TT353: La seconda tomba di Senenmut

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-Kiya-
00lunedì 8 gennaio 2007 01:20
ero a conoscenza di ciò riguardo allo Zodiaco di Dendera, ma non con riferimento alla tomba di Senenmut. Non ho mai trovato riferimenti a riguardo, sebbene io abbia approfondito in proposito.
Biceleon
00lunedì 8 gennaio 2007 12:53
Re: Re:

Scritto da: Maat Ka Ra 07/01/2007 21.08

Ho cercato tutto dove potevo qualche notizia riguardo l'orientamento inverso della decorazione, ma non ho trovato assolutamente nessuna menzione in merito. Sai dirmi dove hai notato questa cosa? [SM=x822741]



L’informazione l’ho presa dal libro Velikovsky che a sua volta l’ha presa da Alexander Pogo:

links.jstor.org/sici?sici=0021-1753(193010)14%3A2%3C301%3ATACITT%3E2.0....

Ecco uno stralcio del libro di Velikovsky Mondi in collisione:

«Nella tomba di Senmut, l’architetto della Regina Hatshepsut, un pannello del soffitto rappresenta la sfera celeste con i segni dello Zodiaco ed altre costellazioni in «un orientamento inverso» del cielo meridionale…«Un tratto caratteristico del soffitto di Senmut è l’orientamento astronomico discutibile del pannello sud». Il centro di questo pannello è occupato dal gruppo Orione-Sirio, nel quale Orione appare ad ovest invece che ad est. «L’orientamento del pannello sud è tale che la persona che si trova nella tomba, guardando, deve alzar la testa e rivolgersi al nord anziché al sud». «Con l’orientamento rovesciato del pannello sud, Orione, la costellazione più notevole del cielo meridionale, sembra rivolgersi verso est, vale a dire nella direzione errata.»»

Comunque a questa stranezza Velikovsky da una sua spiegazione.
Maat Ka Ra
00lunedì 8 gennaio 2007 13:04
Qual è la spiegazione di Velikovsky?
L'istituto di egittologia di Madrid che si è occupato del restaro e rilevamenti della TT353, non fa menzione della cosa e nemmeno altri 10 siti che mi sono snocciolata ieri. Ho il testi della Desroches-Noblecourt e di Tyldesley, nessuno ne fa menzione. Una cosa del genere sarebbe stata almeno accennata... [SM=x822717]
Biceleon
00lunedì 8 gennaio 2007 14:35
Re:

Scritto da: Maat Ka Ra 08/01/2007 13.04
Qual è la spiegazione di Velikovsky?
L'istituto di egittologia di Madrid che si è occupato del restaro e rilevamenti della TT353, non fa menzione della cosa e nemmeno altri 10 siti che mi sono snocciolata ieri. Ho il testi della Desroches-Noblecourt e di Tyldesley, nessuno ne fa menzione. Una cosa del genere sarebbe stata almeno accennata... [SM=x822717]



Riporterò la spiegazione di Velikovsky

Devo dire però che se l'istituto di egittologia di Madrid, Desroches-Noblecourt e Tyldesley non accennano all’ “inverso orientamento” questo non significa che non sia vero, semmai, con tutto il rispetto, è una loro mancanza e non da poco, questo però è un mio punto di vista.

Comunque l’astronomo Dr. Alexander Pogo ne parla nel suo articolo che vi ho linkato, dopo 77 anni non mi risulta che qualcuno abbia smentito ne lui ne Velikovsky che l’ha citato.
Biceleon
00mercoledì 10 gennaio 2007 15:59
Prima di riportare la spiegazione di Velikovsky sull’ inverso orientamento del pannello sud della tomba di Senmut, riporto una parte della prefazione del suo libro Mondi in collisione giusto per dare un indicazione su come affrontare i suoi scritti:

«Questo libro è scritto per i colti e per i profani. Il lettore non si troverà davanti né formule né geroglifici. Se in qualche occasione i dati storici non dovessero quadrare con le leggi formulate, occorre ricordare che una legge non è che la deduzione dall’esperienza e dall’esperimento, e pertanto le formule debbono accordarsi con i fatti storici, e non i fatti storici con le leggi.
Al lettore non si chiede di accettare senza discussione una teoria. Lo si invita piuttosto a considerare con ponderatezza se il libro ch’egli sta leggendo sia libro di fantasia o no, se si tratti di invenzioni o di fatti storici.»

Detto questo diamo la spiegazione diretta di Velikovsky alla faccenda:

«Il vero significato dell’ “irrazionale orientamento del pannello sud” e della “posizione rovesciata di Orione” sembra esser questo: il pannello sud mostra il cielo d’Egitto qual era prima che la sfera celeste scambiasse nord e sud, est e ovest. Il pannello nord mostra il cielo d’Egitto com’era invece dopo, ovvero nelle notti degli anni di Senmut.»

Altrove riporta:

«La fine del Regno Medio precedette di parecchi secoli l’epoca della regina Hatshepsut. Il soffitto astronomico che rappresentava l’orientamento inverso deve aver costituito una carta venerata, divenuta inutilizzabile un certo numero di secoli prima.»

Qui già mi sembra di vedere tanti punti interrogativi alzarsi nell’aria, è d’obbligo quindi approfondire l’argomento.

Il nostro pianeta ruota da ovest ad est, ma ci chiede Velikovsky, ha sempre fatto così?
Egli ha riscontrato in tutte le parti del mondo che «…esistono testimonianze le quali confermano che il lato oggi rivolto verso ponente guardava una volta verso levante»

Ora qui riporterò, per ragioni di spazio ed interesse, solo le testimonianze egizie dirette ed indirette.

«Nel secondo libro delle sue storie, Erodoto riferisce le sue conversazioni con sacerdoti egizi in occasione della sua visita in Egitto durante la seconda metà del quinto secolo avanti la nostra era. A conclusione della storia del popolo, i sacerdoti gli dissero che il periodo successivo al primo re comprendeva trecentoquarantun generazioni, ed Erodoto calcolò che, essendo tre generazioni corrispondenti ad un secolo, l’intero periodo comportava più di undicimila anni. I sacerdoti asserirono che nelle età storiche e fino a che l’Egitto non divenne un regno, «quattro volte in questo periodo (così mi dissero) il Sole si levò contrariamente alla sua abitudine; due volte si levò dove ora tramonta, e due volte tramontò dove ora si leva.»»

