Scritto da: pizia. 22/06/2006 21.02
Allora dobbiamo ritenere che non avendo un correttivo come il nostro anno bisestile, il solstizio fosse comunque il segnale che arrivava capodanno, non la levata eliaca di Sirio.
Si contavano i 360 giorni, poi i 5 epagomeni, poi comunque ogni tanto bisognava ricentrarsi il calendario sul solstizio, altrimenti sballava, cioè. non sballava, ma finiva nell'altra numerazione, quella religiosa custodita dai sapienti, che ogni 4 anni indietreggiava di un giorno circa, ma che al contadino sarebbe servita poco.
Poi il Nilo era sempre piuttosto puntuale...
Non credo si basassero sul Solstizio Estivo, ma proprio su Sirio.
Quando in epoca antica, intorno al 3000 a.C si basavano sulle Lunazioni per calcolare il passare di un anno, so che ogni tot anni, credo 3, da 12 mesi, ne contavano uno da 13 per riallinearsi (il concetto del calcolo è alquanto complesso, qui l'ho sintetizzato ai minimi termini).
In effetti si riscontra l'esistenza più calendari... 2 lunari e uno civile.
Il primo calendario lunare (o meglio, lunistellare), definito originario, risale all'epoca dell'Antico Regno (3000 a.C.) ed è proprio quello di cui ho parlato qui sopra. E già questo è probabilmente basato sulla levata eliaca di Sirio (punto di partenza all'origine dell'applicazione del calendario).
Di questo computo del tempo ne abbiamo tracce sul retro del Papiro Ebers, risalente al Nuovo Regno. Sullo stesso infatti, essendo un papiro medico, è riportata una ricetta con contrassegnati i giorni in cui era più consono prendere i medicamenti a seconda dell'influenza degli astri. Chiari riferimenti a sovrani appartenuti alla I dinastia, ci fanno sapere che il calendario citato su un papiro relativamente "recente" fosse impiegato già da molto tempo (il calendario lunare originario è quello che si può ammirare anche sul soffitto della tomba di Senenmut).
Quello di cui parli tu, è il calendario civile, ossia il medesimo che ho deciso di applicare io per il computo del Capodanno a data fissa. Evidentemente per questioni di praticità, uniformarono le lunazioni a 30 giorni, anzichè 29. Così facendo, nacque un calendario schematico (non agricolo, quindi) di 12 mesi da 30 giorni ciascuno a cui vennero aggiunti i 5 giorni epagomeni (nati probabilmente dall'osservazione della durata effettiva del ciclo di Sirio da un'apparizione all'altra), privo di intercalazioni. Si passò così da un calendario basato su un evento variabile a un calendario fisso.
A pensarci è un po' lo stesso sistema che abbiamo adottato noi, che applichiamo a volte l'anno civile di 365 giorni, a volte quello commerciale di 360, nel quale, per facilitare i calcoli economici (banche, aziende, etc...) tutti i mesi sono eguagliati a 30 giorni. Tant'è che vennero utilizzati per lungo tempo contemporaneamente.
Dopo circa 2 secoli, però,(siamo all'incirca al 2500 a.C.) si resero conto che l'allineamento di questi due calendari non era possibile e il divario non poteva più essere gestito. Di conseguenza, ne crearono un altro, sempre lunare, modificando il calendario lunare originario, che però continuò ad esistere e venne reso indipendente. Mentre quello nuovo fu accostato a quello civile.
La modifica consisteva nel ritorno del 13° mese intercalare. Ogni 16 anni di dodici mesi ciascuno, se ne intercalavano 9 da 13.