Viaggio in Egitto 3
Siamo alla seconda fulminazione della giornata: dalla Valle dei Re passiamo al tempio di Hatshepsut, la cui storia conosciamo bene. Reggente per il figlio Thutmosi III, si fa incoronare Faraone, dichiarando la propria discendenza diretta da Amon, che avrebbe messo incinta la Sposa reale Ahmes, dopo essersi camuffato da Thutmosi I. Questo avrebbe garantito l'ufficialità del regno.
Ciò che mi ha colpito, già dall'arrivo in macchina, è la modernità dell'edificio, che si staglia alla base della montagna, con la sua imponenza fatta di semplicità. I tre grandi colonnati, le statue poste alla base, le due cappelle laterali mi danno l'idea di quanto accurati siano stati i progettisti e i realizzatori di questo capolavoro. Raed ci spiega che il figlio di Hatshepsut, Thutmosi III non ha assolutamente voluto cancellare le tracce del regno della madre, tant'è che rimangono i cartigli della madre e numerose iconografie sue. Davvero non mi sarei mai aspettato di trovarmi un giorno davanti a tale imponente sacralità! La cappella di destra è dedicata alla Dea Hathor e Raed ci fa soffermare su una scena abbastanza ben conservata, in cui la Dea hathor, in forma di mucca, lecca la mano del Faraone Thutmosi III: il tutto ha una naturalezza da pittura moderna.
La cappella centrale ritrae il viaggio a Punt degli egiziani (forse identificabile con l'attuale Somalia), con le scene della partenza, dell'incontro con il Re e la Regina di Punt, le merci donate e quelle ricevute in cambio, fra cui la resina, raffigurata in due enormi cumuli. In una scena dipinta, vediamo il re di Punt con la regina, una donna estremamente grassa; di fianco il dipinto di un asino, con una scritta in cui il re viene paragonato ad un asino, in quanto si porta dietro una donna così grassa.
Ammiro il tutto, non riuscendo a spiegarmi come facessero a rappresentare tutto così dettagliatamente, pur mantenendo una linearità e una semplicità estrema. Le barche con cui gli egiziani hanno raggiunto Punt sono perfette, con la lunga fila dei remi in acqua e conservano ancora una apprezzabile colorazione.
Ma non abbiamo ancora visto il meglio di questa cappella: Raed ci fa alzare lo sguardo al soffitto e, ai due angoli superiori, vediamo rappresentati un falco e un'aquila ad ali spiegate, dai colori perfetti. Non si hanno parole che sappiano descrivere l'emozione e l'estasi che si prova davanti a tale perfezione: gli dei, davvero, ad ali spiegate, volano su tutta la terra, proteggendo il popolo e il suo re.
Meno interessante la cappella di sinistra, dedicata ad Anubi, perchè mal conservata.
A fianco della cappella di destra, i resti di un tempio andato distrutto.
Ciliegina finale: all'ingresso del tempio ciò che resta di un albero portato in Egitto da Punt.
Se va avanti così, povere le mie coronarie!
Alla prossima tappa.
Guido