Il passo di Erodoto si trova nel secondo libro delle Storie (142:4), chi non avesse a disposizione quest’opera la può consultare sul web: www.filosofico.net/erodotostorie.htm

«Si può mettere in dubbio la veridicità delle affermazioni dei sacerdoti, o della tradizione egiziana in generale, o tacciare Erodoìto di ignoranza delle scienze naturali, ma non c’è mezzo di conciliare il passo con la scienza naturale di oggi. Esso rimane «un notevolissimo passo di Erodoto che è diventato la disperazione dei commentatori» (P.M. de la Faye).
Pomponio Mela, autore latino del primo secolo, scrisse: «Gli Egizi si vantano di essere il popolo più antico del mondo. Nel loro annuali autentici…si può leggere che da quando essi esistevano, il corso delle stelle ha cambiato quattro volte direzione, e il Sole è tramontato due volte in quella parte del cielo dove oggi sorge» (De situ orbis, I, 9, 8).
Non bisogna dedurre che l’unica fonte di Mela per questa affermazione fosse Erodono. Mela si riferisce esplicitamente alle fonti scritte egiziane. Egli menziona l’inversione nel movimento delle stelle così come quella del Sole; se avesse copiato Erodono, non avrebbe probabilmente menzionato l’inversione nel movimento delle stelle (sidera). All’epoca in cui il movimento del Sole, dei pianeti e delle stelle non era ancora considerato il risultato del movimento della Terra, il cambiamento di direzione del Sole non era necessariamente collegato, nella mente di Mela, con un cambiamento analogo nel movimento di tutti i corpi celesti.
Se, all’epoca di Mela, esistevano documenti storici egizi riferentisi al levar del Sole all’ovest, noi dobbiamo cercarli nelle antiche fonti letterarie egiziane che ancora esistono.
Il Papiro Magico Harris parla di uno scivolamento cosmico di fuoco e acqua quando “il sud divenne nord, e la Terra si voltò” (H.O. Lange, Der Magiche Papirus Harris).
Il Papiro Ipuwer è detto pure che il mondo si voltò come la ruota di un vasaio «e la Terra si capovolse» (2:8). Questo papiro lamenta la terribile devastazione provocata dallo sconvolgimento della natura. Nel Papiro Ermitage (Leningrado, 1116 b recto) è fatto ugualmente riferimento alla catastrofe che mise «il paese sottosopra; avvene ciò che mai (ancora) era avvenuto». E’ noto che a quell’epoca – nel secondo millennio – gli uomini ignoravano la rotazione diurna della Terra, e credevano che il firmamento con i suoi astri girasse intorno alla Terra; perciò l’espressione “la Terra si voltò” non si riferisce alla rotazione del globo.
Nemmeno le descrizioni contenute nei Papiri di Leida e Leningrado lasciano adito ad una spiegazione figurata di quella affermazione, specialmente se consideriamo il testo del Papiro Harris – il voltarsi della Terra è accompagnato dallo scambio dei poli nord e sud.
Harakhte è il nome egiziano per il Sole dell’ovest. Siccome c’è un unico Sole nel cielo, si suppone che Harakhte significhi il Sole al suo tramonto. Ma perché il Sole al suo tramonto dovrebbe essere considerato una deità diversa dal Sole del mattino? L’identità del Sole sorgente e tramontante è evidente a tutti. Le iscrizioni non lasciano assolutamente possibilità di equivoci: «Harakhete si leva all’ovest» (Breasted, Ancient Records of Egypt, III, paragr. 18).»

Sull’ affermazione di Velikovsky: “Harakhte è il nome egiziano per il Sole dell’ovest”, qualcuno potrebbe obbiettare, legittimamente, che Harakhte significa “Horus (Sole) degli orizzonti” e che tutt’al più sarebbe il nome del Sole dell’est. Purtroppo l’autore non specifica dove ha preso il suo significato di Harakhte, resta il fatto che anche sostituendo il significato non cambia la sostanza del discorso e cioè che Harakhete si leva all’ovest.

«I Testi delle Piramidi dicono che l’astro «cessò di vivere in occidente, e ne brilla uno nuovo in oriente»
Dopo il rovesciamento della direzione, se esso è mai avvenuto, le parole “ovest” e “levar del Sole” non furono più sinonimi, e si rese necessario chiarire i riferimenti aggiungendo: “ovest che è al tramonto del Sole”. Non era mera tautologia, come pensò il traduttore di quel testo.
Poiché i geroglifici furono decifrati nel diciannovesimo secolo ci si aspetterebbe logicamente che da allora i commenti ad Erodoto e Mela venissero scritti dopo consultazione dei testi egizi.»
Hatshepsut76
00mercoledì 10 gennaio 2007 20:21
Re:

Scritto da: Biceleon 10/01/2007 15.59
«Nel secondo libro delle sue storie, Erodoto riferisce le sue conversazioni con sacerdoti egizi in occasione della sua visita in Egitto durante la seconda metà del quinto secolo avanti la nostra era. A conclusione della storia del popolo, i sacerdoti gli dissero che il periodo successivo al primo re comprendeva trecentoquarantun generazioni, ed Erodoto calcolò che, essendo tre generazioni corrispondenti ad un secolo, l’intero periodo comportava più di undicimila anni. I sacerdoti asserirono che nelle età storiche e fino a che l’Egitto non divenne un regno, «quattro volte in questo periodo (così mi dissero) il Sole si levò contrariamente alla sua abitudine; due volte si levò dove ora tramonta, e due volte tramontò dove ora si leva.»»

Il passo di Erodoto si trova nel secondo libro delle Storie (142:4)



Ho subito controllato il passo da te suggerito; in realtà mi sono letto tutto il cap. 142... In effetti, Erodoto afferma che si trattava di un periodo lungo più di undicimila anni (per la precisione,11.340), dato non confermata dalla nota a piè di pagina (ho l'ed. Classici Oscar Mondadori, quindi quello che dico potrebbe non risultarti), la quale afferma che ne potrebbero essere intercorsi invece 11.366...
Biceleon
00mercoledì 10 gennaio 2007 21:20
Re: Re:

Scritto da: Hatshepsut76 10/01/2007 20.21


Ho subito controllato il passo da te suggerito; in realtà mi sono letto tutto il cap. 142... In effetti, Erodoto afferma che si trattava di un periodo lungo più di undicimila anni (per la precisione,11.340), dato non confermata dalla nota a piè di pagina (ho l'ed. Classici Oscar Mondadori, quindi quello che dico potrebbe non risultarti), la quale afferma che ne potrebbero essere intercorsi invece 11.366...



Il fatto che Erodoto abbia separato le prime 300 generazione dalle ultime 41 forse può indicare che su quest’ultime avesse notizie più precise per il computo totale, è un ipotesi.
Il calcolo portato in nota fa il conto preciso di 3 generazioni per 100 anni, infatti 341 x 33,33 = 11.365,53 che viene arrotondato a 11.366.

