L'affermazione dell'autrice, secondo la quale "se non si conosce l'esoterismo e la Tradizione Iniziatica, non è possibile tradurre niente" mi lascia eufemisticamente perplesso.
è precisamente la reazione che ho avuto io.
E' evidente che il testo in questione si discosta dall'ambito storico/filologico o questo, almeno, è quanto traspare dalla sua presentazione e dai manifesti ambiti di interesse dell'autrice.
In quanto alla mia affermazione a proposito di "vincitori e vinti", mi riferivo al fatto che ogni schieramento continuerà ad elevare la sua posizione come corretta e non ci sarà mai un confronto basato sull'obiettività. Non potrebbe sussistere.