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01/01/2009 04:58 | |
Sì Kiya, confermo tutto.
Ciao pizia.
Proverò a rispondere alla tua prima domanda (interessante quanto complessa).
Nell’Antico Testamento, a mio avviso, gli unici precursori del Cristianesimo furono i santi profeti (per i motivi già elencati).
Difficile, al contrario, attribuire una matrice cristiana al popolo ebraico il quale, nonostante l’orientamento fortemente monoteistico, si rivelò iniquo, corrotto e soprattutto idolatra.
Questo, in parte, spiegherebbe l’epilogo di un doppio concetto: la nascita preliminare del Cristianesimo (per mano dei profeti) ed il rifiuto del Cristo (per mano del popolo ebraico).
Di conseguenza, sono d’accordo con te al 50%.
Per quanto concerne il discorso della montagna, il Cristo si rivolse alle persone semplici (come tu, giustamente, hai sottolineato).
La motivazione di ciò, tuttavia, è imputabile a un duplice fattore: da un lato, il Cristo corrisponde all’Emmanuele di Isaia (Dio con noi … cioè Dio in mezzo al popolo); dall’altro lato, invece, gli scribi e i farisei (cioè i dottori della legge antica) furono i primi a rinnegare la figura del Messia.
Essi, infatti, non compresero il contenuto del vangelo e di conseguenza non tolleravano che l’antica legge mosaica venisse “manipolata”.
Attenzione, però, a non confondere la figura dello scriba con quella del sapiente.
La cultura può essere di molti … mentre la saggezza appartiene a pochi.
E la saggezza, nel Nuovo Testamento, è radicata nei cuori umili (non certamente nei dottori).
Da qui, infatti, è subentrato lo scisma che tutti conosciamo.
In merito alle lettere paoline, infine, non posso controbattere, poiché non sono preparato sull’argomento (azzz).
Circa l’importanza ed il fascino del confronto, comunque, concordo con te al 100%.
Ti auguro un 2009 sereno e ricco di prosperità.
Ciao...
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