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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Discutiamo su: Monoteismo Ebraico -

Ultimo Aggiornamento: 31/03/2010 14:15
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Re:
Merytaton62, 30/03/2010 22.47:

Credo che nessuna religione sia mai riuscita ad imporsi nel giro di pochi anni.

Tracce di antichi riti pagani sono riconoscibili pure in molte cerimonie che fanno parte della nostra religiosità popolare:mi riferisco - tanto per fare un esempio - ad una ricorrenza in cui la statua di un santo viene portata in processione attorniata da serpenti (visto alla TV molti, molti anni fa). Mi pare sia una tradizione di qualche paese dell'Italia centro-meridionale (qualcuno mi corregga se sbaglio).





Non credo che "rito pagano" sia il termine giusto: credo tu stia parlando di San Domenico che visse nell’atmosfera della spiritualità monastica benedettina, dedito alla fondazione di eremi e di conventi in Abruzzo e nel Lazio, quindi un uomo di chiesa a tutti gli effetti.

www.comune.cocullo.aq.it/festa.asp
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30/03/2010 23:51
 
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Re:
Hotepibre, 30/03/2010 23.26:


Andare al tempio e vedersi mutare la statua della "vergine" di turno con quella di un'altra "vergine" e quella del bambino che ha tra le braccia con un altro bambino è la cosa più "semplice" che si possa fare: "da oggi non si chiamerà più così, ma avrà altri attibuti e si chiamerà...".




E che dire delle Madonne nere? come devono essere considerate?
[Modificato da RAMSY 30/03/2010 23:52]
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30/03/2010 23:52
 
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...a proposito dell'ulivo, questo ha, nella religione cattolica, una duplice valenza: simbolo di rinascita e di pace.

Non dimentichiamo, infatti, che dopo i 40 giorni del diluvio Noè lasciò uscire dapprima un corvo, poi una colomba ed entrambi tornarono all'arca poichè non avevano trovato un luogo asciutto su cui poggiarsi. Uscita nuovametne la colomba questa tornò con il ramo d'olivo nel becco a simboleggiare, quindi, il ritorno alla pace del Dio che aveva scatenato il diluvio, ma anche la rinascita della vita.

Ma si consideri anche quanto importante era la coltura dell'olivo, ad esempio, presso i greci, visto che per la legge "solonica" era prevista addirittura la condanna a morte per chi non rispettava gli olivi mentre a Roma, chi coltivava olivi era esentato dal servizio militare.

La sacralità dell'olivo, inoltre, derivava anche dal fatto che, proprio nei templi egizi, con l'olio si alimentavano le lampade che illuminavano i sancta sanctrorum degli Dei.

Ma un'altra credenza di tipo pratico è pure legata all'olivo ed alla pace che esso rappresenta: come noto, perchè un olivo giunga a maturazione e dia frutti, ci vogliono anni ed anni; si riteneva, perciò, che se un olivo era giunto alla fase fruttifera fosse sintomo che, in quella terra, da anni ed anni, non c'erano guerre che, altrimenti, avrebbero devastato i campi!
[Modificato da Hotepibre 30/03/2010 23:54]
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Una cosa indubbiamente pagana c'è, ma non solo in questa specifica celebrazione, bensì in tutte le processioni che interessano i santi : la processione è di per sè un rito che ha radici antiche. Portare a spalla la divinità per le vie della città, durante giorni prestabiliti, rispondeva all'esigenza di accontentare il popolo, che in quella circostanza aveva l'unica opportunità di poter ammirare la statua del dio. Come in Grecia, così ancora prima, in Egitto, nei luoghi sacri, in cui la statua della divinità era posta, potevano infatti accedere soltanto i sacerdoti.

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Re:
-Kiya-, 30/03/2010 23.40:

Visto che siamo in periodo Pasquale, mi rifaccio ad esempio al rito dell'ulivo, quale simbolo di pace.
Un simbolo molto forte nella religione Cristiana, il quale, apparentemente, rimanda a un episodio biblico che narra di una folla di Ebrei che vanno incontro al Cristo, ognuno tenendo tra le mani un rametto d'ulivo. Eppure, da una superificiale ricerca è riscontrabile che questo era un simbolo molto forte già nella mitologia Greca (Atena vinse una battaglia contro Poseidone, donando un semplice ramo d'ulivo agli Ateniesi e guadagnando così il loro seguito) e, presumibilmente, anche in quella Egizia.


