Esempi minori di letteratura "pessimistica"

Tale genere restò noto fino a circa la metà del Medio Regno ed in questo lasso di tempo, oltre a quelle già presentate, nacquero diverse epoche che riprendono questo atteggiamento.
Le propongo qui di seguito, in una breve carrellata:

Lamentazioni di Khakheperraseneb: versione "accademica" del precedente Dialogo del disperato, qui l'autore si rivolge al proprio cuore, come il diperato fece con la propria anima (di fondo l'interlocutore è il medesimo, visto che secondo gli egizi il cuore era sede dell'anima. Lo si differenzia per via delle particolari connotazioni atttribuite al signifacato di ba, che non è proprio l'anima in senso stretto, per come noi la intendiamo);

La Profezia di Neferty: nella quale viene mitigata la visione pessimistica del presente con la fiducia in una nuova era di pace e giustizia, iniziata dal sovrano Amenemete I.
Essendo stata scritta, ovviamente, dopo che l'evento profetizzato era già accaduto, viene più che altro intesa come opera di propaganda politica dei faraoni della XII dinastia;

L'Insegnamento di Amenemete I al figlio Sesostri: il faraone, assasinato durante la notte da una congiura di palazzo, raccomanda al figlio di diffidare sia dei sottoposti che degli amici.