Come diventare Egittologo | Ultimo Aggiornamento: 19/02/2012 17:59 |
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15/05/2006 01:54 | |
di Alessandro Roccati
Alcune informazioni...
La formazione di egittologo è stata a lungo perseguita in Italia in forma privata (da pochi), spesso appoggiandosi a strutture scientifiche progredite presenti in altri paesi europei.
Dal 1955 l'istituzione di cattedre universitarie per l'insegnamento dell'egittologia presso atenei sempre più numerosi ha offerto la possibilità da un lato di conseguire una preparazione di base all'interno di un piano di studi inquadrato nel corso di laurea in Lettere, che poteva essere ulteriormente approfondita con scuole di perfezionamento o di specializzazione in archeologia (orientale); d'altro lato ha aperto prospettive di apprendimento secondo metodi ed esperienze difformi a seconda dell'orientamento dei docenti.
Un dottorato di ricerca specifico per l'egittologia è stato fondato nel 1991, con il VII ciclo, consorziando alcune sedi universitarie principali in cui si insegnava allora questa disciplina. L'ammissione al dottorato avveniva per concorso e prevedeva annualmente tre posti per cittadini italiani, finanziati da borse di studio. Nel 2000, secondo una nuova struttura del dottorato, circoscritta all'ambito di singole università, è stato istituito un indirizzo egittologico all'interno del dottorato di ricerca su "studi filologici e letterari sul Vicino Oriente antico e l'Iran pre-islamico", XVI ciclo, presso l'Università degli Studi "La Sapienza" di Roma. Altre tipologie di dottorato sono state create presso le università di Bologna, Napoli e Pisa. In questa nuova formula solo alcuni posti sono coperti da borsa di studio (in genere due tra tutte le aree) e altri sprovvisti di sussidi economici diretti. La durata del ciclo di studi è triennale in tutti i casi e prevede consistenti soggiorni all'estero. Solo un paio di studiosi hanno beneficiato di borse di studio post-dottorato di durata biennale. Al dottorato italiano sono equiparabili cicli di studio corrispondenti condotti presso università di altri paesi europei.
Dopo l'istituzione del Dottorato, il conseguimento del titolo rappresenta il dato preferenziale per il riconoscimento della professionalità. Alcuni dottori di ricerca in egittologia hanno successivamente trovato stabile occupazione presso strutture universitarie o museali, altri hanno ripiegato sull'insegnamento secondario e sono collegati all'università da contratti temporanei. Le pubblicazioni di parecchi di essi testimoniano dell'alto grado di qualificazione e della raggiunta autonomia nel condurre ricerche di alto livello. Tale capacità, che potrà essere oggetto di valutazione comparativa in occasione di concorsi, costituisce la premessa dello sviluppo delle istituzioni in cui sono inseriti coloro che la detengono. |
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15/05/2006 01:57 | |
Nella ricerca egittologica la creazione di sedi attrezzate è una esigenza prioritaria. Anche per la formazione di studiosi l'esistenza di una biblioteca scientifica è importante quanto – e forse più – l'insegnamento universitario. All'avanguardia in Italia per soddisfare tale bisogna è stato il Museo Egizio di Torino che, per impulso del Soprintendente Silvio Curto, ha ottenuto dal Ministero competente i fondi necessari all'allestimento di una struttura libraria che è stata posta a lungo al servizio di frequentatori di ogni provenienza, in Italia ma anche d'Oltralpe.
Per motivi giustificabili, ma pur sempre deplorevoli (nel non averli potuti o saputi evitare) la biblioteca del Museo Egizio è dal10 ottobre 2005 inaccessibile a tempo indeterminato, dopo che il suo incremento è sospeso da oramai un anno, in seguito alla cessazione delle funzioni della Soprintendenza soppressa. La situazione è tuttavia meno drammatica per le prevedibili conseguenze: dal 2003 l'Università Statale di Milano è entrata in possesso di un prestigioso fondo specialistico con l'acquisto della biblioteca privata di Elmar Edel, illustre egittologo tedesco che fu ordinario di Egittologia nell'Università di Bonn. Con encomiabile celerità ed efficienza questa biblioteca è stata ordinata e resa disponibile. "Archaeogate" ha già presentato un articolo sulla Biblioteca e gli Archivi di Egittologia del Dipartimento di Scienze dell'Antichità dell'Università degli Studi di Milano.
La direzione, nella persona della titolare della cattedra di Egittologia dell'Università di Milano, Prof. Patrizia Piacentini, ha generosamente accordato la sua fruizione anche ai "naufraghi" piemontesi.
