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Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Resoconto viaggio in Egitto dal 7 al 12 dicembre al Cairo ed a Luxor: Luxor

Ultimo Aggiornamento: 08/01/2012 10:28
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
29/12/2011 15:14
 
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Giunto così al termine il breve, ma denso di meraviglie, soggiorno cairota, ecco l’intero gruppo giungere trionfalmente in quel di Luxor.
Dopo aver effettuato un tempo record sulla pista Aereoporto-Iberotel, il nostro autista ci saluta!
Anche qui, come già nella capitale, colpisce subito la quasi totale assenza di turisti. Certo, così si visita tutto meglio e senza la solita ressa, ma gli autoctoni sono disperati. E come dargli torto! Ne consegue una maggiore insistenza nella richiesta di bakhshish, ma fa parte del costume locale, e ciò va accettato.
Preso possesso delle stanze, eccoci subito diretti verso la west bank per una cena all’African, un locale molto carino prospiciente gli attracchi. Nel corso del convivio telefonata a Youssef, il nostro amico tassista, che ci raggiunge in un batter d’occhio, festeggiando come un matto per esternare la sua gioia nel rivederci!!



Franco, Io, Terry, Gianni, Carmen, Sandro all’African


Dopo cena rientro in east bank e rapido giro al suk, nei pressi del tempio di Luxor.
Il mattino seguente, il 9, ci dirigiamo di buon’ora al tempio di Karnak. Lungo la strada non incontriamo praticamente nessun’altra macchina: nonostante ciò il nostro tassista dell’occasione trova lo stesso motivo di suonare il clacson! Qui, come al Cairo, gli autisti hanno il vizio di suonare sempre e per qualunque motivazione!! Al solito in questi taxi multiposti io finisco dietro, dove un tempo c’era il bagagliaio. Ma così mi sento proprio in Egitto, “respirante” il petrolio che esce dal tubo di scappamento!!

Visto che di turisti nemmeno l’ombra, riusciamo a visitare con tutta tranquillità il tempio. Ogni volta che ci vado ne scopro un qualcosa di nuovo: quest’anno è toccato al tempio di Ptah, situato al limite nord del recinto centrale. Attualmente il tempio è chiuso al pubblico, ed infatti i guardiani non volevano consentircene l’ingresso. Ma una telefonata di Sandro, guardato con sospetto dai custodi, a Soliman (direttore di Karnak), con la benevolenza di Ptah, ecco che ci ha permesso di ammirare lo splendore di questo edificio.

Il tempio fu fatto costruire sulle fondamenta di una precedente struttura da Thutmosi III, v.f.s., ed ampliato poi in epoca tarda e tolemaica. All’interno del tempietto vi sono ancora una statua di Ptah, mutila, ed una della moglie Sekhmet. Questa seconda statua, al momento della scoperta, gettò nel più nero terrore i locali al punto che arrivarono a pensare fosse un vero e proprio mostro, tanto da scagliarle contro sassi!!
Dopo la meravigliosa scoperta del tempio di Ptah, restiamo estasiati ancora una volta dalla straordinaria sala ipostila, ammirando con la giusta luce il muro settentrionale. E’ quindi la volta dell’orto botanico, che è sempre uno spettacolo da vedere. Poi a me, birdwatcher praticante, pare di tornare indietro al tempo degli antichi egizi ad osservare l’antica avifauna con i loro occhi. Da buon scriba avrei osservato, indicandoli magari ad un gruppetto di egiziani, quali uccelli svolazzavano per l’aere celeste. Ecco lì un ur, laggiù una m, lì, dietro alla colonna, una a, e così via. D’altronde, essendo scriba, avrei “letto” i vari volatili!!!
Ma la visita a Karnak giunge al termine. E’ necessario trasferirci in west bank, diretti verso Pademi!
Alla biglietteria mi ritrovo sempre a guardare verso quella che fu Qurna: ormai poche case rimangono in piedi, quasi tutti gli abitanti son stati trasferiti a New Qurna. Un altro pezzo d’Egitto che se ne va!
Dopo la sosta biglietti ed il ricordo di Qurna, eccoci giungere a Pademi. E’ sempre bello soffermarsi sulla città, con i suoi vicoli, le sue strade, le sue abitazioni. Purtroppo non si può entrare all’interno del villaggio, bisogna accontentarsi di vederlo da fuori, ripensando ai testi di Tosi. Questa volta riesco a compiere il periplo intero ed a scattar numerose foto da nuove angolazioni.
E finalmente quest’anno sono riuscito a trovare la tomba di Kha, la TT8, il cui intero corredo funerario, compreso lo splendido Libro dei Morti, è ora esposto al Museo Egizio di Torino. La tomba fu scoperta, intatta, nel 1906 da Ernesto Schiaparelli (lo scopritore, tra l’altro, della splendida tomba di Nefertari). Kha visse tra la XVIII e XVIII dinastia ed ebbe la carica di sovrintendente ai lavori. Consiglio a chi può di recarsi a Torino per ammirare tutti gli oggetti di questa tomba, la cui scoperta, a mio parere, non ha nulla da invidiare con quella di Tutankhamon, anche se per l’opinione pubblica la tomba intatta di un faraone fece più scalpore.
Nel girovagare nei pressi della TT8, ecco scovare la TT338 di Maia (le pittura della cappella sono esposte anch’esse a Torino) e scoprire la TT291 di Nu e Nakhtim (interessante questa perché presenta una parete ancora da terminare).



