Si tratta di una istituzione scientifica fondata, in Egitto, da Napoleone Bonaparte, il 22 agosto 1798, che si ispirò all'I
nstitut National de France per dar vita a un'Accademia di
Savants, avente lo scopo di studiare il Paese in via di colonizzazione, elevando così il prestigio della Francia.
Originariamente si componeva di 36 membri, suddivisi in quattro schiere, così composte:
- Sezione Matematica: 12 membri, tra cui si annoverava lo stesso Bonaparte;
- Sezione di Fisica e Storia naturale: 10 membri, tra i quali Berthollet;
- Sezione di Politica Economica: 6 membri
- Sezione di Letteratura e Arte: 8 membri, tra i quali spiccava Denon.
Entro breve, il 22 novembre 1799 L'Istituto decise di raccogliere tutti gli studi eseguiti sul territorio Egiziano durante la Spedizione Napoleonica e pubblicarli. Fu, dunque, tra le mura della sua sede che nacque la
Description de l'Égypte.
Dopo 47 incontri, che ebbero luogo nella casa di Hasân Kâchefil, sita al Cairo, il 21 Marzo del 1801 l'Istituzione venne chiusa.
L'attività dell'Istituto riprese nel 1836 con un nuovo nome,
Egyptian Society, e un nuovo organico composto da studiosi francesi, tedeschi e inglesi. Nel 1859 fu soggetto a nuovi cambiamenti, di nuovo un cambio di nome,
Institut Égyptien, e anche una nuova sede, sita in Alessandria. Rinato sotto gli auspici del Viceré d'Egitto Sa'id Pascià, l'
Institut annoverò tra i suoi nuovi esponenti nomi di spicco, tra i quali citiamo Auguste Mariette e Gaston Maspero.
Nel 1880 l'
Institut tornò nuovamente a risiedere al Cairo, con sede nel Palazzo Reale, dove si trova tuttora. Un decreto Reale del 1918 ne restaurò il nome originario.
La sede dell'
Institut d'Egypte si trova all'angolo tra le vie Kasr al-Aini e Sheikh Rihan, nei pressi dell'American University of Cairo.
Si trattava di un'organizzazione privata, piuttosto informale. Per accedervi occorreva semplicemente una Lettera di Presentazione e, di norma, l'approvazione giungeva instantaneamente. Con essa la facoltà di accedere ai tesori unici ivi custoditi, con l'ausilio di un supporto amichevole e cortese.
La Collezione consisteva di libri, lettere e manoscritti, databili a partire dal 1500, tutti in copia originale così come donati ai membri della casata Reale. Molti erano documenti unici, mai pubblicati e risalenti ai lavori dei
Savants che presero parte alla Spedizione Francese nel 1798. Essa contava all'incirca 35.000 volumi tra rarità, libri e periodici in cinque lingue (Arabo, Francese, Inglese, Tedesco e Russo). Recentemente erano stati approvati i progetti di digitalizzazione dell'intera Collezione, affinchè fosse preservata e resa accessibile al pubblico. Progetti già avviati, a partire dai dieci volumi che componevano la
Description de l’Egypte, l'Opera completa di Voltaire (69 volumi), delle
Mille e Una Notte (16 volumi) e della
Geografia Universale (15 volumi).
Quale novella Biblioteca Alessandrina, L'
Institut divenne un punto di riferimento focale per studiosi di ogni tempo e luogo, guadagnando ben presto il merito di essere riconosciuto quale la più antica Accademia di Scienze e Arti al di fuori dei confini Europei.
Oggi, con infinita e indicibile tristezza, apprendiamo che, oltre alla fama e all'importanza che lo assimilivano all'antica Biblioteca di Alessandria, l'
Institut d'Egypte è stato destinato a condividerne anche la distruzione.
E' notizia di poche ore fa che la sua sede è stata data alle fiamme in occasione dei nuovi disordini che stanno interessando la Capitale del Paese, come mostra la foto in allegato.
Allo stato attuale, non ci è dato stimare quanti e quali dei suoi Tesori sono andati perduti. Perduti per sempre, distrutti dalle fiamme dell'ignoranza.
[Modificato da -Kiya- 17/12/2011 14:47]