Akhetaten
"Nel settore nord si apriva una porta monumentale e si notava un sigolare palazzo con caratterisrtiche di edificio rappresentativo, una costruzione che ci illumina sull'atmosfera di Amarna e sullo spirito del suo fondatore. In questo palazzo nord vi erano due cortili, l'uno di seguito all'altro e, sul lato nord, altari destinati al culto dell'Aten ed ambienti adibiti a stalle per cavalli, vitelli, antilopi.
Nell'angolo nord-est un giardino circondato su tre lati da porticati a colonne; le piccole stanze situate sui lati lunghi del giardino potevano essere usate, in base a quanto rimane della decoraziojne parietale, almeno per alcune di esse, come luoghi per allevare volatili, uccelli acquatici in particolare. Vi erano poi appartamenti regali ipostili con la sala del trono. In una stanza situata nel lato stretto orientale, si apriva una grande finestra sul giardino che permetteva al re di osservare gli uccelli ed altri animali. In nessun luogo ad Aklhetaten il senso della natura è apparso tanto manifesto come in questo singolare edificio, nel quale il sovrano poteva vivere in mezzo alle creature del suo disco solare, venerandolo attraverso il contatto non solo visivo con loro".
"La residenza reale disponeva di un vasto giardino, di magazzini, di cortili, di appartamenti residenziali che presentano il settore "reale" con sala ipostila, cappella per il culto privato, soggiorno, camere da letto ad alcova, e settori riservati alla servitù.
Il Palazzo reale comprendeva inoltre una sezione privata, il gineceo per le donne, magazzini ed una sezione ufficiale con vasti cortili, uno dei quali presentava lungo un lato una serie di statue del re e della regina. La sala del trono era preceduta e affiancata da grandi ambienti ipostili, il più vasto dei quali aveva 32 file di 17 pilastri ciascuno. Il materiale usato per la costruzione del Palazzo è la pietra dura e non il solito mattone crudo".
"Sono interessanti le notizie relative ai servizi igienici, ritrovati in molte case e non solo in quelle dei funzionari più importanti; vi erano stanzette evidentemente destinate a questi scopi e contigue alla camera da letto del proprietario e della sua consorte. La stanza da bagno è stata definita come tale per via di una lastra di calcare su cui lavarsi, collocata nell'angolo formato da due pareti ricoperte da sottili lastre di calcare: le lastre avevano la funzione di proteggere dagli spruzzi dell'acqua i mattoni crudi di argilla delle pareti ed il pavimento in terra battuta.
La lastra di calcare per il bagno aveva di solito un leggero incavo, in cui confluiva l'acqua che era versata sulla persona che si lavava, ed un leggero beccuccio che terminava all'esterno attraverso la parete della stanza, oppure finiva entro un grande vaso collocato nel pavimento della suddetta stanza".
"La loggia nord della casa del visir Nakht era decorata copn un soffitto color azzurro, mentre le pareti, dipinte di bianco con una striscia rossa in prossimità del soffitto, erano ornate da un fregio di petali azzurri su sfondo verde. Il pavimento era formato da mattonelle dipinte in bianco ed in seguito arricchite da un disegno colorato".
Ho riportato alcuni brani tratti dal saggio "Il potere del re. Il predominio del dio" perchè non riesco a capire come hanno fatto a ricostruire quanto sopra descritto con i pochi resti che rimangono visibili ad Akhetaten.
E' pur vero che gli archeologi riescono a ricostruire anni di storia da una sola pietra, e che i primi esploratori sicuramente trovarono ad Amarna molto più di quanto è oggi visibile, però rimango ugualmente sbalordita, in positivo, di questa capacità.
Per Hotep: ovviamente la descrizione di Akhetaten non finisce qui. Dalle parole di Tosi si evince una città bella, piena di verde, di pareti colorate con i colori della natura, della flora e della fauna. Belle strade, bei palazzi... Tutto ciò contrasta con quello che ha scritto il nostro amico nel suo pessimo romanzo: Nefertiti. [Modificato da -francis- 15/05/2007 14.33]