Eccomi davanti alla TT8



Ora è il momento di puntare verso Medinet Habu. Ma, che succede? Turisti? Attenzione, attenzione!! Non siamo soli, abbiamo alcuni altri rappresentanti del genere umano che visiteranno con noi l’intero complesso!! Fatti i bilgietti, si entra e s’inizia la visita. Ora, che dire: nel tempo che noi spendiamo ad ammirare le meravigliose scene della battaglia contro i popoli del mare di Ramesse III, v.f.s., il gruppo di altri viaggiatori termina la visita dell’intera struttura!!! Tempo netto: 27 minuti!! Un record di valore mondiale!!! Noi invece passiamo ancora molto tempo a girovagare.
Terminata la visita, pranziamo alla caffetteria di Salah, proprio davanti a Medinet Habu.
Subito dopo pranzo Salah si offre di accompagnarci in una scampagnata verso Malqata, posta dietro Medinet Habu. E’ questo il sito nel quale sono ancora visibili le fondamenta e poco altro del palazzo Reale di Amenhotep III, il papà di Amenhotep IV, il futuro Akhenaton. Purtroppo è in stato di abbandono e non è nemmeno segnalato. D’altronde un posto simile non può accogliere il frettoloso turismo di massa.
Però un’occhiata, specie da parte di chi è veramente appassionato di egittologia, è d’uopo darla.



Palazzo Reale di Amenhotep III



Prima di tornare in east bank sosta allo Sherazade, un hotel vicino al tempio di Sethi. Ed è qui che incontriamo una socia dell’Acme (Amici collaboratori Museo egizio di Torino) in “trasferta”: Mariella. Dopo i saluti ed il chai banana, ci salutiamo dandoci appuntamento per la cena serale.
E’ tempo ora di rientrare all’albergo per una sosta ristoratrice. Infatti tutti i viaggiatori, Terry, Carmen, Sandro, Franco, Gianni ed io ci sollazziamo nella piscina dell’Iberhotel.
Alla sera, oltre Mariella, ecco che ci raggiungono due cari amici di facebook di Franco: Sergio ed un altro Franco .
Per cena scegliamo un locale davanti al tempio di Luxor: Sinbad. Che dire: scopriamo che non hanno cucina e che tutti i piatti provengono dal vicino suk! Comunque in un modo o nell’altro mangiamo ed ascoltiamo i racconti dei due cugini, Sergio e Franco.
Terminata la cena decidiamo di far due passi sin alla stazione ferroviaria di Luxor: molto bella e molto pulita.
Il mattino dopo ci vede attendere il sorgere del sole (o, come dice Linus su istruzione di Lucy, attendere che la terra giri intorno al sole) nel tempio di Luxor. Siamo i primi ad entrare, e quasi gli unici: infatti arriverà poi più tardi un gruppetto di 6 persone, e nessun altro!! Un vero peccato: qui non c’è nessun pericolo ed è profondamente triste vedere questi luoghi così deserti!
Il primo ad entrare è Sandro, seguo io, poi Franco, ed infine Gianni. Le ragazze, Terry e Carmen, ci raggiungono poi più tardi.
E’ questa la prima volta che vedo il tempio al mattino: nelle altre occasioni sempre la sera. E’ molto suggestivo contemplare le scene del pilone mentre i primi raggi solari illuminano il consiglio di guerra e la battaglia di Qadesh.
Alla luce mattutina riesco anche ad individuare il cartiglio recante il mio nome: gli antichi egizi, per onorarmi, decisero di raffigurarmi su una parete!!