Pomponio Mela, a differenza di Erodoto, computava la lunghezza della storia uguale a 330 generazioni fino ad Amasis (morto nel 525 a.C.) e la calcolava almeno di tredicimila anni.
Hatshepsut76
00giovedì 11 gennaio 2007 10:05
A proposito di Harakti, Mario Tosi (Dizionario enciclopedico delle divinità dell'antico Egitto), a proposito dell'unione di Ra con altri dei, afferma: Nella XVIII dinastia vi fu anche un'altra unione: quella di Ra con "Horo dell'Orizzonte" hr-3hty. Il dio Horo, "signore del cielo ", si unì a Ra formando una nuova figura: Ra-Harakhti, r'-hr-3hty, la manifestazione visibile e cosmica del dio Sole. Alcuni studiosi sostengono che già nella V dinastia era apparsa questa forma di Ra-Harakhti, con riferimento al tempio del re Niuserra ad Abusir.
I sacerdoti di Eliopoli già nell'Antico Regno avrebbero cercato di elaborare una distinzione fra le diverse forme del sole: Khepri era il sole "che viene in esistenza", Ra-Harakhti: il sole allo zenit, Atum: il sole della sera.
Biceleon
00giovedì 11 gennaio 2007 11:19
Ritengo che anche il prosieguo della citazione di Mario Tosi vada sottolineata:

«La Regola non era però ancora stabilita in modo definitivo e non era stato formulato nulla di preciso, tant’è vero che un altro passo (Pir. 888) sostiene che Ra è il sole che si leva e Khepri il sole che si corica.»
pizia.
00venerdì 12 gennaio 2007 19:29
Re:

Scritto da: Biceleon 10/01/2007 15.59

«Il vero significato dell’ “irrazionale orientamento del pannello sud” e della “posizione rovesciata di Orione” sembra esser questo: il pannello sud mostra il cielo d’Egitto qual era prima che la sfera celeste scambiasse nord e sud, est e ovest. Il pannello nord mostra il cielo d’Egitto com’era invece dopo, ovvero nelle notti degli anni di Senmut.»

...

Il nostro pianeta ruota da ovest ad est, ma ci chiede Velikovsky, ha sempre fatto così?
Egli ha riscontrato in tutte le parti del mondo che «…esistono testimonianze le quali confermano che il lato oggi rivolto verso ponente guardava una volta verso levante»




Secondo me non ci sono prove per asserire che il lato rivolto ad ovest avesse qualche volta cambiato la sua collocazione con quello rivolto ad est, comunque per sicurezza chiederò a qualche geofisico.

Unico tipo di inversione possibile che io conosca è stata quella, ipotizzata da molti studiosi, ma non ancora del tutto certa, dell'inversione dei poli magnetici avvenuta più volte durante la vita del nostro pianeta, possibile concausa delle glaciazioni.
Forse è possibile che l'uomo primitivo avesse avuto percezione in qualche modo di tale avvenimento.

Altro tipo di "rovesciamento" fu quello percepito, ma in realtà frutto solo di una convenzione, che avvenne dopo cica 400 anni dall'inizio del calendario, quando cioè, a causa del mancato conteggio di quelle ore che attualmente per noi, vengono convolgiate nel 29 febbraio degli anni bisestili, gli Egizi si trovarono di fronte all'inspiegabile dilemma di avere le ricorrenze tipicamente estive molto spostate verso l'inverno.

Il papiro detto di Ipuwer potrebbe, secondo alcuni, essere il racconto di un cataclisma, forse di ricordo ancestrale, forse dell'esplosione dell'isola di Thera.

Per quanto riguarda Erodoto non so e non capisco perché scriva quelle cose, ma in ogni caso generalmente non incontra la mia fiducia, anzi...
Biceleon
00sabato 13 gennaio 2007 17:59
Re: Re:

Scritto da: pizia. 12/01/2007 19.29


Secondo me non ci sono prove per asserire che il lato rivolto ad ovest avesse qualche volta cambiato la sua collocazione con quello rivolto ad est, comunque per sicurezza chiederò a qualche geofisico.



E’ vero, non ci sono prove dirette inequivocabili, non di meno però esiste una prova inconfutabile che dimostri il contrario, comunque difficilmente troverai un geologo o un astronomo che ritenga possibile una cosa del genere, anche se ultimamente le cose stanno cambiando.



Unico tipo di inversione possibile che io conosca è stata quella, ipotizzata da molti studiosi, ma non ancora del tutto certa, dell'inversione dei poli magnetici avvenuta più volte durante la vita del nostro pianeta, possibile concausa delle glaciazioni.
Forse è possibile che l'uomo primitivo avesse avuto percezione in qualche modo di tale avvenimento.



Che l'inversione dei poli magnetici possa essere una possibile concausa delle glaciazioni mi risulta nuova, se hai qualche informazione fammi sapere, altrimenti…

Tornando a noi, è chiaro che parliamo dello spostamento dell’asse di rotazione della Terra e non di quello magnetico, del quale, gli antichi egizi ed altri ne erano allo scuro, almeno per quello che so.

Riguardo alle glaciazioni la scienza ortodossa non ha ancora dato una spiegazione sostenibile, ecco un osservazione interessate di Velikovsky:

«Non solo sono sconosciute le cause dell’apparizione e della successiva sparizione della calotta glaciale, ma perfino la forma geografica dell’area ricoperta dal ghiaccio costituisce un problema. Perchè mai la fascia di ghiaccio, nell’emisfero meridionale, mosse dalle regioni tropicali dell’Africa verso le regioni polari antartiche e non in direzione opposta? E perché, analogamente, nell’emisfero settentrionale il ghiaccio mosse in India dall’equatore verso le montagne dell’Himalaya e le più elevate latitudini? Perché i ghiacciai dell’Era Glaciale copersero la maggior parte del Nord America e dell’Europa, mentre il nord dell’Asia ne rimase libero? In America la calotta di ghiaccio si estese fino alla latitudine di 40° e superò perfino quel limite; in Europa raggiunse la latitudine di 50°; mentre in Siberia nord-orientale, al disopra del Circolo Polare, anche al disopra del 75° parallelo, non rimase coperta da questo ghiaccio eterno. Tutte le ipotesi riguardando l’aumentata o diminuita insolazione dovuta ad alterazioni solari od a cambiamenti di temperatura dello spazio cosmico, ed altre simili supposizioni, non possono eludere questo problema.
I ghiacciai si formano nelle regioni coperte da nevi eterne; per questa ragione restano sulle pendici delle alte montagne. Il nord della Siberia è il punto più freddo del mondo. Perché l’Era Glaciale non toccò questa zona, mentre visitò il bacino del Mississippi e tutta l’Africa a sud dell’equatore?
A questo problema non si è data finora alcuna soluzione soddisfacente.»

