Le Due Terre

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pizia.
00lunedì 11 agosto 2008 12:25
La ricerca continua...
J Ho trovato un altro riferimento a quel frammento di vaso che porta in rilievo il segno della corona rossa, a pag. 55 del libro della Vinci.

Precisa che il frammento proviene dalla Tomba 1610 della necropoli di Naqada (ma non so a quale zona si riferisca), datata Naqada IIA (= Primo Gerzeano, 3700/3400 a.C.) e “sia essa il simbolo di una divinità oppure l’insegna dell’ufficio di qualche capo villaggio, è probabilmente l’antecedente della corona rossa che indicherà in seguito il Basso Egitto.” Nota 102: Per la discussione si veda G.A. Wainwright, “The Red Crown” in Early Prehistoric Times, JEA 9 (1923) pagg. 26-33.

La mia prima impressione era corretta, sembra che la corona rossa sia pure più antica di quella bianca, la quale, dice la Vinci, compare per la prima volta sulla testa di mazza di Scorpione II (Dinastia 0, Naqada III, al massimo non prima di Naqada IID2).

Però ricordo di aver visto da qualche parte una statuina di pietra scura raffigurante un uomo barbuto dai tratti stilizzati, con la corona bianca sulla testa.

Qualcuno consce ubicazione, provenienza e datazione?
Adesso cerco sul libro di Natale Barca.
pizia.
00lunedì 11 agosto 2008 12:32
In archeologia però, la datazione del reperto che reca il segno dsrt = la rossa non ci fornisce la datazione del segno stesso, ma indica un termine in cui esso esisteva già.

Non si può sapere da quanto tempo se non si aggiungono altre informazioni, però si possono fare alcune osservazioni.

Il frammento sopravvissuto è solo uno di tutti quelli prodotti con quel segno, è poco probabile che sia stato disegnato lì una sola volta, o la prima volta, e proprio quello sia pervenuto.

Però, trattandosi di un segno piuttosto particolare e significativo, come l’insegna del capo di un gruppo di persone che lì aveva stabilito la propria necropoli e considerato il contesto delle sepolture, se dsrt fosse stata una corona in uso da molto tempo se ne sarebbero trovate tracce anche in altre tombe e su altri reperti, visto che l’occupazione è testimoniata anche da parecchi materiali da Naqada I a Naqada III.

Insomma, potrebbe essere ragionevolmente più antica della tomba 1610 in cui è stata rinvenuta, ma non troppo.
-Kiya-
00venerdì 7 agosto 2009 23:03
Riprendo questa interessante discussione, col desiderio di approfondirla.

Abbiamo ampiamente parlato delle "Due Terre", ponendo dubbi a riguardo dell'ipotesi, accreditata comunemente, che si trattasse dell'Alto e Basso Egitto. In tal senso abbiamo introdotto la questione relativa alle due Corone "originarie", ovvero Hedjet, la Corona Bianca detta "dell'Alto Egitto", e Deshret, la Corona Rossa "del Basso Egitto", successivamente "fuse" in un unico emblema eletto a simbolo dell'unificazione: Pschent, la Corona Doppia, che compare, presumibilmente per la prima volta, sotto il Regno di Djet, senza escludere l'ipotesi che possa aver fatto la sua comparsa precedentemente, probabilmente addirittura prima della I Dinastia. Secondo alcuni, infatti, si ha riscontro della Doppia Corona sul frammento Cairota della Pietra di Palermo, dove la stessa comparirebbe sul capo di alcuni dei Sovrani indicati come "Semi-Déi".

A questo link sono disponibili tutti i frammenti individuati nelle varie Collezioni. Vi sono anche quelli del Cairo, alcuni dei quali ritrascritti per chiarirne il contenuto:

www.catchpenny.org/thoth/Palermo/index.htm


Lo Pschent, nella sua forma completa (postuma?), comprende altri due emblemi, che sono il cobra rappresentativo di Wadjet, Signora del Basso Egitto, e l'avvoltoio riferito a Nekhbet, Signora dell'Alto Egitto, che insieme vengono denominate "Le Due Signore". Alcune volte, però, l'avvoltoio risulta sostituito da un secondo cobra. Particolare forse irrilevante, forse no....

Le "Due Terre".... Le "Due Signore".... apparentemente questi epiteti dovrebbero avere pari significato. Il primo con connotazione prevalentemente "politico/territoriale", l'altro più che altro religiosa. Entrambi rappresentano l'Egitto unificato. Ma potrebbero essere nati in tempi e a seguito di eventi differenti, se teniamo conto che nella titolatura Reale del Sovrano, il secondo compare solamente con, o dopo, Re Den.
Se è pacifico quindi che le Due Signore (Wadjet e Nekhbet, il cobra e l'avvoltoio, l'antica Buto e Nekheb/Hieracompoli) abbraccino e unifichino l'Alto e il Basso Egitto, potrebbe non essere stato altrettanto per "Le Due Terre". E le due corone, la Bianca e la Rossa potrebbero essere state associate alle due divinità soltanto in tempi successivi.

Giunti sin qui, se fosse possibile risalire all'effettiva comparsa non solo dello Pschent, ma anche a quella delle Due Signore, potremmo ipotizzare che a una prima unificazione che interessò le Due Terre, non chiaramente identificate, ne seguì una seconda, che coinvolse in qualche modo le credenze religiose dei due centri principali del Nord e del Sud (effettivamente l'Alto e Basso Egitto in tale circostanza) e che indusse a ritenere le rispettive divinità locali di importanza tale da indurre il Sovrano a inserirle nella titolatura reale?

pizia.
00lunedì 10 agosto 2009 08:16
Le indicazioni della Pietra di Palermo sono un po' di seconda mano per ciò che riguarda il periodo predinastico e forse anche le prime dinastie.
Essa riporta delle notizie interessanti e utili, però riguardano il periodo in cui fu scritta: la corona doppia è da intendere più come segno geroglifico che come ritratto di un re che la indossa, cioé secondo l'autore le figure di sovrani investiti di un certo titolo e di un certo potere dovevano essere rappresentati con quel simbolo sulla testa, anche se quando erano in vita quel simbolo, così realizzato, non esisteva ancora.
Dunque non può essere poratata come prova dell'esistenza della pshent ai tempi di tutti coloro che la indossano.
Anche se essa fu redatta come copia e ampliamento di un documento precedente, bisogna prendere atto della vaghezza con cui i dati vennero registrati e riportati, testimonianza della provenienza varia delle informazioni e del mutamento in atto nel concetto di storiografia, per cui fonti orali, mitologiche e cronache vengono accorpate e trattate come un tutt'uno.

Durante il Predinastico e le prime dinastie ci troviamo di fronte a grossi cambiamenti riguardanti tutta la sfera del sapere, della cultura e anche degli aspetti psicologici, non per niente assistiamo alla creazione del primo grande stato unitario.
Ciò che prima erano le Due Terre, le Due Signore, le Due Corone, ecc., è destinato a cambiare nel corso della storia e ad assumere diversa importanza e diverso significato.
E il cambiamento è tanto più sensibile quanto più è deperibile il mezzo a cui vengono affidate le informazioni: una volta fissato un concetto sulla pietra con la scrittura già diventa più stabile, ma si presta ancora a commenti e ampliamenti.
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