Ulisse, il piacere della scoperta (26 aprile)

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-francis-
00venerdì 25 aprile 2008 15:37
Alberto Angela visita il Museo Egizio di Torino e ci parla dell'antica civiltà egizia attraverso i preziosi reperti contenuti nel museo. Esplorando le sale si attraversa tutta la storia dell'antico Egitto e si possono vedere grandi tesori, mummie e statue antiche.
Il Museo Egizio di Torino, dopo quello del Cairo, è il più importante museo al mondo dedicato a questa civiltà.

L'appuntamento è per sabato, 26 aprile, alle ore 21.30 su Rai Tre.

Hatshepsut76
00venerdì 25 aprile 2008 17:21
di sicuro non lo perdo! [SM=g999103]
-francis-
00venerdì 25 aprile 2008 17:27
Io lo registro perchè sono impegnata con la pallavolo, poi magari ne parliamo.
roberta.maat
00venerdì 25 aprile 2008 17:30
Anche io non voglio perderlo.
-Kiya-
00venerdì 25 aprile 2008 22:51
io temo per quello che sentirò... senza offfesa per gli Angela... ma tendo a partire prevenuta, ormai
roberta.maat
00sabato 26 aprile 2008 10:32
Allora Kiya dopo ci dirai dove sarà stato impreciso. Conosci bene cosa è custodito al museo e per mè sarà interressantissimo tutto quello che vorrai sottolineare.
Sono stata una sola volta al Museo di Torino per una visita troppo breve.
Sono in errore o c'è anche una ricostruzione della tomba di Nefertari ?
EGIZIA72
00sabato 26 aprile 2008 19:53
Sarò una mummia davanti alla tv [SM=x822727] no me lo voglio perdere......cosi finalmente potrò vedere il Museo di Torino.......... [SM=x822727]
-Kiya-
00sabato 26 aprile 2008 20:32
Re:
roberta.maat, 26/04/2008 10.32:

Allora Kiya dopo ci dirai dove sarà stato impreciso. Conosci bene cosa è custodito al museo e per mè sarà interressantissimo tutto quello che vorrai sottolineare.
Sono stata una sola volta al Museo di Torino per una visita troppo breve.
Sono in errore o c'è anche una ricostruzione della tomba di Nefertari ?




non garantisco di guardarlo tutto, darò un'occhiata, questo sì.

Confermo l'esistenza del plastico che riproduce in scala la tomba di Nefertari. Fu Schiaparelli a volerlo e si trova al primo piano, vicino ai reperti provenienti dalla tomba di Kha.
Possediamo anche il sarcofago di granito (ahimè, troppo accessibile, ragion perc cui spesso soggetto a "vandalismi" vari), alcuni reperti funerari e, alcuni sostengono, ciò che resta della sua mummia, ovvero un ginocchio. Ma naturalmente questo non è comprovato.
-Kiya-
00sabato 26 aprile 2008 23:00
lo sto guardando... come sempre gli Angela si distinguono per attendibilità storica, sebbene lo speciale non sia completamente scevro da errori e omissioni, più o meno volontari. Una per tutte il fatto che si siano... "dimenticati" di far presente che quando hanno mostrato le mummie di Ramesse II e Merenptah si trovavano nel Museo del Cairo.



Al momento... mi sto arrabbiando. Alberto Angela si trova già al primo piano del Museo e non ha fatto nemmeno un cenno alla splendida statua di Tut, l'unica che possediamo...
Nessun riferimento nemmeno ai sarcofagi in granito presenti nello statuario.

Inesattezze nel racconto relativo all'epoca di Thutmosi III, durante il quale non si fa parola di Hatshepsut e si afferma che Thutmosi era appena salito al trono, quando ebbe luogo la battaglia di Megiddo. Tenuto conto che la coreggenza con Hatshepsut durò circa 22 anni e che il Re era ancora un infante all'epoca dell'incoronazione, credo che fossero trascorsi almeno 10/12 anni.


