"Tutankhamon" di Giovanna Magi e Tenti Gianluca

Titolo: Tutankhamon
Autore: Magi Giovanna; Tenti Gianluca
Prezzo e disponibilità: verifica
Dati: 128 p., ill., brossura
Anno: 2005
Editore: Bonechi


Tutankhamon

Basta il nome di questo re-fanciullo per evocare una delle storie più belle dell'archeologia: la scoperta della sua tomba e dell'oro in essa racchiuso. Il tempo in cui visse, gli anni intensi dell'eresia amarniana, il mistero di Akhenaton. Di chi era figlio, Tutankhamon? E poi un lungo silenzio fino alla clamorosa scoperta della sua tomba: la storia di Howard Carter, gli esaltanti e drammatici momenti dell'apertura della tomba.
Dalle vetrine del Museo Egizio al Cairo, le più belle foto dello straordinario tesoro dell'antichità giunto a noi.

SOMMARIO

- Introduzione

- Un passo indietro

- La stirpe reale

- Da Tutankhaton a Tutankhamon

- Item 433

- La vera storia di Howard Carter

- La scoperta della tomba

- Il Tesoro Reale

- La maledizione

Tratto dal libro:

Introduzione

Fu detto da Howard Carter, lo scopritore della tomba di Tutankhamon:

[

C]“Cosa sappiamo di questo faraone diventato poi così famoso? Pochissimo in realtà. Allo stato attuale delle cose,l'unica notizia certa che abbiamo di lui è che morì e che venne sepolto...”.

Per uno strano gioco del destino, Tutankhamon è diventato infatti famoso solo grazie alla sua morte. È un faraone che non ha lasciato tracce nella Storia, ma con la sua morte l'umanità si è arricchita di un patrimonio artistico senza eguali per l'archeologia.
Il suo nome scomparve perfino dalla Lista Reale di Abidos, dove 76 cartigli di faraoni si susseguono da Menes a Ramesse II, ma dopo quello di Amenhotep III si passa direttamente a
Horemheb, saltando i quattro faraoni ritenuti eretici (da Akhenaton ad Ay), come se non avessero mai fatto parte della storia dell'Egitto.
Tutankhamon balza prepotentemente nella Storia con la scoperta nel 1922 della sua tomba, che conteneva quello che ad oggi è considerato uno fra i più imponenti tesori dell'antichità che ci sia pervenuto pressoché integro.
“Nulla lasciava presagire” scrisse Howard Carter “che un re di oscure origini, con un regno breve e privo di eventi, avrebbe un giorno attirato su di sé l'attenzione di tutto il mondo
solo per il fatto che il suo sepolcro è rimasto pressoché intatto fino ad oggi, mentre le tombe degli altri faraoni furono tutte violate nell'antichità non solo una o due volte, ma a più riprese finché dei loro sontuosi arredi non rimase più nulla”.
Tutankhamon non era stato certamente un grande condottiero come Thutmosis III, né un poeta come Akhenaton, né un infaticabile costruttore come Ramesse II. Non fu né il Napoleone
dell'antichità, né l'Eretico, né il Grande. E se mai gli fu attribuito un nome, questo fu “il Dimenticato”.
La clamorosa scoperta della sua tomba lo restituì al mondo e alla Storia: Tutankhamon “immagine vivente di Amon”, Neb-kheperu-ra, re-fanciullo con appena diciotto anni di vita e
tremila di sonno eterno.
“Il mistero della sua vita ci sfugge ancora: le ombre si muovono, ma le tenebre non si dissolvono mai completamente” (Howard Carter).

sicuramente, ma se non fosse stata ritrovata la sua tomba, di sicuro non avrebbe comparato la fama di altri faraoni come Khufu (per via della piramide), Ramses 2 (per via del tempio), Djoser (la piramide a gradoni) ecc...
ci sono delle "icone" alle quali i personaggi sono rapportati, non mi fraintendere, parlo per associazioni.
i libri sono rivolti alla massa

:)

boh mi sembra che questo tuo post stia contraddicendo quello precedente...

:)

E' evidente che sostenere che Tutankhamon fosse una personalità poco influente e importante solo a seguito della scoperta della sua tomba, fosse un'affermazione valida solo ai tempi di Carter. O comunque fino a quando non sono state fatte scoperte rilevanti a suo favore.
Oggi, col senno di poi, possiamo ribaltare queste affermazioni alla luce di quanto scoperto. Seppur ci troviamo in presenza di un infante, poi adolescente, possiamo renderci conto di quanto difficile possa essere stato regnare sul trono d'Egitto in un periodo come quello in cui Tutankhamon visse.
Oltre a quanto dettato da quell'ipotetico Consiglio di Reggenza, la cui esistenza è ormai unanimemente accettata, pur se in assenza di prove e, sebbene non siano giunte fino a noi opere firmate da questo sovrano, non dobbiamo dimenticare la rilevanza di iniziative che lo riguardano come l'Editto della Restaurazione e le molte finiture presenti all'interno del Tempio di Luxor, e non solo.
Benchè pochi lo sappiano, infatti, le stupende immagini relative alla festa di Opet le dobbiamo a lui, che qui come altrove, volle riprendere quanto non portato a termine da Amenofi III.
Anni carichi di tensione quelli che Tutankhamon dovette affrontare in qualità di sovrano e sono certa che là, sotto le sabbie di Tebe, ancora molto dobbiamo scoprire che porta il suo nome.

Francis, ci siam capiti
;)