Tratto dal libro:
Introduzione
Fu detto da Howard Carter, lo scopritore della tomba di Tutankhamon:
[
C]“Cosa sappiamo di questo faraone diventato poi così famoso? Pochissimo in realtà. Allo stato attuale delle cose,l'unica notizia certa che abbiamo di lui è che morì e che venne sepolto...”.
Per uno strano gioco del destino, Tutankhamon è diventato infatti famoso solo grazie alla sua morte. È un faraone che non ha lasciato tracce nella Storia, ma con la sua morte l'umanità si è arricchita di un patrimonio artistico senza eguali per l'archeologia.
Il suo nome scomparve perfino dalla Lista Reale di Abidos, dove 76 cartigli di faraoni si susseguono da Menes a Ramesse II, ma dopo quello di Amenhotep III si passa direttamente a
Horemheb, saltando i quattro faraoni ritenuti eretici (da Akhenaton ad Ay), come se non avessero mai fatto parte della storia dell'Egitto.
Tutankhamon balza prepotentemente nella Storia con la scoperta nel 1922 della sua tomba, che conteneva quello che ad oggi è considerato uno fra i più imponenti tesori dell'antichità che ci sia pervenuto pressoché integro.
“Nulla lasciava presagire” scrisse Howard Carter “che un re di oscure origini, con un regno breve e privo di eventi, avrebbe un giorno attirato su di sé l'attenzione di tutto il mondo
solo per il fatto che il suo sepolcro è rimasto pressoché intatto fino ad oggi, mentre le tombe degli altri faraoni furono tutte violate nell'antichità non solo una o due volte, ma a più riprese finché dei loro sontuosi arredi non rimase più nulla”.
Tutankhamon non era stato certamente un grande condottiero come Thutmosis III, né un poeta come Akhenaton, né un infaticabile costruttore come Ramesse II. Non fu né il Napoleone
dell'antichità, né l'Eretico, né il Grande. E se mai gli fu attribuito un nome, questo fu “il Dimenticato”.
La clamorosa scoperta della sua tomba lo restituì al mondo e alla Storia: Tutankhamon “
immagine vivente di Amon”, Neb-kheperu-ra, re-fanciullo con appena diciotto anni di vita e
tremila di sonno eterno.
“
Il mistero della sua vita ci sfugge ancora: le ombre si muovono, ma le tenebre non si dissolvono mai completamente” (Howard Carter).