I giorni di festa si passano al museo. La cultura non va in vacanza e il Museo Archeologico Nazionale di Parma sarà sempre aperto (chiuso solo lunedì 2 gennaio) anche il primo dell'anno e il 6 gennaio.
A Capodanno apertura con ingresso gratuito dalle 13.30 alle 19.30 e la possibilità di ammirare la tenera mummia di gatto legata ai culti della dea gatta Bastet (nella foto), eccezionalmente esposta fino al 6 gennaio
Il museo è regolarmente aperto anche il giorno dell'Epifania, dalle 12.30 alle 19.30 (ultimo acceso ore 19).
Il Museo Archeologico Nazionale di Parma ha sede nello storico Palazzo della Pilotta, realizzato tra il ‘500 e il ‘700 dai Farnese.
Fu istituito nel 1760 da Filippo di Borbone per accogliere i reperti provenienti dagli scavi della città romana di Veleia (PC) -in particolare la “tabula alimentaria” scoperta nel 1747- che si uniscono alle precedenti collezioni raccolte dalle famiglie Gonzaga e Farnese.
Sotto il Ducato di Maria Luigia nasce il Museo “moderno” che si arricchisce della collezione Egizia e di ritrovamenti archeologici provenienti da scavi effettuati in città come il tesoretto dal Teatro Regio. Dopo l’Unità d’Italia il Museo diventa un importante centro di studi della preistoria grazie al Direttore Luigi Pigorini, il fondatore della paletnologia italiana, e a Pellegrino Strobel, Professore di Scienze Naturali, che avviano gli studi sulle “terramare”, i villaggi sorti nella pianura padana durante l’età del bronzo.
Nel Museo sono esposte sculture di età romana -in parte provenienti dalle collezioni dei Farnese e dei Gonzaga di Guastalla-, ceramiche greche, italiche ed etrusche, urnette, specchi e bronzetti etruschi, la collezione egizia -con sarcofagi, vasi canopi, rilievi e papiri funerari, bronzetti votivi, amuleti, scarabei e usciabti-, il medagliere, con monete e medaglie, e la collezione dalla città romana di Veleia (PC), tra cui le 12 statue in marmo della famiglia dell’imperatore Augusto, due notevoli ritratti bronzei e la celebre tabula alimentaria.
Le sezioni dedicate all'Archeologia del Parmense coprono un arco temporale che va dalla preistoria all’alto medioevo. Nella sezione preistoria e protostoria della provincia di Parma sono esposti materiali paleolitici, mesolitici, neolitici, dell’età del Rame e del Bronzo tra cui una sepoltura neolitica con corredo funerario e reperti in bronzo, corno di cervo, ambra e legno, provenienti dalla terramara di Castione Marchesi. Altre sezioni sono dedicate ai materiali di età romana rinvenuti a Parma -statue, frammenti architettonici, mosaici, oggetti di bronzo, epigrafi funerarie, un tesoro di gioielli e di monete del III sec.d.C.- e ad alcuni gioielli provenienti da tombe longobarde.
Dal 2009, grazie a un accordo con Fondazione Cariparma, il Museo espone una delle più prestigiose collezioni di scarabei sigillo attualmente esistenti, la Collezione Magnarini, 429 esemplari, di cui 80 reali, datati dal 2100 al 525 a.C.
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