A questo punto decidiamo di far un giro in west bank, diretti verso la Valle dei Nobili.
Lungo il tragitto verso la Valle vediamo e fotografiamo alcune missioni archeologiche al lavoro.



Uno spericolato fotografo al lavoro



Giungiamo così alle tombe dei Nobili. La prima ad esser rivisitata è quella di Sennefer (TT96, soprannominata Tomba delle Viti). Questa è famosissima per lo splendido soffitto, sul quale il pittore ha dipinto un meraviglioso pergolato di viti, utilizzando a proprio favore le imperfezioni della roccia. Sennefer ricoprì le importanti cariche di Sindaco di Tebe e Sovrintendente ai Giardini di Amon, al tempo di Amenhotep II, v.f.s.
Dopodichè ci spostiamo nella splendida tomba di Rekhmira (TT100). Rekhmira ricoprì le cariche di visir dell’alto Egitto, governatore di Tebe più altri numerosi titoli. Nella sua tomba il visir era orgoglioso che “non esistesse nulla di cui fosse ignaro nel cielo, nella terra o in qualsiasi luogo dell’Aldilà”. Sicuramente presuntuoso, ma di certo era uno degli uomini più potenti del periodo in cui visse, tra la fine del regno di Thutmosi III, v.f.s., e l’inizio di quello di Amenhotep II, v.f.s. Meravigliose sono le scene riprodotte in questa tomba: scene di caccia, di corte, di vita quotidiana con operari al lavoro. E’ anche raffigurato un “camelopardo”, un tributo proveniente dalla Nubia.
E’ ora il momento di percorrere qualche centinaio di metri, tra venditori di statuette e varie riproduzioni (alla fine ne compro una di uno scriba, per ben 20 lire egiziane, dopo una richiesta iniziale del “solito” neo papà di 200 lire!!!) e raggiungere le ultime tre tombe da visitare.
Si entra così nella tomba di Khonsu (TT31). Risalente al regno di Ramesse II, v.f.s., Khonsu rivestì la carica di “primo Profeta” di un tempio di Thutmosi III, v.f.s.. Molto belle le scene di volatili, visibili sul soffitto del passaggio alla terza camera della tomba.
La tomba di Benia (TT343) è molto piccola, ma presenta anch’essa scene molto interessanti. Molto bella quella nella quale Benia siede davanti ad una tavola d’offerta, con numerosi portatori recanti doni. Benia ricoprì le cariche di “Sovrintendente ai lavori ed agli artigiani del signore delle Due Terre” e “Capo Tesoriere” sotto il regno di Thutmosi III, v.f.s.
Infine visitiamo la tomba di Userhat, la TT51. Il proprietario visse sotto tre faraoni: Horemheb, Ramesse I e Sethi I, v.f.s.. Fu “Primo Profeta del ka regale di Thutmosi I”, v.f.s.. Le decorazioni di questa tomba risentono in parte dell’arte Amarniana ed in parte di quella dell’inizio della XIX dinastia.
Nel pomeriggio ritorniamo in west bank, per render omaggio ad alcuni sovrani.