Seguo il resto, ora siamo nella tomba di Kha e Merit, a dopo... [SM=g999103]



rettifica: del sarcofago di Nef, in realtà possediamo solo il coperchio frammentato, e i resti umani constano di 3 pezzi, tra i quali entrambe le ginocchia
antonio crasto
00domenica 27 aprile 2008 09:38
Commento al volo dal mare.

I corpi del predinastico furono inumati in fosse nel deserto, dove le condizioni ambientali avrebbero provveduta alla loro mummificazione.
I corpi erano posizionati in posizione raccolta con ginocchia al torace, nella posizione fetale, come se essi dovessero tornare nel ventre della Madreterra.
Angela commenta però che questo concetto non può essere ritenuto valido in quanto gli Egizi consideravano la Terra maschile, per cui il concetto di madre non può essere applicato. Bisogna dunque ipotizzare una posizione da dormiente come se il defunto dormisse in Terra e si risvegliasse nel mondo dei morti.

Commento:
Le sepolture del predinastico, datate non si sa su quali basi da Angela al 3500 a.C., appartengono ad un mondo che forse non conosceva ancora la religione e comunque non quella degli Egizi futuri. E’ quindi arbitrario ipotizzare una Terra maschile o meglio rappresentata da Geb. Per quanto riguarda la posizione da dormiente vorrei proprio sfidare Angela a dormire in quella posizione.


Nella descrizione delle piramidi Angela da per scontato che esse furono semplicemente il frutto della megalomania dei sovrani. La mastaba non li soddisfaceva più e incominciarono a sovrapporre vari strati a gradoni realizzando da prima la piramide di Djoser quindi quella di Huni. Angela non considera la possibilità che sotto ci sia qualche ragione religiosa e non la megalomania.
Per la piramide di Huni / Snefru accetta senza alcun dubbio la teoria dell’accrescimento dei gradoni e della frana dello strato di riempimento durante la vita stessa del faraone.
Sulla piramide a doppia pendenza insiste con l’ipotesi, quanto mai dubbia, della variazione di progetto in corso d’opera dopo alcuni cedimenti strutturali.

Angela asserisce senza spiegarlo che finalmente gli Egizi furono pronti a edificare la piramide perfetta, quella con angolo d’elevazione di circa 52°.
Spiegando la piramide di Cheope afferma che casualmente si avvicinarono al numero 2π, lasciando intuire che questo numero consentiva il passaggio dal quadrato al cerchio, come se Cheope fosse un maniaco della geometria pura.

Angela fa parlare il genio delle piramidi, Hawass, il quale asserisce di aver scoperto la rampa che dalla cava portava all’angolo di sud-ovest della piramide di Cheope. Quindi asserisce che sulle quattro facce dovevano essere posizionate delle rampe lineari che venivano accresciute man mano che la piramide si elevava.
Questa spiegazione manca della considerazione che rampe lineari di pendenza non superiore al 10% dovevano allontanarsi dalla piramide per oltre un chilometro. Quale senso aveva dunque portare i massi dalla cava alla base della piramide se bisognava poi portarli agli inizi delle quattro rampe. Hawass non considera poi che sul versante est e nord non c’era posto per rampe talmente lunghe.

Angela insiste con l’ipotesi ridicola delle tre camere come camere sepolcrali, delle quali le prime due sarebbero state abbandonate in corso d’opera.

Finalmente fornisce una spiegazione alle così dette “camere di scarico”, posizionate sopra la camera del Re. I costruttori avrebbero coperto questa camera con un grande masso di granito spesso circa due metri. Questo masso si ruppe e allora i costruttori ne posizionarono un altro, senza togliere il primo. Ottenuto la stesso risultato posizionarono un terzo masso e così via, fintanto che capirono che il peso dei blocchi superiori della piramide poteva essere ostacolato da due massi di graniti obliqui e affacciati.
A parte che questi ultimi due blocchi sono di calcare, il ragionamento di Angela prevede che dopo la messa in opera di ogni masso si effettuasse una prova di carico e che, visto l’esito negativo della prova, si decidesse di posizionare un altro masso orizzontale.

E’ evidente che questa prova di carico non potè essere fatta e che uno dei massi di copertura della camera del re si filò solamente dopo molto tempo.

