| | | OFFLINE | | Post: 41.058 Post: 22.720 | Registrato il: 24/08/2005 | Sacerdotessa di ATON | Thiatj | - ḥtm mr r ry.t '3.t wts rn n ՚ḫ n itn, S3t n m3't - | |
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07/04/2006 22:35 | |
Non conoscono il significato della parola riposo i cinquanta e più soci della sezione imolese del Centro italiano di studi egittologici (Cise), che continuano insancabili con la loro "attività qualificata e serrata", per dirla con l'assessore Valter Galavotti. Le ultime conferenze organizzate dai volontari hanno fatto registrare una notevole media che si aggira sulle 150 presenze, fa eccezione la superstar Zahi Hawass per il quale la partecipazione è stata a livelli da concerto rock. "L'associazione ha già messo in calendario due serie di tre incontri ciascuna - continua l'assessore -. Una rassegna primaverile alla Biblioteca comunale e una autunnale alla sala delle Stagioni". Non è affatto casuale la scelta della biblioteca come sede dei primi tre convegni, visto che la convenzione firmata con il Cise sta dando i primi frutti: l'accorpamento di testi e riviste procede, sono già più di 150 i testi sull'archeologia egizia catalogati e disponibili per gli utenti, anche se non tutti sono già a scaffale aperto.La prima rassegna parte quindi il 21 aprile, tutti gli incontri sono gratuiti e iniziano alle 18 presso la biblioteca. Si parte con la relazione di Guillaume Bouvier su "La fine della valle dei re: saccheggio e salvataggio della necropoli reale nella XX e XXI dinastia". Lo studioso francese ha una specializzazione molto interessante e particolare, come spiega Giorgio Gasperetti del Cise: "Si tratta sicuramente del più grande esperto al mondo dei vini dell'antico Egitto, ha studiato le etichette di giara in lungo e in largo e attualmente sta esaminando gli scavi del Ramesseum, specialmente i magazzini". Si passa poi al 12 maggio, con l'americana Renee Friedman che relazionerà su "La città del falco: nuove scoperte a Hierakompolis". Hierakompolis è il nome greco di Nekhen, una delle capitali del periodo predinastico, del quale la Friedman è specialista. Laura Degli Esposti spiega che nell'antichissima città questa archeologa "ha fatto alcuni ritrovamenti di importanza eccezionale, come la Tavolozza di Narmer, che apre il museo egizio del Cairo, e la testa di mazza del Re Scorpione. Nonché le maschere funerarie in argilla più antiche dell'Egitto". La rassegna si chiuderà con l'incontro del 18 maggio, presieduto dal professor Sergio Pernigotti, ordinario di egittologia dell'Alma Mater. L'incontro sarà dedicato alle "Nuove scoperte archeologiche dell'università di Bologna a Bakchias", sito di scavo all'interno dell'oasi del Fayyum, la più grande dell'Egitto, sul quale lo studioso sta lavorando attualmente. "Le scoperte effettuate dalla sua squadra in questo luogo - sostiene Gasperetti - sono e saranno di fondamentale importanza per ricostruire la storia di quelle terre".A beneficio di tutti i potenziali spettatori, professionisti o semplici appassionati, i primi due incontri saranno allietati dalla presenza di un traduttore simultaneo che consentirà a tutti di capire quel che dicono i due archeologi stranieri.
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