Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Napoleone: 5 maggio 1821, non si trattò di avvelenamento

Ultimo Aggiornamento: 14/02/2008 14:15
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
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S3t n m3't -
13/02/2008 23:56
 
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di Gabriele Beccaria

Assassinato o morto di cause naturali? Come Tutankhamon, Napoleone detesta la banalità. I complottisti lo vorrebbero ammazzato dai perfidi inglesi, terrorizzati da un secondo ritorno in Francia. E invece gli scienziati dissolvono l’aura di mistero che un grande deve portare con sé.

Non è stato l’arsenico ad avvelenarlo a Sant’Elena: lo sostiene uno studio italiano, condotto da un team dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare insieme con un gruppo di ricercatori dell’Università di Pavia. La certezza arriva da alcuni capelli del condottiero, raccolti in diverse fasi della sua esistenza: quando era bambino, durante l’esilio all’Elba e quello a Sant’Elena e anche dopo la morte, il 5 maggio 1821. I campioni, con quelli del figlio e della moglie, sono stati analizzati proprio alla ricerca della celebre sostanza e per i test è stato utilizzato il piccolo reattore nucleare di Pavia.

Il «bombardamento» dei capelli è durato otto ore: i neutroni - spiegano i ricercatori - vengono catturati dall’arsenico, che si trasforma in un isotopo radioattivo e si individuano quindi i nuclei attraverso la misura del loro decadimento. Il verdetto? Le tracce del metallo sono sempre alte, dall’infanzia agli ultimi giorni, e le concentrazioni sono allarmanti, se paragonate agli standard attuali. «I contenuti dimostrano come due secoli fa ci fosse un’esposizione maggiore dell’attuale», spiega la tossicologa Angela Santagostino, probabilmente legata ai coloranti, alle colle e ai fumi della legna da ardere. «Il confronto dei livelli del veleno nei capelli di Napoleone alla morte con quelli risalenti a periodi precedenti fa pensare a un assorbimento cronico, continuato a Sant’Elena, e sembra quindi poco probabile che la sua fine sia da attribuire a un avvelenamento criminale».

Peccato per chi voleva il thriller a tutti i costi. Ma non è la prima volta che la fisica squaderna la storia. Un altro studio dell’Infn ha dimostrato che una tunica attribuita a San Francesco era invece successiva, mentre un ricercatore austriaco ha da poco dimostrato, sempre analizzando un po’ di capelli, che Beethoven è stato ucciso per errore dal suo medico. Arsenico? No, piombo.



[fonte: www.lastampa.it]
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Scriba del
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14/02/2008 00:10
 
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Molto interessante anche se, nel caso di Napoleone, non credo al complotto ad alto livello, bensì, più prosaicamente e verosimilmente, organizzato dai soldati che erano costretti a fargli la guardia su uno "sputo" di isola in mezzo all'oceano... morto lui, sarebbero di certo tornati a casa. Si era parlato, addirittura, di arsenico spruzzato sulle pareti, ma si può eslcudere che si sia trattato di un'altra sostanza?

Tuttavia, è dimostrato che il "mitridatismo" è una "favola" e non si può, quindi, ritenere Napoleone protetto dall'assunzione di dosi più massicce di arsenico che, in ogni caso, forse non avrebbero potuto (data anche la scarsa permanenza nel corpo dal momento dell'assunzione a quello della morte) essere rilevate proprio in funzione dell'alta ed allarmante percentuale rilevata dai medici italiani che, almeno dall'articolo, non mi pare fossero periti forensi.

L'alta percentuale rilevata dai medici moderni, secondo me, potrebbe aver mimetizzato l'assunzione di arsenico in quantità mortale somministrato per causare la morte.

Direi, quindi, che il mistero non è ugualmente risolto esattaemnte, checchè ne dica il buon ZH, come il mistero di Tutankhamon.
14/02/2008 09:11
 
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Accipicchia!!! Non l'avrei mai detto!!
[Modificato da Hatshepsut76 14/02/2008 10:44]
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Scriba Reale

= Useret mes en Ra,
Sepet em-bah Aton =
14/02/2008 14:15
 
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C'è sempre da sbalordirsi sulle ricerche.............
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