Angela spiega ancora perché nella camera del re non furono trovati né il corpo né i tesori. Egli asserisce che la piramide fu chiusa nel condotto ascendente e nella prima parte del condotto discendente con massi di granito. Quando l’emiro el-Mamoun scavò l’ingresso alla piramide trovò questi blocchi di chiusura ancora in sito, ma nella camera del re non trovò alcunché.
Angela conclude dicendo che la piramide era stata già profanata da dei ladri (passati non si sa dove!).

Parlando di Ramesse II asserisce che fu il faraone più vecchio e che regnò più a lungo. L’affermazione non è vera, in quanto sappiamo che il record spetta a Pepi II.

Parlando della tomba dei figli del faraone (KV 5) Angela fa vedere un vecchio filmato ormai superato. Asserisce che la sala superiore della tomba era sostenuta da 16 colonne e che questo numero era sacro ad Osiride. Lo stesso numero di colonne sarebbero state realizzate, per lo stesso motivo, nel transetto posto in fondo alla camera.
Non viene fornita alcuna spiegazione della sacralità del numero 16, ma mi pare che questa sia una invenzione di Angela.

Ciao Antonio
EGIZIA72
00domenica 27 aprile 2008 11:39
Quest'anno voglio andare al museo di Torino è veramente splendido,molto più grande di quello di Napoli,mi dovrò organizzare subito con il lavoro di mio marito..........datemi info.per i periodi chiusi...se ci sono....
-Kiya-
00domenica 27 aprile 2008 13:02
a proposito di Museo ... ho una proposta da farvi.... la leggerete oggi
-Kiya-
00domenica 27 aprile 2008 21:28
Re:
-Kiya-, 27/04/2008 13.02:

a proposito di Museo ... ho una proposta da farvi.... la leggerete oggi




ecco la mia proposta:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7475207


Tornando in tema all'argomento trattato e per rispondere ad Antonio:

sono molte le affermazioni fatte da Angela che purtroppo non trovano riscontro documentato. Diciamo che non sono state prese in considerazione frasi del tipo "Si suppone...", "si ritiene..." "Secondo alcuni studiosi di settore..." dando così per scontata l'intera civiltà dei faraoni, secondo ideologie che certo rispettano più le idee degli autori, che non quelle originarie.

Nel seguire il programma fino al termine ho notato anche io quanto sottolinei, rstando perplessa di fronte a molte affermazioni riguardanti la Piramide. Non posso che replicare a riguardo quanto scritto poc'anzi. Aggiungendo che non avevo sentito nulla a proposito della scoperta di una rampa a onore di Hawass. E' attendibile?

In proposito al numero 16, ha incuriosito anche me e sono andata a rispolverare i testi che trattavano gli argomenti relativi alla numerologia egizia. Non vi ho trovato alcun riferimento ad Osiride, ma nemmeno ad altro. Sempre che non lo si voglia concepire come il quadrato di 4, ovvero la materia, l'universo creato e quindi i lati del Tempio. Ma elevandolo al quadrato non acquisirebbe un senso.
Che Angela si sia confuso col 14, il numero delle parti in cui fu smembrato Osiride? Ma dubito anche questo...


Detto ciò, vi comunico che stasera mi sono riscattata...
sono andata a... riprendere "possesso" del Museo. Ho provato un particolare moto di "fastidio" guardando le scene di chiusura, in sigla di chiusura del programma. Tutte quelle apparecchiature invasive per mole che si muovevano tra le sale del Museo... mi hanno messo una certa tristezza.

E' sempre una grande emozione passeggiare nello Statuario... tempo e spazio si annullano anche lì e puoi illuderti di viverlo da sola.
roberta.maat
00domenica 27 aprile 2008 22:01

Anche io ho notato troppa sicurezza nell'effermare delle verità che verità non possono essere.
Mi ha stupito A.Angela come se fosse stato "imbeccato" dall'alto. Di solito è molto più libero.
A proposito del 16 non ho trovato proprio niente anche se devo dire che non ho una biblioteca specifica sulla numerologia.

