"Fui colui che nacque (anche) come circolo ...

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Diego Baratono.
00giovedì 7 ottobre 2010 13:14
Il cerchio a fondamento di el-Giza: è una condizione geometrica particolarmente importante per comprendere el-Giza e, almeno in parte, quello che gli Egizi Antichi ci hanno lasciato ...
-Kiya-
00giovedì 7 ottobre 2010 13:21
Diego, vorresti spendere qualche parola in proposito, spiegando a grandi linee la teoria che proponi?
Se le costruzioni della Piana, come deduco, dovrebbero essere inscritte in un cerchio, perchè la Sfinge e le piramidi satellite di Micerino e altre costruzioni minori ne restano fuori?
Su cosa ti sei basato per calcolare la lunghezza del raggio necessario a stabilire l'ampiezza della circonferenza? E il suo centro?
RAMSY
00giovedì 7 ottobre 2010 13:35
Mi sembra di avere già sentito di questa teoria, mi sembra che su questo cerchio immaginario, diametralmente opposta alla sfinge si dice ne sia celata una gemella. C'è da dire che segnando tre punti a caso si può sempre tracciare un cerchio che li tocchi tutti, il problema è dare un senso al centro [SM=g999103]
-Kiya-
00giovedì 7 ottobre 2010 13:35
Aggiungerei anche ulteriori interrogativi:

la frase che riporti a titolo della discussione proviene dai Testi dei Sarcofagi?
Chi la pronuncia?
Prima di affidarsi ai suddetti, sono state eseguite verifiche relative a un'ipotetica datazione delle formule riportate? Sappiamo che i Testi dei Sarcofagi riprendono le formule già contenute nei Testi delle Piramidi, ma sappiamo anche che, per dar vita ai primi, questi ultimi furono ampliati con l'aggiunta di formule che in precedenza non risultano contemplate. In sostanza i Testi dei sarcofagi presentano alcune parti che non figuravano nei Testi delle Piramidi.
Le frasi che hai estrapolato risalgono ai Testi delle Piramidi, oppure no? Se così non fosse, citarle ai fini qui esposti risulterebbe anacronistico.
Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 13:40
Per Ramsy: segnami tre punti "a caso" che creino un cerchio con le stesse caratteristiche di questo e poi ne parliamo.
Per Kiya: è anacronistico citare testi e formule diversamente combinate certo, sviluppate nei loro contenuti certo, ma che non variano sostanzialmente per tre millenni?
Gli accademici su questo sono concordi, credo:"Non esiste un unico testo o documento che ci restituisca nella sua interezza il pensiero egizio sulla creazione del mondo ... benché la teologia sia rimasta pressoché uniforme nei suoi tre millenni di esistenza, col passare dei secoli si sviluppò e divenne più complessa. Le stesse tradizioni della teologia egizia promuovevano un pensiero di molteplicità più che di uniformità ..." (Antico Egitto, 1998, Milano, pag.122, James P.Allen). Si veda ancora a questo proposito, la più che eloquente immagine riportata nello stesso testo a pagina 121, dov'è rappresentata la "creazione del mondo" dal "Libro per Uscire alla Luce" (e non "Libro dei Morti"), di Khensumosi. Il cerchio è un elemento veramente fondante del pensiero egizio. Riconosco che è difficle accettare l'idea, ma tutto indica questa direzione.
Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 14:10
Ancora per Ramsy: questa teoria di cui hai sentito parlare, è la mia teoria, nata nell'ormai lontano 1998 ed enunciata in quegli anni. Di tempo ne è passato, e qualche scoperta importante, pur essendo avvenuta, non è ancora stata accettata e non capisco perché. Anzi lo capisco benissimo: dare fiato alla bocca, o meglio, alla penna per scrivere e vendere non alterano lo scenario "accademico". Ben diverso, "trovare" e "provare" d'aver trovato scientificamente e tecnicamente qualche cosa è un altro paio di maniche. Si può arrivare a pensare che teorie assolutamente non dimostrate siano vere: tanto non altereranno nulla. E' ben diverso invece, che quanto ho realmente scoperto, fisicamente maneggiato e scoperto, visto con gli occhi non soltanto miei ma di "veri" scienziati, e scientificamente dimostrato (non so se sai che appena dietro le piramidi, in quell'Occidente tanto decantato dagli EA, ma mai preso in considerazione dagli studiosi, esistono alcuni "indizi" straordinari: una superficie grande quanto un campo sportivo completamente vuota al di sotto, per 21.5 metri, scientificamente misurati dal Professo Trivero dell'Università di Alessandria (si è vero, lo ammetto, non è uno del giro, ma sai com'è, di misurazioni se ne intende: pensa che anche l'ESA s'avvale della sua collaborazione). A questo proposito devo ricordare, la straordinaria immagine all'infrarosso dell'ESA fatta per me (pensa che qualche "savant" ha anche messo in dubbio l'esistenza di queste immagini ... dedicate: tzè come è possibile che io no e tu sì, ma va là ...) che resgistra, sempre dietro le Piramidi di el-Giza, sul "Terzo livello" le indiscutibili immagini reali tangibili scientificamente visibili (non sono un fotomontaggio, sia chiaro) di una struttura ipogea completamente sconosciuta, proprio di fronte al "campo sportivo" di cui sopra. Non ho mai avuto paura del confronto, anzi. Però mi sono accorto, che pur di cercare di smentire dati di fatto oggettivi (per me il giudizio di uno scienziato del calibro di Paolo Trivero, od il giudizio di un Maurizio Gomez professore al politecnico di Torino, esperto di tecnica delle costruzioni e dei materiali antichi valgono molto più dei dubbi su quelli che vengono considerati soltanto "indizi". Sai com'è ... in ogni caso, vado avanti, anche se molti, come dire, sono diffidenti ed increduli (la terra una volta era ferma e piatta, non so se mi spiego) ...
P.S.:non è arroganza e neppure voler innescare polemiche a tutti i costi. Sitratta, al limite, di sconforto mio nel non essere in grado (Bauval diceva di "urlare" più forte di altri) di comunicare,
-Kiya-
00venerdì 8 ottobre 2010 14:19
Re:
Diego Baratono., 08/10/2010 13.40:


