Seconda parte:
Altra ipotesi, oltre a quella di “apparecchi per dare luce” è data da altri studiosi, i quali, definiscono le rappresentazioni come una simbologia del tutto connessa con la mitologia egiziana che rappresenta il serpente primordiale che si erge dal bocciolo del fiore di loto (allungato graficamente per contenere il serpente). Gli egizi simboleggiavano talvolta l’emergere dalle acque del Grande Spirito della vita come un fiore di loto che sboccia dai petali rovesciati, per rivelare il dio della Luce (non da lampade o simili). Il serpente primordiale che sorge dal fiore di loto è infatti una leggenda egizia molto conosciuta, e anche il sostegno a fiore di loto, è una figura tipica dell’arte egiziana. Dunque l’intera scena dovrebbe, secondo questi ricercatori, raffigurare la banale costruzione di santuari, ed è dalla parola SUNTUARI che si inizia l’analisi della scrittura dei segni che vi sono collegati.
Eccoli nelle varianti che ho trovato:
dalla lista:
CENTRE FOR COMPUTER-AIDED EGYPTOLOGICAL RESEARCH.
I segni geroglifici:
sono traslitterati
itr.ty, (Institut d’Égyptologie Université Paul Valery, Valeurs phonétiques des signes Hiéroglyphiques d’epoque Gréco-Romaine, Montpellier, 1990, 537, nn.1501-1509)
Questa è la documentazione sui segni in questione. Su come sono impiegati nella scrittura, “lascio la parola” a Marco E. Chioffi.
… l’utilizzo del simbolo all’interno di una “frase” scritta con i caratteri geroglifici:
che può essere anche scritto
il cui significato per entrambi è:
cerimonia relativa all’erezione di santuari,( cappelle, templi).
Citaz.di
Marco E.Chioffi.
Dopo questa prima analisi, cito due frasi di A Crasto, stralciate dal testo di pag. 3 del 04-10-2008 e del 05-10-2008, di questo stesso post:
….E’ possibile cioè che, così come dicono i testi della cripta sud n. 4, questa apparecchiatura fosse portata sul terrazzo di Dendera per accendere il filamento serpentiforme proprio nella notte del Nuovo Anno…. (A. Crasto 04-10-2008)
….I testi della cripta non parlano di fondazione di templi mentre essi ci parlano di luce e illuminazione del terrazzo durante la notte del Nuovo Anno…(A. Crasto 05-10-2008)
L’autore (Crasto), cita traduzioni di testo relativi alla cripta su n.4, e cripta (non identificata).
Le traduzioni più autorevole dei testi Dendera, sono ad opera di Emile Gaston Chassinat 1868-1948, o la più recente raccolta di Sylvie Cauville, entrambe opere edite da IFAO.
Non ho ha disposizione questi testi, ma se qualcuno li può consultare, sarei curioso di confrontarli con le parole di Crasto.
In altro post, e come autrice Maat ka ra, che cita:
"Se può interessare, ho trovato la pubblicazione dell´iscrizione":
1) Chassinat, Le Temple de Dendara IV, p. 271;
2) Cauville, Dendara IV, Traduction, p. 433.
Se legge questa discussione si faccia sentire.
Alla prossima cercherò di dare qualche traduzione della parte superiore delle iscrizioni, comprese le “didascalie” delle “lampade”, cioè quei brevi testi posti al disopra delle raffigurazioni.
...Nec.