Alla luce di quanto è stato rilevato da Antonio e da Kiya.....è possibile forse far notare ad Angela che da loro ci si aspettava una maggiore precisione ? Mi sembra di ricordare che già era stata inviata una mail e che qualcuno abbia risposto in un'altra occasione.
-Kiya-
00domenica 27 aprile 2008 23:03
la cosa è fattibile, naturalmente.

Ma, obiettivamente, secondo voi, in quanti tra i telespettatori del documentario hanno notato quanto abbiamo sottolineato qui? Ciò non toglie che per dovere di storicità, andrebbero segnalati.

Ognuna di quelle note è frutto di una conoscenza aprrofondita con anni di studi autodidatti e di letture. Per dare un quadro corretto e adeguato, ognuno di quegli argomenti meriterebbe una puntata a sè, se non più d'una...
Teie
00lunedì 28 aprile 2008 13:52
L'unica cosa che mi viene in mente pensando al 16 è la frazione dell'occhio di Horus; ma se questo intendeva è stato veramente spiegato malino...

Teie
antonio crasto
00martedì 29 aprile 2008 10:25
Una delle cose che ho sempre detestato nelle trasmissioni degli Angela è la volontà di voler semplificare tutto, fornendo un’unica risposta senza mai far notare l’esistenza di varie ipotesi, più o meno condivisibili, optando per la soluzione che va per la maggiore nell’ambiente accademico.
A volte si ha l’impressione che gli autori dei testi si preparino leggendo le guide sull’Egitto e senza avere una conoscenza specifica nel campo, quella conoscenza che consentirebbe di cogliere gli aspetti più importanti e sottolineare eventuali errori.

E’ vero che presentare le varie ipotesi spesso allunga il discorso, ma rende senza alcun dubbio più seria la trasmissione.
Ho notato che la trasmissione si è dilungata su cose poco importanti, quale la presentazione della KV 5 fatta da Alberto Angela molti anni fa. Sarebbe stato più interessante far vedere l’attuale stato della tomba e fornire elementi concreti. Il fatto che nella tomba esista una rappresentazione di Osiride non vuol dire che il numero delle colonne della sala ipostila sia connesso al mito del grande dio egizio. Il numero 16 potrebbe essere casuale o semplicemente riportare il numero quattro, connesso alla vita terrena, sulle quattro direzioni. Una informazione del genere non ha comunque alcun peso e se la si vuol dare deve essere preceduta o seguita da una sfilza di punti interrogativi.
Che dire poi dei due giornalisti francesi che chiacchieravano sull’evoluzione delle piramidi. Abbiamo scoperto che la statua di Djoser controllava le offerte che venivano fatte al tempio della sua piramide. Peccato che il serdab è inclinato e che dalle due aperture della struttura si possano vedere le stelle imperiture.
Le loro discussioni erano inutili, fuorvianti e indegne di una trasmissione scientifica. Ipotizzare che la piramide di Meidum sia franata in un sol momento creando una pioggia di detriti è, a mio parere, una scemenza. Chi ha visto i detriti può infatti notare che questi sono costituiti da grossi massi di calcare posizionati a regola d’arte in strati orizzontali. Si tratta cioè di una costruzione e non di detriti.

Il fatto poi che la forma della piramide di Cheope sia nata dalla constatazione che facendo cadere della sabbia questa si posiziona secondo una piramide con pendenza di 52° mi sembra non solamente una scemenza, ma anche un’offesa per l’intelligenza degli antichi Egizi. Quale simbolismo si può cogliere nel realizzare una forma copiata dalla natura? Cheope avrebbe ipotizzato che la sua piramide sia stata formata dalla mano di dio che faceva cadere i massi dalle sue mani?

Ho passato alcune ore nella bellissima spiaggia di Villasimius e malgrado l’impegno non sono riuscito a formare una piramide. Ogni volta ce facevo cadere la sabbia dalle mie mani essa formava un cono di forma differente a seconda della sabbia lasciata cadere. Forse ci voleva la mano di dio!!!
Le spiegazioni semplicistiche dei due francesi hanno allungato solamente il programma e hanno preso gli spettatori per degli idioti.