Per Kiya: è anacronistico citare testi e formule diversamente combinate certo, sviluppate nei loro contenuti certo, ma che non variano sostanzialmente per tre millenni?
Gli accademici su questo sono concordi, credo:"Non esiste un unico testo o documento che ci restituisca nella sua interezza il pensiero egizio sulla creazione del mondo ... benché la teologia sia rimasta pressoché uniforme nei suoi tre millenni di esistenza, col passare dei secoli si sviluppò e divenne più complessa. Le stesse tradizioni della teologia egizia promuovevano un pensiero di molteplicità più che di uniformità ..." (Antico Egitto, 1998, Milano, pag.122, James P.Allen). Si veda ancora a questo proposito, la più che eloquente immagine riportata nello stesso testo a pagina 121, dov'è rappresentata la "creazione del mondo" dal "Libro per Uscire alla Luce" (e non "Libro dei Morti"), di Khensumosi. Il cerchio è un elemento veramente fondante del pensiero egizio. Riconosco che è difficle accettare l'idea, ma tutto indica questa direzione.




prima di replicare a tal riguardo, attenderò le risposte alle altre domande poste

[SM=g999103]

Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 15:02
Si Kiya, la frase come ho più volte detto (si vedano i vari articoli in rete), proviene dai "Testi dei Sarcofagi". La pronuncia il Dio Supremo. Non so se Donadoni è affidabile o meno, come del resto Rundle Clark ed un'infinità di altri: è il fondamento della teologia memfita. Il Cerchio, inoltre, è il fondamento di Maat. In questo senso hai ragione Kiya quando parli della "ciclicità".
Teie
00venerdì 8 ottobre 2010 15:05
Re:
Diego Baratono., 08/10/2010 14.10:

A questo proposito devo ricordare, la straordinaria immagine all'infrarosso dell'ESA fatta per me (pensa che qualche "savant" ha anche messo in dubbio l'esistenza di queste immagini ... dedicate: tzè come è possibile che io no e tu sì, ma va là ...)




