Martedì, 9 ottobre 2012 - Mattinata a Dashur e Saqqara!
Sono le 6 del mattino: suona la sveglia che annuncia l'inizio della nostra prima giornata Egiziana!
Il programma per la mattinata prevede
visita al sito di Dashur e a quello di Saqqara.
Facciamo colazione tra chiacchiere e risate (Kiya è in stato amebico, ma non preoccupatevi... si riprenderà presto!
) e si fanno le 7 in men che non si dica!
Bisogna prendere posto sul minibus e mettersi in viaggio: abbiamo circa un'ora di strada, una cinquantina di km circondati a ovest dal deserto e a est dal Nilo, prima di varcare la soglia del tempo... il sito di Dashur apre alle 8.00 e noi, puntualissimi (il nostro accompagnatore tiene in modo particolare alla puntualità, quindi dovremo fare in modo di non deluderlo: è necessario per rispettare la tabella di marcia e per riuscire a godere di tutto quanto ha inserito per noi nel programma
), saremo lì!
Scendiamo dal minibus, dopo che lungo il percorso, Raed ci avrà illustrato i luoghi che incontreremo ed ecco cosa ci attende a destinazione:
- DASHUR -
Dashur è situata circa 10 km a sud di Saqqara (di cui parleremo tra breve).
Il sito, che è accessibile turisticamente soltanto dal 1996, ospita cinque Piramidi Reali, due delle quali appartengono a Snefru, fondatore della IV Dinastia e padre di Khufu, che volle costruire per sé non uno, bensì tre monumenti distinti (oltre le due qui di seguito citate ne esiste un’altra a Meidun, di cui parleremo in seguito).
Si tratta della cosiddetta Piramide Romboidale, o “a doppia pendenza”, e della Piramide Rossa, con adiacente la città operaia, nota come “la Città delle Due Piramidi”.
A Dashur sono presenti tutti gli elementi del complesso funerario tipico della IV dinastia: piramide, piramide satellite, muro di cinta, Tempio della Piramide, rampa monumentale e Tempio a Valle. Le piramidi di Snefru, inoltre, sono le prime concepite “a faccia liscia”. Risale al suo tempo, infatti, l’abbandono della struttura a gradoni.
La Piramide Romboidale viene spesso indicata come Piramide Sud, in riferimento alla sua posizione. Per contro, parlando di Piramide Nord, ci si riferisce alla Piramide Rossa. Delle due, soltanto a quest’ultima è consentito l’accesso all’interno.
A tutt’oggi non si è ancora trovata una valida spiegazione al fatto che Re Snefru fece costruire più di una piramide per sé, né si è in totale accordo su quale delle due fu eretta per prima. Ma si propende per considerare quella Romboidale come la più antica. Anche a questo tentano di dare risposta le Missioni presenti in loco, facenti capo all’Istituto Archeologico Tedesco del Cairo e al Metropolitan Museum di New York, oltre a quella dell’Università Giapponese di Washeda.
La Piramide Romboidale di Snefru (I sovrano della IV Dinastia)
Nell’antico Egitto era nota come “Snefru è splendente a sud”.
In origine presentava un altezza pari a 105 metri, sebbene il progetto prevedesse di raggiungere i 128,5 metri. Il suo lato misura 188,60 metri. Presenta una doppia inclinazione, da 54°27’44’’ a 43°22’.
Si ritiene sia il primo esemplare concepito di struttura non a gradoni, ossia il prototipo delle future Piramidi. Vantava un progetto grandioso che, se fosse stato portato a termine, l’avrebbe eletta tra le più grandi Piramidi d’Egitto.
A seguito di un’attenta esplorazione del monumento, condotta da due studiosi italiani (Vito Maragioglio e Celeste Rinaldi) , si scoprì che la Piramide a Doppia Pendenza racchiude al suo interno una piramide più piccola, assai più ripida. Giunta ad un’altezza ormai considerevole, quando ancora era in fase di costruzione, la Piramide iniziale fu soggetta a cedimento, forse a causa della scarsa resistenza del suolo. Gli architetti dovettero, quindi, ripiegare su una nuova costruzione, più ampia, ma meno ripida, con cui inglobarono quella originale.
Ma quando ormai si era giunti oltre i 2/3 dell’altezza prevista per il monumento contenitivo, accadde nuovamente qualcosa che indusse gli architetti a una drastica riduzione della pendenza. La Piramide fu portata a termine, ma la modifica influì per circa 23,5 metri sull’altezza finale.