Siamo ora nella KV16, al cospetto del fondatore delle XIX dinastia, Ramesse I, v.f.s. Questa tomba è la più piccola della Valle dei Re. Infatti i dignitari, consci dell’avanzata età del novello faraone, prevederono una sua repentina dipartita, che avvenne dopo 16 mesi di regno, e decisero di allestire una tomba di dimensioni ridotte. Lo stile ricorda moltissimo quello del predecessore Horemheb, v.f.s., tanto da ritenere le scene essere state dipinte dallo stesso artista/artigiano per entrambe. Il testo funerario scelto per decorare la tomba fu “Il libro delle Porte”.
All’uscita breve sosta seduti su un muretto, nei pressi della KV47. E qui un soldatino, con un bicchiere di thè, decide di avvicinarsi e chiedere in malo modo spiegazioni del perché siamo lì, vista anche la vicinanza con l’ora di chiusura del sito (in realtà mancavan quasi due ore!). E compie, inspiegabilmente, il brutto gesto di mostrarci la mitraglietta. Restiamo interdetti, ci lamentiamo con l’omino e l’incidente si chiude così.
Ora è in programma la visita alle ultime due tombe della Valle: la tomba di Siptah (KV47), v.f.s., e quella di Tausert e Sethnakht (KV14).
Siptah fu il figlio di Sethi II, v.f.s., e di Tiaa, una concubina. Nella prima parte ricorda la tomba del papà. L’intera sepoltura è lunga 125 metri. Alle pareti sono illustrate scene tratte dalla Litania di Ra, dal Libro dei Morti (capitolo 151) e dalla quarta e quinta ora dell’Amduat. Il sarcofago del re, in granito rosso, si trova in loco. La mummia invece venne rinvenuta nel 1898 nella tomba di Amenhotep II, v.f.s. Siptah è noto per esser stato affetto da piede equino.
Terminiamo il giro nella Valle con la KV14, la tomba di Tausert e Sethnakht. Originariamente fu preparata per Sethi II e sua moglie, Tausert. Alla sua morte sovrano divenne Siptah, il figlio minore, con Tauret reggente. Alla morte di Siptah, avvenuta pochi anni dopo, il trono fu occupato da Sethnakht. La decorazione della KV14 fu iniziata sotto Sethi II e proseguita da Siptah e Tausert. Subì in seguito modifiche ed apparvero i nomi di Sethnakht. La tomba è in effetti molto bella e ricorda quella di Sethi II. Alle pareti scene del Libro dei Morti (capitoli 145, 146 e 151), dell’apertura della bocca, della nona ora del Libro delle Porte, del Libro della Terra e del Libro delle Caverne.
Ora, con ancora negli occhi le meraviglie regalateci da questi ipogei, è tempo di rientrare in albergo, per preparasi alla cena al Fayrouz.
Terminata la cena la bravissima Carmen si esibisce in una danza del ventre, con tutto il personale dell’albergo in estasi. In particolare un ragazzino non le staccava gli occhi di dosso! Al momento poi di far la foto con la ballerina si è prodotto in uno scatto degno del miglior Bolt!!
Il mattino dopo ci svegliamo di buon’ora, pronti per il momento clou, la visita alla tomba di Harwa (TT37), dove ad attenderci ci sarà Francesco Tiradritti, il direttore della missione archeologica italiana. Prima, però, decidiamo per un’ultima puntata a Pademi, per vedere la tomba di Irynefer, la TT290.
La tomba di Irynefer presenta come particolarità la rappresentazione dell’ombra, una delle 5 “anime” egizie.