Io ho conosciuto una persona come me e te che ha scritto all'ESA per ottenere le immagini satellitari o all'infrarosso della piana di giza. L'ESA a suo tempo, cortesemente, rispose e fornì una sola normalissima foto satellitare della piana. Fu chiesto di fornirne un'altra perchè quella mandata non era quella che serviva, ma ne serviva una che, a quando fu detto, era a disposizione dei soli studiosi e che era stata fornita solo perchè a richiederla era stata un'istituzione.
L'ESA, gentilissima, rispose ancora una volta, dicendo che la foto inviata era l'UNICA in loro possesso.
E questo non lo dico per innescare polemiche, ma solo per onestà e dovere di chiarezza.

Teie
Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 15:57
Cara Teie, brutta l'invidia. L'ESA non è tenuta a rispondere a chicchessia per quello che fa che ti piaccia o meno. L'esclusiva di certe immagini sotto copyright deve essere rispettata: mi dispiace che il savant non ha ricevuto risposte soddisfacenti. Probabilmente l'ESA non ha ritenuto necessario o doveroso giustificarsi con "lui". L'unica cosa che ti posso assicurare, è che le immagini ci sono, sono in esclusiva (probabilmente ti darà fastidio ma questo è, che piaccia o meno). Le potrai visionare soltanto dietro lauto compenso ... ehm, non è così la "formula", scherzo è ovvio, si potranno visionare a tempo debito, te l'assicuro. Il lavoro che porto avanti è impegnativo ed innovativo: mi rendo conto che tante mie affermazioni siano al momento, come dire, indecifrabili, ma puoi credermi, si basano su dati che più concreti non possono essere: dillo al "tuo" savant, dillo ... e portagli i miei saluti.
Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 16:09
La geometria che sottende il "progetto el Giza", si fonda sul cerchio. Il cerchio è parte integrante della teologia egizia per molti motivi. Non è un caso, anzi è estremamente significativo a saperlo intendere, che proprio il simbolo geroglifico per "Restau", o meglio per "mondo sotterraneo", sia proprio un cerchio che include una stella (si veda il dizionario WB, Dover Plublications, inc, pagina CXXV, numero 36, edizione del 1978), senza parlare della Maat che il cerchio regola. El Giza è un monumento unitario dedicato per un qualche motivo (che non penso sia difficile da capire) all'Acqua. Anzi, a "Coloro che danno l'Acqua nel Bell'Occidente" (l'interpretazione di questo passo al momento la tralascio). Meglio ancora, se è vero, come vero, che l'Acqua è un simbolo di rinascita, allora el-Giza è un, anzi "IL" monumento dedicatorio alla Rinascita per eccellenza e non tanto un accumulo di pietre tombali. Il discorso vale ovviamente per le tre Piramidi e le due Sfingi ovviamente. Geometricamente parlando
Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 16:25
Geometricamente parlando, dicevo, il cerchio in oggetto, è stato ricavato analizzando sia rilievi planimetrici antichi e moderni (che presentano differenti gradi d'accuratezza e quindi risultati un po' differenti in certi casi: per intenderci la Sfinge in certi casi è completamente all'interno del cerchio in altri casi ha solo la testa lasciando fuori le zampe e così via) sia foto satellitari ed aeree (poche le differenze in questi casi). Si parte puntando il compasso nello spigolo NordOvest di Khufu ed aprendolo fino allo spigolo SudEst di Khefren. Con la medesima apertura, poi, si punterà il compasso nello spigolo NordEst di Khufu e si traccerà un primo semicerchio che intercetterà Khefren in C, suo punto mediano. Puntando il compasso sempre con la stessa apertura in C, si traccerà la circonferenza che includerà tutte le principali emergenze di el-Giza, Seconda Sfinge e Terzo livello compresi.
Teie
00venerdì 8 ottobre 2010 17:22
Re:
Diego Baratono., 08/10/2010 15.57:

Cara Teie, brutta l'invidia. L'ESA non è tenuta a rispondere a chicchessia per quello che fa che ti piaccia o meno. L'esclusiva di certe immagini sotto copyright deve essere rispettata




Non hai capito, mi dispiace. L'ESA ha RISPOSTO e se vuoi chiedo l'email e te la posto e non c'è nessun diritto d'autore. L' ESA risponde a chiunque le scriva e con la verità. Provate. Ma com'è la storia che la foto, quando hai saputo dell'email dell'ESA, hai poi detto che l'avevi fotografata da una foto appesa al muro del museo del Cairo o di Torino? [SM=x822709]
E com'è la storia che non sarebbe il cerchio fondamentale a Giza ma il triangolo equilatero? E che incrociando varie figure geometriche sulla piana esse sono complementari? [SM=x822709]
Posso anche chiedere delle foto esplicative che hai fatto postare nel lontano 2008, mi pare.


Teie

Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 17:35
Chiedi la mail e postala: il triangolo equilatero è esattamente la stessa cosa del cerchio, anzi, il doppio triangolo equilatero è la stessa cosa del cerchio. Per far sì che si capisca qualcosa, visto che non sono in grado di spiegarmi, riparto da zero e passo per passo ripropongo quanto ho individuato: tutto qui. Nulla di strano Teie, solo tentativi per essere compresi (sia chiaro: sono io incapace di farmi comprendere). Mi sfugge qualcosa invece sulle figure complementari. Le immagini che ho postato nel 2008, ma anche nel 2007 sono immagini pubbliche. Su Egittophilia, ho postato l'immagine all'infrarosso per come ho potuto farlo. Però Egittophilia è l'unico sito ad averla: ti dispiacerà mica anche questo Teie, vero?
Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 17:55
Ancora per Teie: pensa che addirittura ho un'immagine di el-Giza, realizzata dall'ultimo satellite inviato nello spazio poco tempo fa (quattro-cinque mesi fa), che ha una risoluzione incredibile (si possono vedere le faccine dei turisti). Mi dispiace Teie, oltre a non aver chiesto il permesso al savant di turno per riprendere queste immagini, anche queste sono state a me riservate: ma pensa te (ie). Non sono certo le immagini che ha GoogleMaps per intenderci. Credimi che molte cose viste dall'alto assumono un significato ben diverso che viste da terra. Ti posso anticipare, inoltre, che a sud di el-Giza esistono strutture ben visibili e di una certa importanza non ancora prese in considerazione da nessuno. Z.H. ultimamente ha detto che le nuove frontiere dell'egittologia saranno le indagini satellitari: le scoperte più importanti saranno fatte dagli egiziani. In ogni caso, queste testimonianze sono lì, basterebbe poco per indagarle.
Diego Baratono.
00venerdì 8 ottobre 2010 18:11
L'immagine cui fai riferimento, Teie, è quella del museo del Cairo, non di Torino. Eppoi, non centra con il copyright dell'ESA: ti ripeto che le immagini in mio possesso sono in esclusiva e sotto tutela del copyright. Poi fai come vuoi, decidi tu. Non posso e non voglio certo farti cambiare idea. Ciò che mi sento di dire è che io le immagini le ho, con sommo dispiacere tuo e del savant. Non sono segreto di stato ma riservate. Non sono certo pochi, quindi, coloro che le hanno potute visionare ed analizzare: mi dispiace, tu non c'eri.
Teie
00venerdì 8 ottobre 2010 18:57
Mi dicono che a postare questa foto ti faccio un favore, ti servirà come spunto per sciorinare le tue teorie. Lo faccio io il lavoro sporco...:-)


Come si può notare non ha importanza solo il cerchio, ma tutta una serie di figure geometriche, che tu dicevi complementari tra loro. L'immagine è stata postata l'8 luglio 2008.

