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31/12/2008 19:07 | |
Ciao Kiya.
Rispetto il tuo pensiero (e quello di pizia), ma non lo condivido.
E ti spiego il motivo: il Nuovo Testamento e l’Antico Testamento vivono in simbiosi.
Il libro neotestamentario, infatti, rappresenta la materializzazione profetica dell’Antico Testamento.
Ti riporto qualche esempio (molto banale) attinente alla figura di Giuda l’Iscariota.
Costui tradì il Cristo affinché si adempissero le scritture degli antichi profeti:
"Colui che mangia il mio pane, ha levato contro di me il suo calcagno" (Salmi)
"E presero trenta denari d'argento, il prezzo del venduto, che i figli di Israele avevano mercanteggiato, e li diedero per il campo del vasaio" (Geremia)
"La sua dimora diventi deserta, e nessuno vi abiti, il suo incarico lo prenda un altro" (Salmi)
Come tu stessa puoi notare, l'intreccio è vitale.
Ciò significa che il libro neotestamentario sopravvive in relazione all'Antico Testamento.
E scinderli è impossibile.
Di conseguenza, a mio avviso, pizia erra a circoscrivere la genesi del Cristianesimo a 2.000 anni fa, poiché in tal modo annullerebbe tutte le profezie messianiche, le quali rappresentano il vero fulcro vitale dell’intera dottrina avente per oggetto la figura del Cristo.
Ciao e felice serata...
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