Alcuni studiosi, come Borchardt nel secolo scorso, non concordano col ritenere che la Piramide a doppia pendenza rappresenti un primo tentativo di costruzione, bensì propendono per credere che l’improvviso cambiamento fu determinato dalla necessità di portare a compimento la costruzione, in seguito alla sopraggiunta morte del Re. L’ipotesi più accreditata, tuttavia, è quella che abbraccia la teoria di un probabile cedimento della struttura, precisamente nella volta delle camere interne. A causa di ciò divenne necessario alleggerire il carico statico, agendo sull’inclinazione.
Nonostante tutte le rettifiche apportate al progetto originale, La Piramide Romboidale si posiziona al quarto posto, per dimensioni, nell’elenco delle Piramidi Egizie.
La forma non è, però, l’unica particolarità che contraddistingue la Piramide Sud. La stessa è infatti dotata di un doppio ingresso: uno sul lato nord e l’altro sul lato ovest. Si presume che anche questa scelta possa essere stata condizionata dai suddetti cedimenti e che si rese necessario bloccare uno dei due corridoi discendenti, in quanto poco sicuro.
Per accedere alla camere occorre percorrere il corridoio nord, il cui accesso è situato a circa 11,5 metri dal suolo. Dopo circa 17 metri di discesa si accede alla prima sala a volta aggettante, alta 17 metri. Quindi, risalendo di pochi metri, si raggiungono altre due camere, poste su diversi livelli.
Sul lato sud, la Piramide prevedeva una piramide satellite, i cui resti oggigiorno sono solo abbozzati. A est era situato il piccolo tempio funerario, simile a quello di Meidun, comprendente due grandi stele, custodi della tavola d’offerte. Da nord-est partiva la rampa processionale che correva per 700 metri, unendo il monumento al Tempio a Valle, protetto da una cinta di mattoni crudi. Quest’ultimo fu riportato alla luce negli anni 50 del secolo precedente, dall’archeologo egiziano Ahmed Fakhry, ed era composto da un vestibolo con due grandi stele rettangolari recanti il protocollo reale. Completava il tutto una corte centrale con sei cappelle.
Come il resto del sito, anche il Tempio a Valle ha la sua caratteristica peculiare. Fu eretto in posizione elevata e distante dalla piana del Nilo. Ciò lascerebbe supporre che avesse anche una funzione diversa, rispetto a quella abitualmente associata a questo tipo di strutture, e che si trattasse di una funzione strettamente connessa al culto Reale.
La Piramide Rossa di Snefru
La struttura presenta un’inclinazione pari a 43°22’, la stessa pendenza adottata nella parte finale della Piramide Romboidale.
In origine aveva un’altezza pari a 104 metri ed era interamente ricoperta di lastre di calcare bianco di Tura, che le valse il nome antico, “Snefru è splendente”. Il lato misura 220 metri di lunghezza, estensione che la rende inferiore soltanto alla Piramide di Khufu, a Gizah.
Non rimane nulla dell’originale rivestimento e proprio la particolare nota cromatica dei blocchi che la compongono, rimasti a vista, le hanno valso il nome con cui è più famosa.
Sul lato nord, a circa 28 metri d’altezza dal suolo, si trova l’accesso al lungo corridoio che consente di raggiungere le camere interne. Occorre attraversare ben 60 metri, prima di accedere a una splendida sala con soffitto a volta aggettante, di altezza pari a 12 metri. Qui si trova l’accesso a una seconda sala, il cui centro coincide con il cuore della Piramide. Risalendo per alcuni metri si raggiunge la terza sala, anche questa con soffitto a volta aggettante, ma superiore per altezza al precedente: raggiunge infatti i 16 metri.
Sulle pareti interne, numerosi i graffiti vergati dagli esploratori del secolo scorso, compreso Bernardino Drovetti, che vollero così perpetuare il loro passaggio.
All’Istituto Archeologico Tedesco si deve il ritrovamento del pyramidion, ovvero la cuspide che la sormontava, che è stato restaurato e collocato in corrispondenza del lato orientale del monumento, presso i resti del Tempio Funerario.
Recenti studi portano a ritenere che la Piramide Rossa accolse le spoglie del Re, come testimoniato dal rinvenimento di resti di mummia.
Circa a 400 metri verso est si estende una vasta Necropoli, databile alla IV Dinastia.
Durante il Medio Regno, ma presumibilmente anche prima, Snefru conquistò la posizione di sovrano eccellente, lo si ritenne il modello del sovrano perfetto, fonte di ispirazione per i suoi successori dell’XI Dinastia. Fu divinizzato e venerato e il suo culto restò vivo fino all’epoca Greca. Al regno di Pepi I risale già un decreto che testimonia la prosperità sia della Città annessa sia del culto funerario riservato al Re. Siamo all’incirca nel 2300 a.C. Snefru, a quell’epoca era divenuto un Osiride da circa 300 anni.
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