Mi è stata passata anche l'email che vi propongo. Preciso che è la seconda risposta, dopo che era stato chiesto se non ci fossero altre immagini coperte da diritti d'autore o riservateagli studiosi/universitari e/o espressamente stampate (e pagate) da un privato e quindi di suo esclusivo uso:
""""""Dear Mr. Di Peri,

the only image we have of the Giza pyramids has been aquired from the ESA's Proba satellite and can be found at the following URL:
www.esa.int/esaEO/SEM9WO2VQUD_index_1_m.html#subhead5
I hope this match your requirements.

Please be informed that any image on ESA Portal is free to be used for educational or informational purposes (no commercial use) on the attached conditions and as long as the credit line from our sites is given together with the image.""""""

Il discorso nacque dal fatto che il Sig. Diego Baratono affermava che facendo perno sul vertice di Chefren con un compasso, si poteva creare un cerchio perfetto che toccava anche i vertici delle restanti piramidi. Allora non si riuscì a trovare una sola foto satellitare (vennero interrogati 5 satelliti diversi) che dimostrasse questa affermazione. Chiesti ulteriori lumi al Sig. Baratono egli in uno dei tanti chilometrici post, rispose che in effetti la foto all'infrarosso non era dell'ESA ma era una fotografia scattata ad una mappa esposta al Museo del Cairo.

Ecco un estratto del post del 04 lug 2008 alle ore 08.04:

""Ancora a proposito della disposizione delle tre piramidi, è interessante rilevare che se si punta un compasso sul vertice della piramide di Chefren, con l’apertura determinata indifferentemente tanto dalla piramide di Cheope, come dalla piramide di Menkaura, è possibile tracciare un cerchio che passa esattamente sui rispettivi vertici.
In altre parole le tre piramidi sono perfettamente equidistanti. Questo è un particolare che non è mai emerso chiaramente."""

Detto questo, mi hanno avvisata di non continuare poichè sarebbe poco costruttivo e quindi per me questo è l'ultimo intervento su questo argomento.

Grazie a tutti per l'attenzione.

Teie
Teie
00venerdì 8 ottobre 2010 19:00
Ah si, dimenticavo: nessuna invidia, per carità e di cosa poi?


