAton Sitenjterw -
05/07/2009 14:31
 
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Grazie, ordinato anche io !
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

05/07/2009 22:31
 
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Non sapete quanto mi renda felice sapere che questa piccola pubblicità fatta al mio caro Toby abbia in qualche modo dato i suoi frutti, spero di poterne presto discutere assieme a voi.
Non aspettatevi un libro molto tecnico però, è solo una pubblicazione divulgativa, scritta in modo molto semplice e chiaro, fin troppo discorsivo, ma lascia certo la voglia di saperne di più.
Intanto continuo col mio riassuntino...
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