Scritto da: Wild-h3art 24/01/2006 18.26
Ammettiamo che siano vere tutte le teorie. Ma allora, perchè dare la possibilità a Tut di utilizzare il trono, con il simbolo di Aton, se questi aveva rinnegato il culto amarniano, a favore di Amon?
E' un contro senso...
E poi la figura maschile sullo schienale non assoniglia per nulla ad Akhenaten, o mi sbaglio? :sm040:
Wh
PS:
E' chiaro che io sto solo cercando di sapere, e capire, un po' di più sul periodo Amarniano e il culto di Aton. Tutto quello che metto nei post sono ricerche fatte su internet
Comunque sia la storia, sui simboli in questione c'è ben poco da sbagliarsi
e qui bisogna aprire due argomenti abbastanza ampi.
Li possiamo sintetizzare dicendo che comunque le idee e i cambiamenti portati da Akhenaton ebbero molta presa anche sulle generazioni future, non solo su quelle immediatamente successive.
Se parliamo di grossi interrogativi, posso proportene uno, altrettanto interessante:
Nella tomba n.25 di Amarna, quella riservata ad Ay, che però non venne utilizzata perchè si fece seppellire a Tebe, nella tomba che in reatà doveva appartenere a Tut, su una parete troviamo l'unico "esemplare" esistente di Inno all'Aton!!! e qui di domande potremmo farcene a iosa, prima fra tutte "Perchè non è stato rimosso?" e perchè proprio Ay, che a quanto pare era un accanito sostenitore dell'Aton, guida Tut a ripristinare il culto di Amon (ma fu davvero lui???)
A mio parere la "Damnatio Memoriae" (l'eliminazione) non viene fatta ai danni del culto e quindi di Aton, ma contro la figura del sovrano (Akhenaton) e coloro che lo appoggiarono (in ordine Kiya, Nefertiti, Smenkhkhara, Tutannkhamon e Ay). Evidentemente c'è ancora molto che non sappiamo in proposito e quindi la realtà ci giunge fuorviata dai pochi elementi disponibili...
Tieni infatti conto che la "riforma" di Akhenaton ci fu anche in campo artistico e filologico. Una nuova forma d'arte, molto più reale ed espressionistica, si sviluppò con lui ed ebbe seguito ancora nel regno di Ramesse II, di Sethi I...
Mentre fino ad Amenofi III si ha ricercatezza di gusto ed esaltazione del bello (edonismo, se vogliamo usare un termine anacronistico per l'epoca), con Akhenaton assistiamo ad un ritorno al reale, al veritiero. Si cerca e si esalta il senso del "divenire". Chiaramente questi cambiamenti richiesero tempo, affinchè gli stessi artisti vi si potessero adattare. E per questo c'è una sorta di sovrapposizione o di sviluppo progressivo dell'arte, prima che divenisse come voleva intenderla il Re.
Il realismo giunse a quell'esaasperazione che oggi ci permette di ammirare statue raffiguranti Akhenaton, che lasciano il dubbio di malattie e malformazioni, mentre probabilmente non erano che canoni artistici in via di sviluppo (coscie e bacino grossi, visi allungati, arti sottili...), per giungere attraverso ciò a un "naturalismo" quasi perfetto, in cui l'artista riesce a impadronirsi della luce e renderla complice nei suoi rilievi.
In merito alla lingua, proprio con Akhenaton si passa al neo-egizio parlato e scritto, che si svilupperà appieno e verrà adottato anche nei regni a venire...