Oggi, come ho accennato precedentemente, nel mondo accademico le cose iniziano a cambiare, vi riporto un paio di citazioni prese dal web:

«TJEERD H. VAN ANDEL, che insegna all'Università di Stanford (USA) ed è membro dell'Accademia Olandese delle Scienze, scrive: "I geologi per lungo tempo hanno considerato la Terra come un'entità caratterizzata […] da una lenta evoluzione in base a forze immutabili, che hanno sempre avuto la stessa intensità […]. Oggi questa prospettiva non sembra più valida. Più probabilmente la Terra è stata testimone di cambiamenti repentini […]. Le montagne si sollevarono, poi furono spazzate via dalla erosione […] perfino la posizione dei continenti è cambiata in maniera costante."
T. VAN ANDEL, Storia della Terra, Bollati Boringhieri, Torino, 198, p. 9.

Anche J. DOUGLAS. MAC DOUGALL, professore di Scienze della Terra presso l'Università della California a San Diego, riconosce l'aspetto dinamico della Terra: "Per la maggior parte di noi l'ambiente naturale è, in qualche modo, stabile […]. Ma la Terra, nel corso della sua vita, ha subito straordinarie trasformazioni. Nei miliardi di anni della sua esistenza, il nostro pianeta è stato colpito da catastrofi su scala così enorme da non essere confrontabili ai casi dell'esperienza umana […].
Nel corso della storia della Terra […] si sono avute […] rapide e totali distruzioni di grandi porzioni dei regni vegetali e degli animali […]. Cambiamenti così radicali della flora e della fauna si riflettono nelle testimonianze fossili. In tempi abbastanza recenti, i geologi hanno incominciato a pensare che tali estinzioni di massa siano in realtà catastrofi […]. La teoria della tettonica delle placche ha profondamente modificato lo stato delle nostre conoscenze."
L. MACDOUGALL, Storia della Terra, Torino, Einaudi, 1999, pp. 4,5,9.»

Un inciso, in genere sono molto scettico sulle informazioni prese dal Web, ho provveduto a reperire i due testi citati sia per controllarne le citazioni, sia per farmi una cultura.

L’ipotesi dello spostamento dell’asse di rotazione della Terra spiegherebbe le suddette anomalie, in proposito ci sono varie teorie più o meno plausibili: lo scontro con un grosso asteroide, l’incontro ravvicinato con una cometa od un pianeta, lo slittamento della crosta terrestre come ipotizzato da Charles Hapgood ritenuto tra l’altro possibile da un certo Albert Einstein.
Visto che non abbiamo la scienza infusa certe ipotesi prima di scartarle a priori, come spesso succede, la comunità scientifica dovrebbe valutarle seriamente.




Altro tipo di "rovesciamento" fu quello percepito, ma in realtà frutto solo di una convenzione, che avvenne dopo cica 400 anni dall'inizio del calendario, quando cioè, a causa del mancato conteggio di quelle ore che attualmente per noi, vengono convolgiate nel 29 febbraio degli anni bisestili, gli Egizi si trovarono di fronte all'inspiegabile dilemma di avere le ricorrenze tipicamente estive molto spostate verso l'inverno.



Qui più che "rovesciamento" si deve parlare di “ritardo”.



Il papiro detto di Ipuwer potrebbe, secondo alcuni, essere il racconto di un cataclisma, forse di ricordo ancestrale, forse dell'esplosione dell'isola di Thera.

Per quanto riguarda Erodoto non so e non capisco perché scriva quelle cose, ma in ogni caso generalmente non incontra la mia fiducia, anzi...



Se ci troviamo di fronte ad un evento descritto non da una sola cultura, come quella egizia, ma anche in altre per di più mai venute a contatto fra loro mi viene da pensare che possa esserci più che un fondo di verità, a prescindere della fiducia che si possa avere in questo o in quel autore.
pizia.
00martedì 16 gennaio 2007 13:30
Re: Re: Re:

Scritto da: Biceleon 13/01/2007 17.59
E’ vero, non ci sono prove dirette inequivocabili, non di meno però esiste una prova inconfutabile che dimostri il contrario, comunque difficilmente troverai un geologo o un astronomo che ritenga possibile una cosa del genere, anche se ultimamente le cose stanno cambiando.



Biceleon, non vorrei che tu lo prendessi come un attacco personale, non lo è affatto, so che alla fine della discussione tu resterai comunque della tua idea e io della mia, anche perché probabilmente, queste nostre idee sono generate da un personale modo di pensare che ormai nessuno può certo cambiare con una discussione su un forum. Forma mentis?

Siccome non sono un’esperta di geologia o di astronomia, prima di schierarmi è ovvio che mi rivolga a persone che conosco e che stimo come esperti di tali argomenti, per chiedere qualche delucidazione, e poi accetto il loro parere perché ne sanno più di me.

Quindi se loro non ritengono possibile una cosa del genere, sono più propensa a credere a loro che al dott. Pogo o al Velikovsky, almeno finché non si aggiungeranno fatti nuovi, visto che come dici “… le cose stanno cambiando…”, se potrò, forse tornerò a fare la domanda tra dieci anni magari!

Immagino che se hai esposto il fatto in questo forum forse il Velikovsky ti ha convinto e io ho risposto spiegando le ragioni per cui invece tutto ciò non convince me.

Però se vogliamo a tutti i costi infilarci nel ginepraio del sillogismo perdiamo del tempo entrambi: la prassi scientifica, comune a tutte le discipline, vuole, perché una teoria sia dimostrata, che si portino prove per definirla “vera”; ma non si può ritenere dimostrata una teoria solo perché nessuno ha portato prove che essa sia “non vera”, non so se riesco a farmi comprendere; sarebbe come accusare una persona di omicidio o perché si può provare che l’ha fatto oppure perché non si può provare che non l’abbia fatto!



Che l'inversione dei poli magnetici possa essere una possibile concausa delle glaciazioni mi risulta nuova, se hai qualche informazione fammi sapere, altrimenti…



Altrimenti?
L’inversione dei poli magnetici come concausa delle glaciazioni è una teoria che ho sentito in tv, quindi non so dirti molto, dovrei rivedere il filmato, perché, siccome questo genere di teorie mi interessano poco e data la discutibilità della fonte, non mi sono curata di prendere un appunto, nemmeno i nomi degli studiosi che espressero quest’idea.
Ricordo solo che nelle rocce laviche dei depositi di antichi vulcani riscontrarono, in colate avvenute in periodi differenti strani casi di orientamento contrario delle cariche all’interno delle molecole, proprio come se, durante la solidificazione fossero state sottoposte ad un campo contrario.


