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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Mosul, Nimrud, Hatra, Khorsabad, Palmira, Ninive...e l'IS

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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
07/10/2015 11:35
 
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In 3500 anni nulla è cambiato in Canaan e Amurru
La situazione politica in Canaan e Amurru al tempo di Akhenaton.

Per tutta la durata del suo regno Amenofi III era riuscito a mantenere la stabilità dei suoi confini basandosi più sulla diplomazia che sulle armi.
La stabilità in questa regione dalla fine del 15 secolo aC era basata sull’ accordo tra l’ Egitto, il regno di Mitanni e il il regno cassita di Babilonia che consentiva l’ equilibrio dei loro interessi. Tra cui una divisione territoriale stabile tra questi tre poteri. In quel contesto Canaan con parte del Trans-Giordania e Siria meridionale con Kadesh, Katna e Amurru fino a Ugarit apparteneva all’Egitto, Siria settentrionale con Mukish, Niy e Nuhashshe apparteneva al Mitanni e Tadmor [Palmyrean] e le steppe da Tadmor fino alla frontiera della Trans-Giordania con i possedimenti egiziani, appartenevano al regno cassita di Babilonia.
In questo modo tutte le tre potenze dell’ epoca condivisero frontiere comuni nel Medio Oriente. E nessuno di questi poteri provò a usurpare i beni dell’altro
Questo sistema cessò di esistere nel primo decennio del regno di Akhenaton con la disastrosa conseguenze sul dominio egiziana in Asia
Con la pressione degli Ittiti del nord e con il Regno di Mitanni sull'orlo della disintegrazione, i signori della guerra locali cominciarono a combattersi tra di loro nella speranza di ritagliarsi un loro regno dal caos.
Fin dal regno di Thutmose III i faraoni avevano disposto di inviare in Egitto i figli dei principi siriani e cananei, dove sarebbero stati educati e spesso sposati con donne egiziane. Successivamente dopo aver servito per molti anni con le guarnigioni egiziane in Asia a volte succedevano ai loro padri.
A dimostrazione di questa prassi negli ultimi anni del regno di Amenofi III, Yabitiri, Amelu (signore) di una città cananea, ricordandogli il suo passato di figlio del khap assicurava la sua fedeltà e collaborazione per mantenere l’ ordine in Canaan.
E così scriveva:

EA 296 – “Yabitiri,il tuo servo, la polvere dei tuoi piedi, sette volte e sette volte di più ai piedi del mio signore, mio re, il mio dio, il mio sole. Ecco, io sono il tuo servo, fedele al mio signore, mio re. Guardo da una parte, e guardo dall'altra parte, e non vi è luce; ma guardo sul mio signore mio re, e non c'è luce. Un mattone può allontanarsi da sotto il coronamento, ma non deve spostarsi da sotto i piedi del mio padrone.
Lasciate ora il mio signore il mio re informarsi su di me da Yankhama, il vostro delegato. Quando ero giovane, Yankhama mi ha portato in Egitto, e mi ha messo con il mio signore mio re, e io abitava alla porta del mio signore, mio re. Che il mio signore, mio re, chiedere al suo agente se non custodisco la porta di Gaza e la porta di Giaffa. Quanto a me, io sono con gli ausiliari del mio signore mio re; ovunque vadano, io vado con loro; e così io sono con loro adesso. Il giogo del mio Signore è sul mio collo, e io lo sopporto.”

Ma non tutti erano come lui. Quella lettera fu però solo l’ inizio di una lunga serie di missive allarmanti che via via venivano inviate dai regni vassalli di Canaan e Amurru.
Con l’ indifferenza di Amenofi IV per la politica estera si era attenuato anche il controllo militare sui rissosi principi di Canaan e Amurru.
Uno di quei principi che tempestava il sovrano di messaggi, fin dai tempi di Amenofi III, era Rib Hadda, re di Biblo, uno tra i pià importanti alleati in Amurru. Anche lui aveva avvertito il cambiamento del clima politico a Tebe e, pur essendo sempre stato un fedele alleato dell’ Egitto, con l’ avvento dei Amenofi IV, avvertiva il disinteresse del faraone al mantenimento delle alleanze e non si sentiva più protetto dalle mire dei suoi vicini e, soprattutto dalla politica espansionistica del Gran Re ittita.
Le sue proteste vertevano su una lunga serie di vessazioni subite da parte dei suoi aggressivi vicini. Con la EA 105, supplicava il Faraone di intervenire in una disputa con Beirut, il cui sovrano aveva sequestrato due sue navi mercantili.
Non solo, in un’ altra, la EA 122, Rib-Hadda lamentava un attacco da parte del commissario egiziano Pihuri, durante il quale rimasero uccisi un certo numero mercenari Shardana e presi prigionieri tre dei suoi uomini. Oltre a tutto ebbe a subire le angherie e le mire espansionistiche di Abdi-Ashirta, un sovrano di Amurru che durarono per tutto il regno di Amenofi III.
Abdi-Ashirta fu poi arrestato da un corpo di spedizione egiziano e i suoi beni furono confiscati. Poco dopo la sua liberazione fu ucciso dal suo stesso popolo. Questo fu uno degli ultimi atti di forza del regno di Amenofi III:

Aziru, un ambiguo personaggio - Nonostante la fine violenta del loro padre i suoi figli, Aziru, Ari-Teshub, Tuppi-Teshub e Ben-Teshina, suoi degni discendenti, riuscirono a mantenere una parte del potere dopo la sua morte.
Soprattutto Aziru, il figlio maggiore, fu il più attivo tra di loro. Con l’ avvento al trono di Amenofi IV, il controllo egiziano in Amurru si affievolì, permettendo a Aziru di continuare la sua opera di espansione sulle orme paterne, continuando a usare l'intimidazione e la forza per ingrandire il suo regno verso la costa mediterranea conquistando la città di Sumur (Simyrra), sede di un’ importante piazzaforte egiziana e residenza del rappresentante del faraone , conquistata con l'aiuto di Zimredda di Sidone, seguito poi dal controllo di molte altre città non solo dall'interno Siria, ma anche della costa.
Come suo padre anche lui era un personaggio ambizioso e spregiudicato . Sotto il regno di Amenofi IV, approfittando dell’ inerzia egiziana, aveva continuamente ampliato il suo regno nel nord di Amurru.
In quei tempi l’ impero ittita e quello egiziano iniziarono a scontrarsi sul territorio di Canaan e Siria. Gli Ittiti avevano avviato una serie di campagne contro il regno di Mitanni, alleato dell'Egitto.
Rib-Hadda, il signore di Gubla, si sentiva direttamente minacciato dall'espansionismo di Aziru verso l’ interno dei suoi territori. Rib-Hadda, a causa di una congiura guidata dal suo fratello, Ilirabih, si rifugiò in esilio presso il re di Beirut, Ammunira , inviò un suo figlio a Akhetaton rinnovando la richiesta di inviare gli arcieri per difendere il suo regno dalle forze dell’ amorrita, sempre più minacciose contro di lui, ma tutto fu inutile.
Rientrato nella sua città, cadde nelle mani Aziru e da lui consegnato a Zimredda di Sidone dove fu assassinato. Così per il disinteresse del faraone verso gli affari esteri, l’ Egitto perse uno dei suoi più fedeli alleati.
Alla sua morte gli succedette il figlio Ari-Teshup.
Dopo aver rapidamente occupato territori siriani , il re ittita Suppililiuma iniziò una lunga guerra di usura contro l'Egitto per il controllo dei vari stati vassalli che ormai di fatto erano il loro confine.
Una volta spostato il governo a Akhetaton, dopo l’ anno 5°, come responsabile (rabisu) degli affari esteri in Canaan e Amurru divenne Tutu. Egli ricoprì molti importanti incarichi: fu Ciambellano, sovraintendente dei servi nella Casa del Aten', sovrintendente di tutti gli artigiani del Signore di Due Terre, sovraintendente di tutte le opere di Sua Maestà, sovrintendente dell’ argento e oro del Signore delle Due Terre,' supervisore del Tesoro del Aten e portavoce per tutta la terra. Tutu era un personaggio incline ai compromessi anche con i personaggi più ambigui e privi di scrupoli come appunto Aziru.
Tutu, cui nome appare spesso nella corrispondenza tra Aziru e Akhetaton era il suo protettore, tanto che Aziru si rivolgeva a lui chiamandolo “mio signore, mio padre”. Tanto da dividere con lui, responsabile del tesoro, una parte del bottino ricavato dalle sue ruberie a danno degli altri vassalli. Questi beni erano ben accetti da Akhenaton perchè servivano a sostenere le enormi spese per la costruzione della città di Akhetaton e a Tutu per acquistare prestigio e potere agli occhi del faraone.
Queste spericolate imprese gli permettevano di affermare, presso la corte di Akhetaton, la sua fedeltà al faraone e la difesa degli interessi egiziani in Amurru.
Contemporaneamente conquistò Biblo e Sumur, uccise i principi di Ammonia, Eldeta e Irquata e fece segretamente un trattato con il Gran Re ittita Supuliliuma.
Questi eventi sono narrati sempre nella lettera di Amarna. Akhenaton aveva ricevuto rapporti sui reati di Azirus da altri sovrani amoriti. Anche Akizzi, il re di Qatna, nel sud della Siria, riferì che Aziru si era unito agli Ittiti nel saccheggio di Qatna. Abi-Milki, il sovrano della città portuale di Tiro accusò Aziru di allearsi con Zimredda di Sidone per attaccare Tiro.
Alla fine la pazienza di Amenofi giunse al limite e ordinò a Aziru di presentarsi davanti a lui per essere giudicato. Questo ordine del Faraone diede inizio a uno scambio di missive singolare. Aziru afferma in più di un'occasione che egli non era in grado di fare il viaggio in Egitto, perché gli Ittiti, prima sotto il loro re, Suppililiuma e poi sotto la guida del suo generale Lupakki, stavano facendo una serie di campagne militari in Amurru e quindi non poteva abbandonare il territorio da lui controllato.
Alla fine si presentò davanti a Akhetaton, accompagnato dal messaggero reale Hatip. Aziru fu trattenuto per un anno intero e fu rilasciato quando giunse notizia che gli ittiti avevano conquistato l’ importante città di Amka minacciando così l’ intera Amurru. Aziru, dopo aver rinnovato il suo giuramento di fedeltà al faraone, gli fu permesso di lasciare l'Egitto e tornare al suo regno, ma ebbe anche il riconoscimento del suo ruolo di principe di Amurru (sarru).
Aziru, però aveva già segretamente preso contatti con il re ittita Suppiluliuma e, al suo ritorno in Amurru, passò definitivamente dalla parte del Gran Re degli Ittiti ai quali rimase fedele fino alla morte. Anno 7° di Akhenaton.
Gli ittiti conquistano Isuwa e invadono il regno di Mitanni, negli anni successivi occupano anche i regni di Aleppo Murkis Qatna e la regione di Niya. Nell’ 8° e 9° cade sotto il loro dominio anche le regioni di Nuhasse e Abina oltre all’ importantissimo centro di Qades (la Khadesh di Ramsete II).
D’ ora in poi, Amurru rimasto saldamente in mano ittita.
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