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I Dogon conoscono i misteri della stella Sirio...

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2006 17:13
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EgiTToPhiLo/a
19/01/2006 14:06
 
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...e forse dell'origine dell'umanità...

Nella cultura tribale africana dei Dogon, le tradizioni sacre più segrete sono basate su ipotetici contatti con esseri evoluti provenienti da un pianeta della stella Sirio, avvenuti prima del 3000 a.C. Solo pochi anni fa la moderna astronomia, con i suoi potenti strumenti di osservazione e di calcolo, ha potuto confermare l'effettiva esistenza di quel pianeta. I Dogon sanno da secoli che Sirio è una stella multipla (!) e che l'orbita ellittica (!) della stella più piccola (invisibile e oggi detta Sirio B), richiede un tempo di 50 anni (!) per essere completata; inoltre per loro Sirio B è costituita da materia più pesante della stella principale... e il tutto è confermato dall'odierna astronomia . Come è possibile? Quello che sappiamo per certo è che già le antiche civiltà mediterranee degli Egizi e dei Sumeri custodivano straordinarie conoscenze astronomiche forse trasmesse da visitatori provenienti da mondi lontani... A tal proposito i Sumeri parlavano di esseri anfibi (come Oannes) che istruirono il popolo alle arti ed alle scienze e lo stesso fanno i Dogon chiamando questi dei primitivi "Nommo".



L'enigma dei Dogon (1)

di Colin Wilson :estratto da "Dei dell'altro Universo" - PIEMME 1999

Ma c'è un mito in particolare che secondo Shklovskii e Sagan potrebbe presumibilmente riferirsi a un contatto tra esseri umani e alieni.

“La leggenda” scrivono, “suggerisce che avvenne un contatto tra gli uomini e una civiltà extraterrestre prodigiosamente evoluta sulle coste del Golfo Persico, forse nei pressi dell’antica città sumerica di Eridu, nel IV millennio a.C., o poco prima”.


Sito abitativo attuale della tribù dei Dogon, in Mali (Africa occidentale)




La leggenda può essere fatta risalire a Beroso, sacerdote del dio Bel-Marduk nella città di Babilonia di tempi di Alessandro Magno. Beroso aveva accesso a incisioni cuneiformi e pittografiche (su cilindri, tavolette e pareti dei templi) risalenti a migliaia di anni prima. In uno dei frammenti a lui attribuiti, Alessandro Poliistore descrive la comparsa nel Golfo Persico di «un animale dotato di ragione, che fu chiamato Oannes». Questa creatura aveva una coda dì pesce, ma anche piedi simili a quelli degli esseri umani, e parlava con voce umana. Insegnò agli uomini la scrittura e le scienze, ogni sorta di arte, e anche a costruire case e templi. “In breve, egli li istruì in tutto ciò che poteva civilizzarli”. Oannes era solito trascorrere la notte in mare, perchè era anfibio. Dopo di lui, giunsero altre creature della sua razza.

Un altro antico cronista, Abideno, discepolo di Aristotele, parla dei re dei Sumeri e menziona “un altro semidemone, molto simile a Oannes, che giunse una seconda volta dal mare”. Egli menziona anche “quattro personaggi che gettavano duplice ombra”, con ciò intendendo presumibilmente metà uomini e metà pesci, “che giunsero dal mare”.

Infine, Apollodoro d'Altene scrive che all'epoca di re Amennon il Caldeo «apparve il Musarus Oannes, l’Annedotus, uscendo dalle acque del Golfo Persico», e in seguito “un quarto Annedotus uscì dalle acque del mare, ed era metà uomo e metà pesce”. E durante il regno di re Euedoresco comparve un altro uomo-pesce di nome Odacon.




