| | | OFFLINE | | Post: 7.073 Post: 6.865 | Registrato il: 12/02/2006 | Colei/Colui che siede alla destra della Sacerdotessa | Capo del Tesoro | - ShemsetRa - Architetto Reale | |
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22/08/2007 14:17 | |
Rovistando in soffitta (si fa per dire ) ho trovato dei vecchi quaderni di scuola e mi sono stupita, rileggendo, che la prima lezione di Storia dell’Architettura riguardasse quasi interamente l’architettura egizia.
Chi l’avrebbe mai detto?
Evidentemente avevo un professore illuminato che non ha sorvolato sul tema, per partire diretto con: “L’Architettura Greca”!
Ecco gli appunti.
Prendeteli con le pinze…
18/11/1986
Le prime architetture furono i templi, ne esistono tre tipologie principali, solari, divini e funerari.
Stonenge più che un tempio solare è un orologio solare, databile attorno al 1800 a.C.
Abu Simbel è un tempio divino, scavato nella roccia, con una forma ad imbuto.
La bellezza dei maggiori templi greci si basa sulle correzioni ottiche, espedienti per contrastare l’effetto prospettico; ad esempio nel Partenone (70x35m) sarebbe particolarmente pronunciato; basata sul rapporto fra moduli e sottomoduli, la geometria deve apparire bella e chiara.
La misura del tempo crea i moduli adatti alla musica, mentre l’architettura, che è armonia degli spazi, trova i suoi nella misura dell’uomo, in fondo anche i suoni sono immagini.
E gli egizi avevano chiaro il senso del ritmo, così basandosi su numeri semplici attuavano la variazione ottica.
Sapendo che per l’occhio è molto difficile valutare gli angoli costruirono piloni costituiti da muri a scarpata, con i lati divergenti verso terra proprio all’ingresso del tempio.
Il maggiore esempio è Karnak.
Davanti vennero posti degli obelischi e, per rinforzare l’effetto quando questi erano di differenti dimensioni, il più grande stava arretrato rispetto agli altri.
Già sapevano che una linea in fuga (come quella di una trabeazione) tende a farsi concava, quindi veniva corretta.
La sequenza tipologica prevede i piloni (porta), il cortile porticato, la sala ipostila (una o più), il sacello.
Nella sala ipostila si assiste alla ripetizione costante di un tema fondamentale, l’insieme colonna (o pilastro) e trabeazione, quello che noi chiamiamo il sistema trilitico pesante; troviamo un fondo di identità psicologica fra Egitto e Grecia: lo stesso ritmo semplice.
In entrambe le civiltà vi è assoluta identità fra le arti, mentre le primitive conoscenze scientifiche sono ad esse subordinate ma essenziali.
Gli egizi iniziarono a costruire col mattone crudo, semplicemente essiccato al sole; impastato con fango e paglia, esso è il modulo delle costruzioni in argilla.
La misura base degli egizi è il piede (modulo) m. 0.36 (da “Le Grandi Scoperte dell’Archeologia”, edito da De Agostini)
Quando Napoleone compì la campagna militare in Egitto, portò al suo seguito molti studiosi, fra i quali Monge, così essi iniziarono a disegnare e misurare i monumenti dell’antichità e a trovare le relazioni geometriche che ne regolano l’armonia.
Si scoprì che uno dei moduli più usati nell’architettura egizia era il triangolo magico, quello che ha i lati nella proporzione 3, 4 e 5 e un angolo retto.
colorato testo appunti[Modificato da pizia. 22/08/2007 14:22] |