Riguardo alle glaciazioni la scienza ortodossa non ha ancora dato una spiegazione sostenibile




Per quanto riguarda l’affermazione di Velikovsky sulla glaciazione di Wurm, perché di quella credo si tratti, devo purtroppo dirti la stessa cosa che ti ho detto a proposito del sole che tramonta ad est e sorge ad ovest. Cioè che di questo autore non mi fido e vorrei sentire il parere di un geologo che conosco, relativamente al fatto che durante la glaciazione di Wurm il ghiaccio scese fino al 50° parallelo solo in Europa, mentre dall’altra parte si ritirò.

Il discorso che riporti in citazione dal web, di Tjeerd H. Van Andel e J. Douglas Mac Dougall, non fa una piega, ma credo sia riferito alla teoria della deriva dei continenti e della Pangea.
Peccato che siano entrambi americani, altrimenti avremmo potuto chiedere loro se i pezzi riportati, oltre che ai quattro miliardi di anni di vita della terra, sono riferibili in particolare al periodo che sta fra la glaciazione di Wurm e i giorni nostri, periodo in cui si è sviluppata la civiltà egizia, in termini molto allargati.
La deriva dei continenti è una teoria piuttosto affermata e comunemente accettata: se potessimo chiedere ai nostri scienziati uno schizzo della situazione a 20mila anni fa, o a 100mila, o alla comparsa dell’Homo Sapiens, dal punto di vista dei movimenti tettonici non potremmo rilevare grossi cambiamenti rispetto alla situazione attuale, (tanto meno prove dell’inversione del senso di rotazione della terra) perché le dinamiche delle placche continentali sono decisamente lente, più lente dell’evoluzione animale.
Le uniche differenze sarebbero solo quelle relative al ritiro dei mari in seguito alle glaciazioni, quando la massa d’acqua allo stato solido aumentò parecchio, in rapporto a quella rimasta liquida, scoprendo così grandi porzioni di terre altrimenti sommerse.
Ma tornando ad un discorso fatto in precedenza, allora forse la calotta aumentava dappertutto, non solo in Europa, per lo spostamento esagerato del polo?
Insomma, le “catastrofi su scala così enorme da non essere confrontabili ai casi dell’esperienza umana”, le “rapide e totali distruzioni di grandi porzioni dei regni vegetali e degli animali”, appartengono certamente al passato del nostro pianeta, ma in misura molto ristretta al passato dell’uomo, che per fortuna è apparso in un momento in cui questo calderone ribollente aveva già cominciato a chetarsi, avviandosi verso un certo equilibrio, verso una certa Maat.


Qui più che "rovesciamento" si deve parlare di “ritardo”.



Che si deve parlare di ritardo è una tua deduzione, visto che conosci il motivo della mancata coincidenza e lo vedi nella prospettiva di millenni, ma il povero “prete”egiziano, che mandava a memoria tutte le indicazioni affidategli dal suo maestro, e durante la sua vita di meno di 40 anni poteva assistere al massimo ad uno spostamento di 10 giorni, non significativo dal punto di vista della percezione della stagione, ebbe proprio la sensazione del rovesciamento, quando a (1460:2=) 730 anni dall’allineamento dei due calendari, si trovò a contare i giorni della stagione secca durante la piena, e vice versa.


Se ci troviamo di fronte ad un evento descritto non da una sola cultura, come quella egizia, ma anche in altre per di più mai venute a contatto fra loro mi viene da pensare che possa esserci più che un fondo di verità, a prescindere della fiducia che si possa avere in questo o in quel autore.



Per quanto riguarda l’evento, mi sembra che stiamo parlando di indizi molto vaghi, che probabilmente sono anche riferiti a parecchi eventi diversi fra loro e lontani nel tempo.
Non c’è nessuna ragione valida per dedurre che Ipwer ed Erodoto stiano parlando della stessa cosa.

[Modificato da pizia. 16/01/2007 13.42]

Biceleon
00giovedì 18 gennaio 2007 12:05
Re: Re: Re: Re:
Carissima pizia

Premetto che non sono un fan di Velikovsky, ritengo infatti che su certe cose si è spinto un po oltre, ma cosa vuoi nessuno è perfetto.
Debbo però dargli un merito, le sue argomentazioni sono sempre suffragate da prove dirette e indirette di varia natura, geologiche, archeologiche, ecc., numerosi esperti si sono limitati a denigrare o snobbare le teorie di Velikovsky invece di confutarle, cosa che, cara Pizia, hai fatto anche tu.

Quindi se hai la possibilità di contattare gente esperta che possono confutare, dati alla mano, le teorie di Velikovsky esposte ne sarei veramente felice.

Riguardo a Tjeerd H. Van Andel e J. Douglas Mac Dougall, non ho ancora i loro testi, quando li avrò a disposizione ti farò sapere.

Scritto da: pizia. 16/01/2007 13.30

Non c’è nessuna ragione valida per dedurre che Ipwer ed Erodoto stiano parlando della stessa cosa.

[Modificato da pizia. 16/01/2007 13.42]




E perché mai? Erodoto si limita a riferire che il cambio del sorgere e del tramontare del Sole in tutta la storia egizia è successo due volte, il Papiro Ipuwer può benissimo aver descritto una di quelle volte.
pizia.
00giovedì 18 gennaio 2007 23:19
Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: Biceleon 18/01/2007 12.05
Debbo però dargli un merito, le sue argomentazioni sono sempre suffragate da prove dirette e indirette di varia natura, geologiche, archeologiche, ecc., numerosi esperti si sono limitati a denigrare o snobbare le teorie di Velikovsky invece di confutarle, cosa che, cara Pizia, hai fatto anche tu.



Non riesco a sentirmi in colpa per questo.

Non è nel mio modo di fare, nè il denigrare, nè lo snobbare, ma siccome mi sembra una cosa davvero assurda, ho serie difficoltà a credere.

Mi sembra, naturalmente visto dalla mia prospettiva, che la storia dell'Egitto sia stata spiegata tanto bene e tante volte da parecchi egittologi che non hanno mai parlato di un evento simile.

Di conseguenza, continuo a leggere, appena ho un po' di tempo libero, testi di egittolgia scritti da egittologi e, visto che il mio tempo libero è anche molto poco, non posso anche dedicarmi alla geologia e all'astrofisica, pur essendo scienze molto interessanti.

Quindi per conoscere quelle prove dirette e indirette così ampiamente trattate dal Velikovsky dovrei almeno dedicarmi alla lettura del suo libro, ma sarebbe tempo sprecato, perché potrei forse seguire il filo logico del discorso, ma non potrei comunque sapere se le prove che porta sono reali o no.
A volte basta ritoccare un po' i dati da un lato e dall'altro e si ottengono coincidenze formidabili, alcuni studiosi molto nominati l'hanno fatto, anche se questo non vuol dire certamente che l'abbia fatto lui.
Capisci che vendere piombo a me sarebbe fin troppo facile?