Oannes era una divinità assira (particolare dal palazzo reale di Sargon II ,721-705 a.C., Iraq): secondo R. Temple, autore, de "Il mistero di Sirio", corrisponderebbe al dio pesce Nommo dei Dogon,(antenato alieno anfibio disceso sulla Terra nel remoto passato; si veda in figura la parte posteriore del capo-tronco pesciforme). La tribù africana dei Dogon ha conoscenze cosmiche incredibili (come il fatto che la stella Sirio è di tipo multiplo, scoperta recente dell'astronomia) che farebbero pensare ad un incontro remoto con civiltà avanzate non terrestri. Sitchin individua queste civiltà come provenienti da un decimo pianeta solare che i Sumeri chiamavano Nibiru.





Apollodoro definisce Oannes l' ”Annedotus” come se fosse un titolo anziché un nome proprio. Passai un'ora e mezzo cercando in vari vocabolari ed enciclopedie il significato di “annedotus” e anche di “musarus”, riuscendo finalmente a scoprire nel dizionario di greco di Liddell e Scott che “musarus” significa “abominevole”. Ma di “annedotus” nessuna traccia. Poi, ricordando che Robert Temple aveva menzionato il dio-pesce in The Sirius Mystery, consultai il suo libro e scoprii che avrei potuto risparmiare tempo e fatica, perché aveva già fatto il la­voro per me. “Annedotus” signifìca “il repellente”. Era sbalorditivo: il “Musarus Oannes l'Annedotus” significa “l'abominevole Oannes il repellente”.

Temple pensa, e sono incline a concordare con lui, che questa indicazione abbia a che fare con qualcosa di vero, piuttosto che con un'invenzione fantasiosa. Ci si aspetterebbe che una narrazione mitica che descriva i semidei che insegnarono agli uomini la civiltà non li definisca disgustosi e repellenti. Ma basta visualizzare l'immagine di un essere simile a un pesce, ricoperto di viscide squame, dagli enormi occhi bianchi e la grande bocca, per renderci conto del comprensibile disgusto con cui fu descritto. Forse in quella descrizione non v'è nulla di peggiorativo; è semplicemente fedele, come, ad esempio, quelle di Ivan il Terribile o di Akbar il Maledetto.

Ora, si dà il caso che The Sirius Mistery di Temple sia di gran lunga il libro più erudito e convincente sulla possibile presenza di “antichi astronauti” sulla Terra. Temple cominciò a interessarsi all'argomento quando s'imbattè in un articolo su una tribù africana, i Dogon, che vive nel Mali settentrionale. Scoprì che i Dogon credono in dei dal corpo di pesce chiamati Nommo, i quali, provenienti da Sirio, portarono la civiltà nel nostro pianeta circa tremila anni fa.


Disegno Dogon rappresentante un pianeta che gira attorno alla stella Sirio


Sirio, la Stella principale della costellazione del Cane Maggiore, dista 8,6 anni luce dalla Terra. La tradizione Dogon sostiene che essa ha una compagna invisibile, da essi chiamata po tolo (“stella di grano”, e poiché il “grano” cui si riferiscono, che costituisce la loro dieta abituale, è la digitaria, potremmo tradurre “stella di digitaria”); po tolo è fatta di materia molto più pesante di quella terrestre. I Dogon sostengono che questa stella invisibile percorra un'orbita ellittica, impiegando cinquant’anni per completarla. E in effetti Sirio, essendo una stella doppia, ha una compagna invisibile, chiamata dagli astronomi “Sirio B”: questa è una “nana bianca”, ossia è costituita di una materia talmente densa, a causa del collasso degli atomi che la compongono, che una minuscola quantità di essa, corrispondente alle dimensioni di un pisello, peserebbe mezza tonnellata. E, proprio come affermano i Dogon, Sirio B percorre un'orbita ellittica completa in cinquant' anni. Le tradizioni di questa tribù rivelano una notevole conoscenza dell'astronomia. Dicono che la luna è “secca e morta” e disegnano Saturno circondato da un anello che non è affatto visibile a occhio nudo. Sono a conoscenza dell'esistenza delle lune di Giove e sanno che i pianeti ruotano attorno al sole. L’Encyclopaedia Britannica dice che il sistema filosofico dei Dogon e “molto più complesso di quello di altre tribù africane”.

