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Eridano e le origini di Torino

Ultimo Aggiornamento: 10/05/2007 01:53
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

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10/05/2007 01:53
 
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A chi, spinto dalla curiosità di sapere quali furono le origini di Torino, si rivolge alla rete, ecco quali sono le informazioni che in linea di massima si presentano:


    "I più antichi insediamenti dell'area dell'attuale Torino risalgono al III secolo a.C., con piccoli villaggi di tribù celto-ligure appartenenti al gruppo dei Salassi. Secondo alcune fonti uno di questi insediamenti (Taurasia (?)) avrebbe ostacolato la marcia di Annibale nel suo attacco a Roma attrarverso le Alpi resistendogli per ben tre giorni.
    L'origine vera e propria della città può essere comunque fatta risalire al castrum costruito durante le guerre galliche di Giulio Cesare. Nel 29 fu eretta a colonia con il nome di Augusta Julia Taurinorum da cui deriverà poi il nome moderno
    ."


Eppure c'è un'altra versione della storia, meno accettata, ma forse non meno attendibile e documentata della precedente.
Andiamo a vedere quale e perchè.

La ragione che principalmente la scrdita agli occhi degli studiosi, va cercata nel fatto che tale versione è giunta fino a noi sotto forma di leggenda. Ma, si sa... ogni leggenda nasce basata su un fondo di verità.
Cominciamo con il riferire i miti che riguardano quest'ipotesi alternativa, così come giunti fino a noi. Parlo al plurale poichè la leggenda che trattiamo si può scindere in due miti, in realtà, ossia quello di Eridano e quello di Fetonte, che però convergono l'uno nell'altro.


    Eridano: le versioni sono più d'una. Cito quella di Giuditta Dembech, tratta dal suo libro "Torino, città magica", che risulta essere la più accreditata:

    "questo principe egizio dopo aver lasciato la terra di origine per motivi di intolleranza religiosa con la casta sacerdotale avrebbe bordeggiato la Grecia e poi l'Italia costeggiando il Tirreno; sarebbe poi sbarcato con i suoi seguaci in una zona a nord conquistandola e dando a questa il nome di Liguria da quello di suo figlio Ligurio. Successivamente proseguiva verso l'interno e varcati gli Appennini trovava un'ampia pianura in fondo alla quale (presumibilmente su un insediamento celtico esistente) in prossimità del fiume Po che gli ricordava il Nilo, fondava Torino; era il secolo XV a.C. per cui la città sarebbe stata fondata molti secoli prima di Roma! - Torino cominciò quindi ad esistere sotto il simbolo del Dio Api e il Toro venerato a Menfi fu anche il primo Toro di Torino!
    L'antico nome Eridano dato al fiume Po sarebbe derivato da quello di una stirpe di Re egizi, gli Eridanei, poi sopraffatti dall'invasione etrusca.
    "


    Fetonte: figura della mitologia greca, figlio del Sole e di Climene, offeso da Epafo, altro giovane dio dell’Olimpo. Questi insinuava che Fetonte non era in realtà figlio del Sole.
    Fetonte in lacrime si recò dalla madre per supplicarla di fornirgli una prova che il Sole era veramente suo padre. Allora Climene, per calmare il figliolo, chiese al Sole che permettesse al figlio Fetonte di guidare almeno una volta il fiammeggiante carro solare, che dal principio dei secoli egli conduceva ogni giorno lungo l’arco del cielo. Il Sole sulle prime si oppose, conoscendo l’immane fatica e difficoltà che tale guida comportava. Ma poi dovette cedere alle preghiere della moglie e alla tormentata insistenza del figlio. Unse di sacri unguenti il volto del figlio perché potesse sopportare le fiamme e ordinò di aggiogare i quattro splendidi cavalli bianchi.
    Fetonte, bramoso di dimostrare il proprio valore, balzò sul carro. Ma ahimè, ben altro polso occorreva per trattenere sul giusto cammino la quadriga di fuoco!
    I cavalli presero la mano all’inesperto auriga, si avvicinarono troppo alla Terra. Arsero foreste e montagne; i fiumi e i laghi essiccarono. Fu così che le popolazioni dell’Etiopia divennero da allora scure di pelle; il Nilo, terrorizzato, per non restare interamente all’asciutto nascose le proprie sorgenti nel cavo dei monti.
    Così proseguendo nella sua corsa pazza il carro del Sole avrebbe distrutto tutta la Terra. Fu allora che Zeus, impietosito verso gli uomini, vibrò un fulmine sul carro e Fetonte in fiamme precipitò nel fiume Eridano.
    Accorsero le Eliadi, sorelle dell’infelice giovane, le quali tanto piansero l’amato fratello fino a che Zeus pietoso le trasformò in pioppi e le loro lacrime in ambra.
    (fonte:www.polesinedelta.it).