Per quanto riguarda l'ultima frase del tuo post precedente, è un bisticcio logico, come ti ho già detto, è controproducente addentrarsi nei sillogismi.
La tua affermazione può essere vera solo se si considera vera la premessa, e cioè che Erodoto abbia parlato del fenomeno dell'inversione del senso di rotazione terrestre, siccome per me non è dimostrata la premessa, non può nemmeno essere dimostrata la tesi.
Biceleon
00venerdì 19 gennaio 2007 14:09
Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Scritto da: pizia. 18/01/2007 23.19

Non riesco a sentirmi in colpa per questo.



Non era nelle mie intenzioni.



Non è nel mio modo di fare, nè il denigrare, nè lo snobbare, ma siccome mi sembra una cosa davvero assurda, ho serie difficoltà a credere.



Anche a me sembra assurdo, ma non per questo la scarto via, cerco solo di capire se è una cosa impossibile o meno. In questo forum ho infatti riportato solo la “parte egizia” delle argomentazioni di Velikovsky in quanto siete più ferrati di me per poterle criticare, la “ parte geologica” lo postata solo per far conosce i presupposti alle argomentazioni.



Mi sembra, naturalmente visto dalla mia prospettiva, che la storia dell'Egitto sia stata spiegata tanto bene e tante volte da parecchi egittologi che non hanno mai parlato di un evento simile.



Il problema è che spesso molti egittologi parlano in base agli studi fatti da uno solo di essi magari risalenti a molti decenni fa, se nella malaugurata ipotesi lo studio di quest’ultimo risultasse fallace il parere di questi “parecchi egittologi” va a farsi benedire.
Con questo non voglio dire che sia sempre così, credo però che non si debba mai rinunciare al proprio spirito critico anche se chi scrive è un eminente studioso, da buon giocatore di scacchi ho imparato da tempo questa lezione.




Di conseguenza, continuo a leggere, appena ho un po' di tempo libero, testi di egittolgia scritti da egittologi e, visto che il mio tempo libero è anche molto poco, non posso anche dedicarmi alla geologia e all'astrofisica, pur essendo scienze molto interessanti.



Quando hai scritto :


Scritto da: pizia. 16/01/2007 13.30
Siccome non sono un’esperta di geologia o di astronomia, prima di schierarmi è ovvio che mi rivolga a persone che conosco e che stimo come esperti di tali argomenti, per chiedere qualche delucidazione, e poi accetto il loro parere perché ne sanno più di me.



Mi sembravi di tutt’altro avviso, probabilmente ho interpretato male io, comunque non devi certo sentirti costretta, ci mancherebbe.




Per quanto riguarda l'ultima frase del tuo post precedente, è un bisticcio logico, come ti ho già detto, è controproducente addentrarsi nei sillogismi.
La tua affermazione può essere vera solo se si considera vera la premessa, e cioè che Erodoto abbia parlato del fenomeno dell'inversione del senso di rotazione terrestre, siccome per me non è dimostrata la premessa, non può nemmeno essere dimostrata la tesi.



Se si accetta come dato indiscutibile (non mi risulta che sia stato fatto uno studio in tal senso) che la Terra non abbia mai cambiato senso di rotazione, le affermazioni di Erodoto e di altri vanno a priori scartate o reinterpretate nel modo che si ritiene più consono.

Se invece si ritiene possibile che la Terra abbia potuto subire un inversione di rotazione per cause cosmiche o altre, allora le affermazioni di Erodoto ed altri hanno un senso logico.

Detto ciò, ammettendo per assurdo che delle inversione di rotazione della Terra ci sia veramente stata, che altre parole avrebbe dovuto usare Erodoto se non quelle che ha usato?

Comunque è una questione di modus operandi, quella di Velikovsky è questa:

«Se in qualche occasione i dati storici non dovessero quadrare con le leggi formulate, occorre ricordare che una legge non è che la deduzione dall’esperienza e dall’esperimento, e pertanto le formule debbono accordarsi con i fatti storici, e non i fatti storici con le leggi.»


Per chiudere, visto che da un certo numero di post ci siamo allontanati dall’argomento principale cioè la seconda tomba di Senenmut, vorrei riformulare la mia domanda iniziale è cioè, come mai il dipinto sul soffitto è invertito rispetto alla realtà e perché non c'è traccia di questa cosa nella letteratura specialistica?

[Modificato da Hatshepsut76 19/01/2007 14.14]

[Modificato da Hatshepsut76 19/01/2007 14.18]

Biceleon
00mercoledì 14 febbraio 2007 22:18
Ho trovato qui:

www.institutoestudiosantiguoegipto.com/senenmut/es/senenmut_plebe...

la conferma che le pareti sono invertite rispetto alla realtà:

«La mitad sur del techo está dedicada a las constelaciones septentrionales.»

Tradotto:

«La metà sud del tetto è dedicata alle costellazioni settentrionali.»

[Modificato da Biceleon 14/02/2007 22.24]

Maat Ka Ra
00mercoledì 14 febbraio 2007 22:27
Re:

Scritto da: Biceleon 14/02/2007 22.18
Ho trovato qui:

www.institutoestudiosantiguoegipto.com/senenmut/es/senenmut_plebe...

la conferma che le pareti sono invertite rispetto alla realtà:

«La mitad sur del techo está dedicada a las constelaciones septentrionales.»

Tradotto:

«La metà sud del tetto è dedicata alle costellazioni settentrionali.»

[Modificato da Biceleon 14/02/2007 22.24]




Vedi che non capisco un ciuffolo di spagnolo??? me lo sono letto tutto per cercare di capire dove poteva essere detta questa cosa, ma non l'avevo trovato. Mi sono snocciolata tutto il sito, che conoscevo abbastanza bene!.... [SM=x822712]
Hatshepsut76
00venerdì 16 febbraio 2007 12:43
Ho letto il link suggerito, e la parte interessante inizia grosso modo a metà, quando si inizia a parlare delle tombe fattecostruire da Senenmut, per poi entrare più nel dettaglio nel paragrafo successivo, in cui si parla della volta astronomica, e ho trovato due passaggi interessanti che riporto di seguito (considerate che la mia conoscenza dello spagnolo è pressoché nulla, quindi se trovate imperfezioni, prendetevela con il sottoscritto! [SM=x822712] )

1) Sul soffitto sono rappresentate tre praticolarità stellari che caratterizzano l’epoca si Sen-en-Mut; tre momenti speciali dal punto di vista religioso e del calendario egizio, e sono: la mezzanotte tra il 18 e il 19 del nostro mese di marzo, con la culminazione dell’Orsa Maggiore; la mezzanotte tra il 16 e il 17 del nostro mese di luglio, momento in cui la stella Sirio si confonde con l’albeggiare con il Sole, e che per gli Egizi caratterizzava l’inizio dell’Anno Nuovo, in coincidenza con la crescita del Nilo; e la mezzanotte del nostro mese di novembre, momento in cui avveniva la culmionazione della stella principale della costellazione di Orione, assimilata – dagli Egizi – al dio Osiride. A sinistra di questa immagine si vede la dea Iside, identificata con Sothis; dietro seguono Giove e Saturno, in forma di dei con la testa di falcone.