Era inevitabile che gli studiosi occidentali, quando vennero a sapere che i Dogon possedevano simili nozioni astronomiche, cercassero di dimostrare che probabilmente le avevano assimilate da viaggiatori europei.


Immagine di Oannes, proveniente dal palazzo reale del re assiro Sargon II (ca. 715 a.C.). Khorsabad (nell' attuale Iraq)- fonte: "Il mistero di Sirio" di R. Temple (Piemme 1998)



Gli astronomi occidentali scoprirono Sirio B nel 1862, dunque era possibile che i Dogon ne avessero sentito parlare da turisti o missionari. Ma bisognò attendere il 1928 perché Sir Arthur Eddington formulasse la teoria delle nane bianche. E i due antropologi che studiarono i Dogon, Marcel Griaule e Germaine Dieterlen, giunsero in Mali nel 1931. Pareva improbabile che altri viaggiatori fossero entrati in contatto con i Dogon nei tre anni precedenti, recando con sé le ultime scoperte astronomiche.



Terracotta proveniente da Ninive (altezza 12,6 cm) raffigurante Oannes o sacerdote con costume di Oannes . Questo tipo di statuette venivano sotterrate alla fondazione di un nuovo tempio o edificio di rilevante importanza. I Babilonesi le chiamavano "apkallu" e di solito erano in numero di sette ad indicare i "Sette Saggi" che fondarono la civiltà.- fonte: "Il mistero di Sirio" di R. Temple (Piemme 1998)

Ma c'è un motivo ancora più valido per scartare questa teoria (che in seguito fu sposata da Carl Sagan). Griaule studiò la mitologia e la religione Dogon per sedici anni prima che gli stregoni della tribù ricompensassero la sua dedizione iniziandolo ai loro segreti più gelosamente custoditi. Un anziano molto saggio e sapiente fu nominato suo “tutore” con l'incarico di insegnargli i quattro gradi della conoscenza religiosa della tribù. Occorsero anni, e quando il maestro morì fu sostituito da un altro. Griaule si rese infine conto che la religione dei Dogon è altrettanto ricca e complessa della teologia cristiana illustrata da Tommaso d'Aquino nella sua Summa Theologica. Era assolutamente da escludere che gli dèi dal corpo di pesce dei Dogon fossero entrati nelle loro leggende a seguito di un incontro avvenuto nel secolo scorso, con un missionario dalle inclinazioni astronomiche: costituiscono, piuttosto, la pietra angolare di una mitologia che si è andata formando e sviluppando nel corso di migliaia di anni.

Se si aggiunge che la lingua sumerica non ha nulla in comune con quelle semitiche o indoeuropee, e che gli studiosi dei Sumeri sono sconcertati dal fatto che quella civiltà sembra essere sorta già matura dal nulla (come quella egizia), possiamo osservare che almeno a prima vista la teoria di Shklovskii ha un suo fondamento: gli dei dal corpo di pesce sono forse la traccia di un contatto con una civiltà extraterrestre. E se teniamo presente il loro mito dei Nommo dei Dogon, di cui all'epoca Sagan e Shklovskii erano all’oscuro, quella teoria si fa ancora più plausibile.
20/01/2006 07:14
 
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Re:
Ciao :D

Nel sito di Wikipedia ho trovato questo piccolo articolo sui Dogon:

"Cosmologia e religione

I Dogon dicono di discendere dal dio Amma proveniente dalla stella Po-tolo, che è anche il nome del seme del fonio, un cereale dai grani piccolissimi, simbolo della forza vitale. Celebrano una festa associata alla stella Sirio, detta festa del Sigui, che si svolge ogni 60 anni circa per celebrare la comparsa della stella e della sua forza fecondatrice in un punto preciso dell'orizzonte (il prossimo appuntamento sarebbe per il 2020). Amma creò l'universo con le stelle e le costellazioni e poi creò Tenga, cioè la Terra, a forma di donna, con cui si accoppiò generando i Nommo, due esseri mezzo uomo e mezzo serpente, identificati come la forza vitale dell'acqua, e li inviò sulla terra a portare la parola. Come prima cosa i Nommo circoncisero l'uomo e la donna, perché creati da Amma con la doppia essenza maschile e femminile (il prepuzio, detto nay, la lucertola, sarebbe la parte femminile dell'uomo, il clitoride, cioè lo scorpione, la parte maschile della donna) ed essi generarono otto figli, quattro maschi e quattro femmine, che popolarono la terra ed impartirono, attraverso la Parola, gli insegnamenti fondamentali, come tessitura, metallurgia, agricoltura."

Anch'io ho letto il "Il mistero di Sirio" di Robert Temple (penso di averlo ancora a casa, da qualche parte), e mi sono fatto un'idea sul mito dei "Nommo".
Naturalmente, sono solo ipotesi... :(

1a- I Nommo, o "uomini pesce", sono personaggi mitologici e forse appertenenti ad una religione precedente molto più antica;

2a- Appartenevano ad un'antica civiltà terrestre scomparsa durante l'era glaciale, e i superstiti lasciarono la loro "conoscenza" alle popolazioni primitive sopravvissute. Il pomo della discordia è che non sono rimaste tracce di una civiltà così evoluta (simile alla nostra);

3a- e ultima ipotesi, e la più affascinante... I Nommo non erano extraterrestri, ma viaggiatori del tempo :sm047: . Da qualche anno a questa parte, ci sono delle teorie (ma solo teorie) che è possibile viaggiare nel tempo. Manca solo una tecnologia molto avanzata che ci permetta di farlo. Il problema della questione è che si ipotizza un viaggio solo verso il passato, ma non nel futuro! [SM=x822738]
Se questa teoria è attendibile, qualche nostro pronipote deve aver fatto un "viaggetto" per far visita ai nostri antenati.
E' mai possibile, come si è riscontrato, che alcune civiltà, come quelle che hai citato, siano nate dal nulla? :sm099: [SM=x822733]


Ciao, :sm040:

Wh
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EgiTToPhiLo/a
20/01/2006 13:35
 
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Io non credo molto alla possibilità di viaggiare nel tempo, è una cosa che sento istintivamente, credo che se un giorno sarà possibile allora ci dovrebbe essere già adesso un traffico di viaggiatori nel tempo o comunque di gente che si spaccia tale e a parte il caso di John Titorche si è rivelata una bufala non mi risultano altri casi simili.
Credo di più invece in creature provenienti dallo spazio, la vedo una cosa molto più logica e quasi naturale, non possiamo sapere a che livello di evoluzione stanno le altre civiltà in giro per l'universo :) poi è una mia idea, magari domani inventano la macchina del tempo, chi lo sa?
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Thiatj

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20/01/2006 14:24
 
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Secondo alcuni, sarebbe già stata inventata... mi pare intorno agli anni 50/60 e si chiama Cronovisore.... :S
20/01/2006 17:13
 
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Re:

Scritto da: -Kiya- 20/01/2006 14.24
Secondo alcuni, sarebbe già stata inventata... mi pare intorno agli anni 50/60 e si chiama Cronovisore.... :S




Beh... :( , anch'io ne ho sentito parlare, ma a quanto sembra si tratta proprio di una bufala [SM=x822733]

Diversamente, per la teoria dei viaggi nel tempo (verso il passato) esiste da qualche decennio una legge fisica, formulata da uno sconosciuto professore tedesco... :o
Tale legge, che povero me ho studiato quando ero studentello, si chiama "Teoria della Relatività" smile3 , e il professore sconosciuto si chiamava A. Einstein :sm107a: :sm19:


Wh
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