Non vorrei fare confusione ma l'ulivo non era nel becco della colomba che è andata incontro a Noè in segno che il diluvio era finito? [SM=x822741]

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30/03/2010 23:58
 
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Re:
Hotepibre, 30/03/2010 23.52:

Non dimentichiamo, infatti, che dopo i 40 giorni del diluvio Noè lasciò uscire dapprima un corvo, poi una colomba ed entrambi tornarono all'arca poichè non avevano trovato un luogo asciutto su cui poggiarsi. Uscita nuovametne la colomba questa tornò con il ramo d'olivo nel becco a simboleggiare, quindi, il ritorno alla pace del Dio che aveva scatenato il diluvio, ma anche la rinascita della vita.




Ecco...appunto [SM=g999108] [SM=g999108]
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Re:
Hotepibre, 30/03/2010 23.52:



La sacralità dell'olivo, inoltre, derivava anche dal fatto che, proprio nei templi egizi, con l'olio si alimentavano le lampade che illuminavano i sancta sanctrorum degli Dei.





Indubbiamente l'ulivo fu apprezzato, forse più per le sue qualità estetiche (albero da giardino) che non per i suoi frutti. In effetti fu introdotto in Egitto soltanto durante il Nuovo Regno. Per la maggiore, quindi, si utilizzava olio di palma e non solo per le lucerne, ma anche come condimento. Mentre per quest'ultimo utilizzo, l'olio d'oliva restò scarsamente apprezzato.

Leggo su alcuni siti che l'ulivo sarebbe stato introdotto in Egitto addirittura dalla dea Iside, che ne fece apprezzare le proprietà. Tuttavia non trovo riscontri nel mito a riguardo.

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31/03/2010 00:02
 
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...quanto alla leggenda greca citata da Kiya, in realtà si trattava di una vera e propria gara a chi tra i due Dei avrebbe dato all'uomo la cosa più utile.
Poseidone, Dio del mare e delle acque, fece scatirure da una roccia una sorgente i cui flutti impetuosi diedero vita al cavallo utile all'uomo per lavorare e per far la guerra, ma Atena piantò a terra la sua lancia (quindi oggetto di guerra) e questa si trasformò in un albero verde che produceva frutti buoni da mangiare, che davano calorie nella vita di tutti i giorni, cosmetici, ma anche la luce nelle notti buie.
Gli uomini avrebbero perciò decretato la vittoria di Atena e, in suo onore, fondarono una città: Atene.

Non a caso, sull'Acropoli, proprio nei pressi del Partenone, ancora oggi viene coltivato un Olivo.
[Modificato da Hotepibre 31/03/2010 00:06]
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Re:
-Kiya-, 30/03/2010 23.55:

Una cosa indubbiamente pagana c'è, ma non solo in questa specifica celebrazione, bensì in tutte le processioni che interessano i santi : la processione è di per sè un rito che ha radici antiche. Portare a spalla la divinità per le vie della città, durante giorni prestabiliti, rispondeva all'esigenza di accontentare il popolo, che in quella circostanza aveva l'unica opportunità di poter ammirare la statua del dio. Come in Grecia, così ancora prima, in Egitto, nei luoghi sacri, in cui la statua della divinità era posta, potevano infatti accedere soltanto i sacerdoti.





Io aggiungerei anche le ostensioni, come la sindone, il sangue di San Gennaro e tutte le reliquie sparse per il mondo, tra cui tante "tarocche"( ricordo di aver sentito in qualche documentario che ci sarebbero oltre dieci chiodi ritenuti appartenenti alla croce di Cristo [SM=g1361799] ) che servivano in origine ad accogliere più fedeli possibili.
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- ShemsetRa -
Architetto Reale

31/03/2010 00:09
 
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Ah, dimenticavo, la consorte di YHVH era Ashera, credenza diffusa ancora nel VIII secolo a.C. in tutta l'area interessata, dal nord di Israele fino nel Sinai; nel regno di Giuda tutti i siti tardo- monarchici hanno restituito centinaia di statuette femminili riconducibili a culti della fertilità collegati a questa divinità.
E' abbastanza normale per quel periodo, considerando la diffusione di "famiglie" formate da padre, madre e figlio un po' presso tutte le civiltà del bacino del Mediterraneo e delle aree connesse culturalmente.
Anche in Egitto qualche anno prima, i teologi si sforzarono di formare delle improbabili famiglie come Ptah-Sekhmet-Nefertum, Osiride-Nefti-Anubi...
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