2) Curiosamente, Marte non compare in questo luogo, che costituisce un grande mistero da risolvere. Posto che sappiamo che gli Egizi conoscevano perfettamente l’esistenza di Marte, l’unica spiegazione plausibile è che durante la notte stellare rappresentata sul soffitto astronomico di Sen-en-Mut, questo pianeta non era visibile in Egitto. Inoltre, gli astronomi che hano studiato il soffitto hanno potuto determinare in maniera assoluta che lo stesso fu disegnato e rappresentato; il che permette di datare la tomba con esattezza. Nei 50 annitra il 1505 ed il 1455 a.C. ci fu solo una notte in cui Giove ebbe un’ascensione retta determinata, così come è rappresentata sul soffitto, e nella quale Marte non risultò visibile; e fu quella tra il 14 ed il 15 novembre del 1463 a.C., che cincide con l’anno 16°/17° di Tuthmosis III.
antonio crasto
00sabato 14 luglio 2007 15:46
Sono del parere che Senenmut abbia volutamente invertito la posizione delle due parti del soffitto astronomico. Sarebbe stato facile e più logico disegnare le costellazioni imperiture nel semi-soffitto verso nord e i decani, le costellazioni sotto l’eclittica e i pianeti nel semi-soffitto verso sud, ma, a mio parere, Senenmut ha voluto staccarsi dalla realtà astronomica (il suo cielo non doveva essere un’istantanea).

Io ritengo che Senenmut abbia voluto rappresentare un episodio importante della vita della Terra e della civiltà egizia e che, così come avviene spesso nelle rappresentazioni egizie, esso sia stato diviso in due distinti momenti, contenenti forse la causa e l’effetto e rappresentati, in modo criptato, in due fasce sovrapposte: la prima avrebbe dovuto indicare la causa del fenomeno, mentre la seconda avrebbe indicato le conseguenze astronomiche di questo fenomeno.

Ritengo in conclusione molto probabile che le tre ellissi o gocce vogliano indicare l’arrivo di una cometa dalla regione delle Pleiadi, la quale, impattando sulla Terra, causò un catastrofico “diluvio universale”.
Non deve essere una coincidenza se il geroglifico per acqua “mu” sia un’icona con tre onde orizzontali sovrapposte (la cometa era cioè vista come portatrice di acqua).

Avete notato a riguardo che la raffigurazione di Osiride è invertita?
Egli è stato rappresentato, come al solito, con la testa all’indietro, ma questa volta guarda il riquadro misterioso e non l’amata Iside.

La seconda rappresentazione, quella più bassa e quindi successiva, dovrebbe indicare, a mio parere, un possibile spostamento dell’asse terrestre e l’effetto strabiliante sulle costellazioni imperiture settentrionali.
roberta.maat
00venerdì 10 agosto 2007 13:02
[SM=x822707] Arrivo tardissimo in questa discussione e con una preparazione molto limita però vorrei comunque partecipare e conoscere di più questo misteriosissimo soffitto. Sprattutto vorrei sapere dove cercare una descrizione dettagliata del dipinto e se esiste la interpretazione dei geroglifici didascalici.Ho letto sia Velikovsky che ovviamente il 142 delle storie di Erodoto....però niente riguardo teorie accreditate scientificamente che discutono di quanto congetturato dal primo e narrato dal secondo. Leggo che le tre stelline sono la cintura di Orione ma non vedo Rigel Betelgeuse Bellatrix e Saiph che pure nel cielo sono molto evidenti e caratterizzano la costellazione. Le tre gocce concentriche forse sono la nebulosa ma la stella indicata come Sirio (rispetto alle tre di Orione)mi sembra non trovarsi sulla traiettoria della cintura......a meno che il disegno di Senenmut sia effettivamente eseguito ribaltato come in uno specchio. Mi rendo conto di non essere stata chiara nello scrivere il mio pensiero ma provo ad aggiungere che Sirio si trova quasi sulla traiettoria delle tre però in direzione SE cioè più meridionale ed anche abbastanza lontana per essere inclusa nell'angolo visuale. [SM=x822754] per qualche spiegazione [SM=g999100]
pizia.
00mercoledì 22 agosto 2007 14:11
Sembra proprio che nessuno dei più famosi ed accreditati nomi dell'egittologia abbia voluto esprimere un'opinione su questo argomento.
Come se non avessero notato l'anomalia del cielo della tomba di Senenmut... [SM=x822741]

Questo è quanto ho trovato scritto su un libro dal titolo “Splendori dell’Antico Egitto” nella parte curata da Anna Maria Donadoni Roveri:

Nelle tombe i testi che accompagnano il cammino del re nell’aldilà (Litanie del sole, Libro dell’Amduat, Libro delle porte, Litanie dell’occhio di Horo, Rituale dell’apertura della bocca, Libro della vacca celeste, ecc.) sono talvolta scritti al contrario rispetto al verso in cui verrebbero letti rispetto ai segni, in analogia col mondo sotterraneo, che è concepito come contrario rispetto a quello terreno, quindi interpretato spesso in maniera speculare.



Naturalmente non ho trovato alcun accenno diretto alla tomba di Senenmut e al suo cielo speculare, ma forse questa osservazione può essere estesa anche a quella.

Può darsi che non sia una spiegazione sufficiente o meglio soddisfacente per tutti, ma in effetti il problema dell’aldilà generò visioni di questo tipo.

Se nelle raffigurazioni dell’Antico Regno traspare la voglia di trovare dopo la morte un mondo uguale a quello appena lasciato o migliore, cioè esasperato nelle manifestazioni benevole della natura, durante tutta la storia e/o in alcuni nomi si formano idee differenti sull’argomento.

In particolare attorno a Giza, in quei luoghi ove la divinità principale fu Sokar, ma anche altrove, la notte fu assimilata ad una specie di aldilà; potrebbe anche essere accaduto il contrario, cioè che in qualche momento difficile da definire alcuni “sapienti”, osservatori della notte e conoscitori dell’astronomia abbiano assimilato l’aldilà ad essa.