Roberta ha espresso la sua impressione su un’eventuale direttiva che potrebbe aver condizionato il testo degli autori.
Io ritengo invece che sia una precisa scelta degli Angela, quella di non evidenziare i misteri o i dubbi della scienza.
D’altra parte questa mia ipotesi è diventata una certezza quando ho sentito un illustre Egittologo italiano asserire che in merito alle piramidi non esiste alcun mistero e che loro avevano una risposta per ogni dubbio (scemenza molto applaudita dal folto pubblico chiaramente formato da studiosi o appassionati “ortodossi”. Si coglieva chiaramente nelle parole dell’Egittologo l’odio per i vari Bauval, che hanno osato togliere spazio a chi ha studiato e a chi, come dice spesso il noto egittologo, ha passato molti anni della sua vita a spalar sabbia in Egitto.

Tutto ciò rientra, a mio parere, in una precisa presa di posizione del mondo accademico, al quale gli Angela si appoggiano e dal quale vengono condizionati.
La paura di perdere potere consiglia loro di non ammettere l’esistenza di dubbi, misteri e problematiche. Le spiegazioni devono essere semplici o semplicistiche e non ammettere dubbi, che possano dar spazio agli “odiati” dilettanti.
-Kiya-
00martedì 29 aprile 2008 17:42
forse la ragione dell'omissione di determinati aspetti non riguarda necessariamente l'appoggio al mondo accademico, dal quale ritengo "Ulisse" riceva scarso apporto... non è una trasmissione basata sull'intervento di ospiti esterni. Penso piuttosto che questo rientri nella pianificazione dell'emittente, la quale è la stessa che ospita "Voyager", anche se su canali differenti, trasmissione nota per la sua tendenza alla misteriosità...

Insomma non potremmo supporre che gli autori di Ulisse siano "costretti" a sottostare per contratto a determinate direttive?
antonio crasto
00martedì 29 aprile 2008 18:15
Non credo si possa parlare in questi termini. Vorrebbe dire che le varie reti della RAI hanno realizzato oltre a una spartizione politica anche una differenziazione scientifica.
Mi spiego.
Rai 3 sarebbe per trasmissioni più “eretiche”, mentre le altre reti seguirebbero presentazioni “ortodosse”.
Se così fosse non ci sarebbe da stare allegri.
Sarebbe preferibile un allineamento anche involontario col mondo accademico.
In tutti i due casi mi pare che gli autori non facciano una buona figura e comunque perché trattare differentemente i conduttori-autori.
Giacobbo e gli Angela sarebbero nella stessa misura “colpevoli” della accondiscendenza verso la linea della testata o verso il mondo esoterico (il primo) o accademico (i secondi).
-Kiya-
00martedì 29 aprile 2008 18:28
Re:
antonio crasto, 29/04/2008 18.15:


Rai 3 sarebbe per trasmissioni più “eretiche”, mentre le altre reti seguirebbero presentazioni “ortodosse”.
Se così fosse non ci sarebbe da stare allegri.

In tutti i due casi mi pare che gli autori non facciano una buona figura e comunque perché trattare differentemente i conduttori-autori.
Giacobbo e gli Angela sarebbero nella stessa misura “colpevoli” della accondiscendenza verso la linea della testata o verso il mondo esoterico (il primo) o accademico (i secondi).





eppure "Ulisse" va in onda su Rai3, mentre "Voyager" su Rai 2...

Per quanta fama (leggi "per quanta audience possano garantire") abbiano i rispettivi presentatori (e ci metto la mano sul fuoco che Giacobbo ha un seguito maggiore rispetto ad Angela), credo che mamma Rai ancora conservi il suo potere decisionale. Quindi non mi sorprenderebbe l'effettiva esistenza di queste regole imposte.
Inoltre, come più volte ribadito, trasmissioni di tale contenuto non sono studiate sulla base dell'attendibilità, ma su quello che la gente vuole sentire. In tal senso, mi pare rispondano ampiamente alla richiesta...

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