Mentre siamo all’interno della tomba veniamo raggiunti da due ispettrici arabe: è stato un bellissimo momento riuscire a leggere i geroglifici con una di loro.
Prima di lasciare Pademi, ancora un saluto a Kha, che le due giovani ispettrici non conoscevano.




Io e Sandro con le ispettrici



Ed ora, dopo un’ultima sosta da Salah, rotta verso la TT37!
All’arrivo veniamo fermati da un ispettore che va a chiamare Francesco. Pochi attimi ed eccolo spuntare dalla tomba per salutarci cordialmente.
Dopo le presentazioni di rito, restiamo qualche minuto davanti alla tomba per sentire le spiegazioni del direttore della missione.
Quest’anno non ci sarà lavoro di scavo, ma un lavoro di studio e catalogazione dei reperti e dei testi presenti all’interno della tomba, propedeutico ad una prossima pubblicazione dei risultati sin qui ottenuti.
Harwa visse tra la fine dell’VIII e l’inizio del VII secolo, quando erano al potere i faraoni nubiani della XXV dinastia. Ricoprì la carica di Gran Maggiordomo della Divina Adoratrice. La scoperta, effettuata nel 1997, di un ushabty recante insegne regali fa ritenere però che Harwa non sia stato solo un funzionario dagli ingenti poteri, ma un vero e proprio governatore per conto dei faraoni nubiani dell’Alto Egitto.
Harwa ad un certo punto pare cadere in disgrazia: lo testimoniano due sue raffigurazioni parzialmente scalpellate presenti nel vestibolo, subito dopo il portico d’accesso.
Dal vestibolo si accede ad un cortile, con ancora visibili alcune scene alla pareti: scene che attestano il ritorno ai canoni artistici dell’antico regno.
La Tomba è dotata di due sale ipostile. Nella prima troviamo tre archeologhe (la francese Marie Blot, l’austriaca Anja Wutte e l’americana J.J. Shirley ) intente a studiare dei reperti.
Tale sala è suddivisa in tre navate con otto pilastri. Quelli settentrionali eran decorati con scene del Rituale delle Ore del Giorno, quelli meridionali con il Rituale delle Ore della Notte. Le pareti sono invece decorate con capitoli dei Testi delle Piramidi.
Si accede ora alla seconda sala ipostila le cui pareti sono decorate con il Rituale dell’Apertura della bocca: si tratta di un rituale celebrato durante il funerale. Nel nostro caso assistiamo alla separazione del corpo dall’anima: il primo si recava negli Inferi attraverso un pozzo scavato nell’angolo nord occidentale, la seconda si appropinquava alla vita eterna. Molto bella l’immagine di Anubi che accompagna per mano Harwa nel suo percorso.
Infine, superata la seconda ipostila, si giunge al santuario di Osiride nel quale è presente un’immagine del Dio in altorilievo, ora distrutta, in proporzioni ridotte rispetto al normale.
Tra la seconda ipostila ed il santuario è possibile notare un “doppio” Anubi, frutto del ripensamento del pittore: si presenta infatti come un Giano bifronte!!
In questa sala la visita termina, con ulteriori spiegazioni di Tiradritti. Ora, non essendo ancora il lavoro edito, rimando alla pubblicazione per “scoprire” cosa è stato detto!!
A questo punto rimaniamo ancora un po’ a parlare con il direttore e le archeologhe, dopodiché ci diamo appuntamento per la sera. Siamo infatti tutti invitati a Casa Italia!!




Il gruppo nella tomba.




Ora, con tutto il pomeriggio libero propendiamo per una camminata da Pademi alla Valle delle Regine cercando di raggiungere il Tempio di Mertseger, che purtroppo non troviamo. Pazienza, ci riproveremo a febbraio, inchallah!!
La passeggiata comunque ci regala meravigliose viste su Pademi e su tutti i monumenti della west bank, colossi compresi.




Io con Pademi sullo sfondo.



In conclusione un ringraziamento al Dr. Francesco Tiradritti per la disponibilità ed a Sandro, Franco, Gianni, Carmen e Terry, ottimi compagni di viaggio!!
Nel corso della settimana breve passata in Egitto, anche a dicembre ho avvistato qualche uccello pur non essendomi soffermato più di tanto:
Gheppio, Airone cinerino, Garzetta, Airone Guardabuoi, Airone bianco maggiore, Cormorano, Martin pescatore bianco e nero, Germano, Folaga, Nitticora, Tortora delle Palme, Passera Sarda, Gruccione, Rondine, Gabbiano comune, Gabbiano Reale, Upupa, Cornacchia grigia, Falco Pellegrino, Trombettiere, Sgarza ciuffetto, Cinciallegra, Parrocchetto dal collare, Ballerina bianca, Tuffetto, Airone rosso, Gallinella d’acqua, Cutrettola.

Alessandro Rolle (ubnimira in community)


[Modificato da -Kiya- 06/01/2012 03:48]
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Sacerdotessa
di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
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S3t n m3't -
06/01/2012 03:49
 
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Resoconto integrato con le rispettive foto, per gentile concessione del titolare.
Grazie Alessandro. I tuoi racconti di viaggio sono sempre una bella emozione.
Mi auguro che vorrai condividerne degli altri con noi, quanto prima!

;)
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Scriba
07/01/2012 17:38
 
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Troppo bello! Grazie del viaggio che ci hai fatto fare!
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EgiTToPhiLo/a
Suddito
08/01/2012 10:28
 
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Grazie mille!! Mi fa piacere sia piaciuto.
Si, ne metterò altri. A febbraio, inchallah, dovrei esser di nuovo a Luxor, con una puntatina ad Assuan!
ciao a tutti.
Ale
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