In ogni modo questo mondo sotterraneo, caverna di Sokar, luogo della battaglia fra il dio-falco e il serpentone cattivo che vuole inghiottire il sole perché non torni più a splendere sulla terra, diventa il mondo alla rovescia: esso sta sotto il nostro, il sole sorge lì ad occidente, mentre su di noi tramonta, e prosegue verso est per tornare al nostro orizzonte.

In questo senso il cielo della camera funeraria poteva essere stato concepito volutamente contrario, anzi speculare, rispetto ad una simulazione della volta celeste tal quale, come se la roccia frapposta fosse trasparente.
[SM=x822741]
Maat Ka Ra
00giovedì 23 agosto 2007 20:44
Interessante, ma ciò che non mi è chiaro, nelle affermazioni della Donadoni, è se c'è un periodo e una zona di riferimento in particolare, perchè a me risulta, come tu citavi, una variazione consistente di interpretazione in alcune località, in periodi specifici, come ad esempio tra Alto e Basso Egitto durante il periodo dell'Antico Regno e in epoca tarda....ma potrei aver fatto confusione, la mia memoria fa pietà!... [SM=x822736]
pizia.
00sabato 25 agosto 2007 22:50
La Donadoni si riferiva alla Valle dei Re, quindi direi anche al Nuovo Regno.
I "Libri" citati sono caratteristiche creazioni del Nuovo Regno e forse anche il modello di pensiero che assurge ad un tale sincretismo potrebbe essere tipico di quel periodo.
E tutto grazie ai sacerdoti-santoni di Amon!
+maranatha+
00giovedì 22 novembre 2007 12:21
Beh ho letto di nebulose ma in realtà come ha pensato un utente è M45 - le Pleiadi -
roberta.maat
00giovedì 22 novembre 2007 19:52
Non penso possa trattarsi di M45 che è un ammasso globulare aperto. Secondo me la sua rappresentazione stilizzata non può essere una goccia e se mai lo fosse sarebbe anch'essa capovolta. Inoltre la sua posizione in cielo ,mi pare di ricordare che sia molto alta all'orizzonte nel periodo della levata eliaca Sirio. [SM=x822742] E'una sensazione da profana dilettante la mia e deriva da una elementare osservazione del cielo che spesso guardo anche con un telescopio amatoriale. [SM=g999100]
+maranatha+
00giovedì 22 novembre 2007 20:12
roberta.maat la cosa strana è che anche io sono un amante dell'astronomia... e le Pleiadi sono visibilissime ad occhio nudo anche in questo periodo proprio quando ci sono le migliori condizioni per vedere Orione...la posizione è anche quella giusta tra orione ed il toro.
roberta.maat
00giovedì 22 novembre 2007 20:55
Forse mi sono espressa male allora ripeto il mio pensiero.......M45 le pleiadi sono visibilissime come vedi anche tu.....ma non hanno l'aspetto di una nebulosa in quanto sono distinte anche ad occhio nudo le singole stelline dell'ammasso globulare.La loro disposizione apparente ricorda più l'orsa minore che una "goccia" e per di più rivolta al rovescio.
Immagino che una rappresentazione stilizzata da parte di Senenmut ,o chi per lui e prima di lui,sarebbe stata forse diversa da quella che tu identifichi nel soffitto. Inoltre la posizione di M45 tra Orione e il toro non mi pare sia quella descritta accanto alla cintura e molto a ovest di Sirio .
+maranatha+
00venerdì 23 novembre 2007 11:21
roberta.maat rimango della mia idea sono le pleiadi il fatto che gli egizi abbiano deciso di darti una rappresentazione visiva simile ad una nebulosa non vuol dire che lo sia...per non parlare di proporzioni...sai indicarmi una nebulosa in quello specchio di cielo che possa avere valenza per gli egiziani?


roberta.maat
00venerdì 23 novembre 2007 18:48

roberta.maat rimango della mia idea sono le pleiadi il fatto che gli egizi abbiano deciso di darti una rappresentazione visiva simile ad una nebulosa non vuol dire che lo sia...per non parlare di proporzioni...sai indicarmi una nebulosa in quello specchio di cielo che possa avere valenza per gli egiziani?



M42 è una nebulosa.......poi faccio un'altra riflessione......guardiamo il cielo nella seconda metà di luglio......non ora !
Siamo nel campo delle congetture ovviamente e la mia teoria vale meno di niente,però ribadisco che per me non sono le Pleiadi M45.
Forse hai più ragione tu che sei più esperto ma qualcosa mi spinge a pensarla diversamente e vorrei tanto capire meglio questo splendido soffitto. [SM=g999100]
antonio crasto
00venerdì 23 novembre 2007 19:31
Nell’antichità gli ammassi stellari delle Iadi e delle Pleiadi erano considerati un indicatore stagionale e per alcuni popoli la loro levata mattutina segnava l’inizio della buona stagione, mentre quella serotina l’inizio della stagione invernale e in genere l’inizio della stagione umida.
E’ quindi molto probabile che anche per gli egizi le Iadi e le Pleiadi fossero un indicatore in cielo della stagione delle piogge.
Avevo scritto in un precedente intervento:

«[…] Io ritengo che Senenmut abbia voluto rappresentare un episodio importante della vita della Terra e della civiltà egizia e che, così come avviene spesso nelle rappresentazioni egizie, esso sia stato diviso in due distinti momenti, contenenti forse la causa e l’effetto e rappresentati, in modo criptato, in due fasce sovrapposte: la prima avrebbe dovuto indicare la causa del fenomeno, mentre la seconda avrebbe indicato le conseguenze astronomiche di questo fenomeno.

Ritengo in conclusione molto probabile che le tre ellissi o gocce vogliano indicare l’arrivo di una cometa dalla regione delle Pleiadi, la quale, impattando sulla Terra, causò un catastrofico “diluvio universale”.
Non deve essere una coincidenza se il geroglifico per acqua “mu” sia un’icona con tre onde orizzontali sovrapposte (la cometa era cioè vista come portatrice di acqua). […]»

Il fatto che in occasione del riapparire serotino delle Iadi e delle Pleiadi si celebrasse presso molti popoli la ricorrenza dei Morti e che il mese di Novembre fosse dedicato dagli egizi proprio alle Pleiadi, suggerisce che in qualche modo le piogge erano correlate al possibile diluvio causato dalla cometa proveniente dalle Pleiadi e che al riapparire annuale di queste stelle si rendesse omaggio agli antenati morti in occasione del diluvio.
Alla luce di questa ipotesi, l’attuale celebrazione dei morti ai primi di Novembre potrebbe essere dunque un’estensione dell’antico culto gli antenati.
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