La Biblioteca di Egittologia dell'Università degli Studi di Milano è aperta anche a studiosi e studenti esterni all'Ateneo la cui ammissione è a completa discrezione della Direzione.
Fonte:Archeogate.org [Modificato da -Kiya- 15/05/2006 1.57] |
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29/09/2008 21:07 | |
Dunque, su richiesta di Kiya, scrivo il percorso di studi che, personalmente, ho scelto per diventare Egittologo:
Al momento sto frequentando il corso triennale di Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali, ad indirizzo Archeologico, a Venezia, presso l'Università Cà Foscari.
Dopo ciò, ci sarà la Laurea Specialistica in Archeologia (periodo storico di specializzazione a scelta tra: Storia greca, Storia romana, Storia del Vicino Oriente Antico, Egittologia, Assiriologia, Storia medievale, Storia delle Religioni)
Da qui, dottorati di ricerca e/o eventuali master possono essere scelti in ambito nazionale.
Questo percorso è stato "assemblato" seguendo l'offerta formativa ATTUALE, che è diversa da quella dell'anno scorso, e quindi non ritengo impossibile possa cambiare ancora negli anni a seguire.
Djed |
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29/09/2008 21:20 | |
Grazie per la solerzia, Djed ;)
quelloche vorrei sapere, oltre a quanto hai scritto, è:
tenuto conto che non esiste una vera e propria laurea in Egittologia, che peso ha, nella preparazione degli studenti che seguono corsi attinenti, come il tuo, con l'intento di avvicinarsi il più possibile alla tematica, la preparazione sull'argomento vero e proprio?
quani esami, di contenuto effettivamente egittologico, contiene, ad esempio, il tuo piano di studi e quali sono i contenuti dei medesimi? |
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29/09/2008 21:39 | |
Il mio piano di studi attuale, essendo di preparazione generale al campo dell'Archeologia, ha un solo esame di Egittologia, che viene suddiviso in due macro-argomenti: storia e cultura egiziani il primo, lingua egiziana il secondo.
In seguito, man mano che il percorso si farà più specifico, la preparazione sarà più selettiva, e quindi più approfondita. Ma mi risulta difficile dirti, ora, cosa ci sarà, poichè tende ad essere migliorato e modificato anno per anno! |
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29/09/2008 21:46 | |
Immagino che con l'attuale piano di Studi tu ti riferisca al triennio. Quali sono i testi consigliati per quei due esami?
Per la parte storico/culturale, probabilmente, ci si riferirà al Grimal ("Storia dell'antico Egitto") e al Gardiner ("La civiltà Egizia"), e per quella filologica?
Allo stato attuale, saresti in grado di dirmi quanti esami di Egittologia pura comprende la specializzazione in Archeologia?
perdona il terzo grado-.... spero di non risultarti antipatica e impicciona, ma, come preannunciato, mi interessa personalmente. |
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29/09/2008 21:58 | |
Sì, mi riferivo al triennio.
I testi sono questi:
Grimal, Storia dell'Antico Egitto.
Baines-Malek, Cultural Altlas of Ancient Egypt.
Kemp, Ancient Egypt. Anathomy of a civilization.
per la parte sulla lingua:
Roccati, Introduzione allo studio dell'Egiziano.
Lichtheim, Ancient Egyptian Literature
Gardiner, Egyptian Grammar.
Allen, Middle Egyptian.
Come numero di esami me ne segna due, ma credo di aver sbagliato qualcosa nella ricerca. Dopotutto, la specializzazione desiderata la si ottiene dando un certo tipo di "taglio" al proprio piano di studi, scegliendo un certo tipo di materie. Non a caso la denominazione della laurea specialistica è "Archeologia Orientale". L'Egittologo vero e prorpio si forma attraverso dottorati e master.
Comunque a Pisa c'è il corso (già dal triennio) di Conservazione dei Beni Egittologici e Vicino Orientali. |
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29/09/2008 22:17 | |
Djed, 29/09/2008 21.58:
Comunque a Pisa c'è il corso (già dal triennio) di Conservazione dei Beni Egittologici e Vicino Orientali.
Sì, di Pisa sono al corrente. Purtroppo da Treviso è alquanto inaccessibile, soprattutto se si è superata l'età "scolare" da un paio di decenni!
Grazie per le informazioni fornite in merito ai testi. Lieta di appurare che li posseggo in buona parte, almeno, se deciderò d'azzardare, non partirò da sprovveduta |
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22/11/2008 00:10 | |
e davvero uno splendido sogno, che condivido pienamente. Se potessi tornare indietro lo abbraccerei con tutte le mie forze, fino a concretizzarlo.
Tu che puoi, non cedere. Fallo
p.s. sei di Torino, quindi? |
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