Con l'avvento dei Savoia e con Torino divenuta capitale, si narra che la famigla reale commissionò ad alcuni studiosi di ripercorrere la storia della città fino alle origini e trascriverla. Nacque così l'"Augusta Taurinorum" di Filiberto Pingone. Lo stesso, per la stesura, si ispirò a trattati precedenti, tra i quali anche quello del Beroso, ritenuto un falsario. Da questa il Pingone trasse spunto per la vicenda di Eridano, che fin dalle origini si confondeva col mito di Fetonte.
Da questo episodio si prese spunto per affermare che la storia di Eridano fosse un falso, al quale i Savoia, per mano del Pingone, si volsero, alfine di dare un nuovo prestigio e un'origine di rilievo alla loro città.
Detta così, la versione non presenterebbe incrinature e potrebbe essere ritenuta notizia certa.
Eppure si tratta di un'affermazione superficiale, per più di una ragione. Innanzitutto, non ci sono documenti coevi che attestino l'effettiva imposizione dei regnanti nella stesura di un trattato di storia dedicato a Torino, ma, anche se fosse, questo non sarebbe suffisciente a screditarla, ed ora vedremo il perchè.
Un altro trattato, "Historia di Torino" del 1679 di Emanuele Tesauro, racconta la storia di Torino e dei Taurini con dovizia di particolari e vastissima e precisissima citazione delle fonti, di tutti i tempi. In esso si legge che Torino fu fondata d Eridano, re Egizio, sette secoli prima della fondazione di Roma.





Poi fu la volta del Bardetti, che nell'opera postuma "De' primi abitatori dell'Italia", nel 1769, conferisce ai taurini la posizione di primi abitatori di Italia, legati ai Liguri, entrambi colonizzati da Fetonte, affermando di aver attinto come fonte a Strabone, Catone, e Polibio.

Ecco che quindi troviamo tracce del mito di Eridano all'epoca degli autori classici.

Ma se quelli appena citati sono tutti autori contemporanei o postumi ai Savoia, tranne gli ultimi, e potrebbero quindi confermare il raggiro, quelli che citerò ora sono tutti testi precedenti, i quali non smentiscono la versione del Pingone, tanto bistratta al suo tempo e al nostro, ma, anzi, la rafforzano.
Il Guazzo, infatti, nella sua "Cronica del Mondo", scritta circa trenta anni prima dell'opera del Pingone, testimonia tutto quanto riferito dal Pingone sulla fondazione di Torino. E come lui, un certo numero di autori della sua epoca o ancora precedenti.





Tuttavia, bisognerà attendere il Boccaccio, per poter credere di avere una risposta al quesito


Eridano/Fetonte, mito o realtà?



Nel suo "Genealogia degli Dei", il medesimo infatti scrisse:





"Al tempo di Spareto re degli Assiri, Eridano - Fetonte figlio del Sole Egizio (Faraone),
con una moltitudine di genti e navi,
risalendo il Nilo pervenne al mare, ed aiutato dai venti sbarco' nel seno ligustico,
quindi passati i monti pervenne ad una vasta e fertile pianura
attraversata dal Po ed abitata da gente rude.
Sulle rive del fiume fonda la citta' di Eridano poi detta Torino.
Infine muore annegando nello stesso fiume che prende il suo nome.
"



Alla luce di quanto scritto, è possibile affermare che non furono quindi i romani a fondare Torino. Inoltre i legami quasi preistorici fra Torino ed Egitto, di cui ogni torinese è cosciente, risalgono alla classicita' e non sono certo esclusivamente riconducibili alla presenza del Museo Egizio nel centro della città, che di fatto è relativamente moderno.
A conferma di ciò, bisogna tener presente che in epoca Romana, una ordinanza imperiale proibì il culto di Iside ed Osiride in tutta Italia, salvo che a Torino, dove era talmente antico e radicato da essere inamovibile. Ancora al tempo di Costantino il culto egiziano era ancora assai vivo in Torino, tanto che lo stesso converte in chiesa cristiana un Tempio pagano dedicato ad Iside.







[fonti, oltre quelle già citate:
www.torinoarte.com, per la cronologia dei testi antichi e le immagini;
www.wikipedia.org, per l'introduzione storica a Torino Romana;
aa.vv. - Storia di Torino - ed. Einaudi, per spunti vari]
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