Teie
Diego Baratono.
00domenica 10 ottobre 2010 20:30
Gentile Teie, mi vedo costretto a risponderti in estrema sintesi, visto che non è mia intenzione "sciorinare teorie" e nemmeno posts lunghi. Visto che i miei interventi sono poco graditi penso che questo sia veramente l'ultimo con buona pace di tutti: di maestri e savants ce ne sono fin troppi in giro. Non voglio tediare nessuno, e neppure convincere nessuno, sia chiaro. Quanto da te postato, in ogni caso è parte del mio libro (scusatemi se ne parlo). L'immagine è la fotografia aerea di el-Giza che si trova al museo egizio del Cairo: non ho mai parlato di una foto all'infrarosso del Cairo, posta la mia, ripeto, la mia frase, e non quelle riportate da altri in merito poi ne riparliamo. La foto che Kiya ha postato al tempo su Egittophilia, e solo quella, è dell'Esa. E' all'infrarosso e ti posso confermare che è in esclusiva sotto copyright: soltanto io posso decidere se lasciarla pubblicare o meno (pensa un po' che potere ho per le mani ...). A questo proposito, se ti può interessare, la puoi visionare a casa mia: sai c'è chi fa vedere la collezione di farfalle e chi invece fotografie in esclusiva, così va il mondo (non conosco il tuo vero volto: l'avatar tuo ... non t'assomiglia vero?). Sul discorso della circonferenza che regola elGiza (credetemi che è proprio così, che piaccia o meno: el-Giza è zonizzata con questo criterio geometrico, e non solo ...): è stata una mia precisa scelta, come tante altre del resto, di non dire "tutto" (non esistono segreti, sia chiaro). A questo proposito, e ti chiedo di farlo per amore del vero, chiedi un po' al savant che tiri in ballo, forse l'unico che ha intuito qualcosa od è riuscito a capire quello che ho "detto"( non è il mio forte farmi capire ...), quante volte gli ho suggerito di "insistere e di cercare" per suo conto su quest'aspetto della questione, chiediglielo, o meglio, andate a rileggere i vari posts. Quante volte gli ho suggerito d'analizzare attentamente quanto ho detto (il consiglio è ancora valido, sia chiaro) ed ho fatto vedere. Non m'interessa assolutamente il consenso di chicchessia: non cerco questo. Quel che m'interessa, al limite, è far ragionare le persone. E' molto difficile da attuare questo proposito, vedo. Molto più facile e redditizio ripetere in modi diversi cose sempre uguali da almeno cento anni e fin troppo note, che intraprendere percorsi nuovi, magari difficili, cero rischiosi, lo capisco. E' molto più facile dire agli altri quello che gli altri vogliono sentirsi dire, tanto per blandire il proprio ego. E' più facile fare sensazionalismo. E' più facile non esporsi. Lo capisco, ma non lo condivido.Questo sì, mi dispiace. Non tanto per me, io comunque continuo la mia ricerca: la direzione che ho individuato porta a sorprendenti mete ed a soddisfazioni intellettuali difficili da comunicare. Mi dispiace per chi non ha voglia di spremere le proprie meningi per tentare di comprendere. E' triste vedere persone intellettualmente stanche che s'accontentano di cose trite e ritrite e che si fermano all'"ipse dixit". Non è per me. Preciso che quanto ho fin qui detto (spero non sia un post troppo lungo) è soltanto una mia riflessione ad alta voce, e nient'altro. Adesso però devo andare. La strada della ricerca è impegnativa ed ancora molto lunga. Il tempo è tiranno (qualcuno più furbo di me dirà che è denaro). Con me, in ogni caso, ora ci sono alcuni compagni di viaggio che mi aiutano nel proiseguire la straordinaria avventura che ho intrapreso. Scusate se sono stato prolisso, invadente petulante o quant'altro. Per chi fosse interessato alle mie ricerche, credo pochi a questo punto, potete trovarmi in ogni caso, sul mio blogghetto "Archeologia Nuova", o in qualche mia conferenza in giro per l'Italia. Scusatemi ancora per il disturbo, buon proseguimento, Diego Baratono.
-Kiya-
00lunedì 11 ottobre 2010 08:35
Personalmente mi dico dispiaciuta di quanto sta accadendo e di apprendere che entrambi vogliate rinunciare, in parte o in toto, a prendere parte ad ulteriori approfondimenti sul tema.
Vi inviterei, pertanto, a rivedere le vostre posizioni (scusate l'intervento... telegrafico, ma al momento non mi è consentito trattenermi oltre).
-Kiya-
00lunedì 11 ottobre 2010 17:39
Non sono sicura di avere le idee chiare in merito all'evolversi di questa discussione. Mi pare di intuire che la "diatriba" nasca in merito alla possibile esistenza di copyright sulle immagini di proprietà dell'ESA.
Qualora fossi nel giusto e non avessi travisato le vostre parole, c'è da dire questo:

Se parliamo di immagini pubblicate dall'ESA, tramite il loro sito ufficiale, esiste un diritto d'autore che fa capo alla medesima Agenzia, ma esiste anche l'opportunità di utilizzare le immagini da parte di chiunque, purchè non vi siano scopi commerciali e con la cura di indicarne la fonte di provenienza. E' previsto inoltre un servizio atto a raccogliere richieste per autorizzazioni specifiche.
Da quanto intuisco, però, esiste anche la possibilità di commissionare immagini specifiche, riferite ai propri studi/lavori, che l'ESA si impegna a recapitare in un tempo stimato in circa 4 settimane, in via diretta e non attraverso la pubblicazione sul web. In tal caso, dal sito non si evince la procedura esatta, ma non è possibile escludere che immagini commissionate ai fini specificati non vantino diritti di Copyright condivisi tra l'ESA e il richiedente.

Alcuni dettagli qui, riferiti a un ambito specifico, ma comunque validi anche in altri:

earth.esa.int/object/index.cfm?fobjectid=1393&step=Delivery&iNa...

Surid
00lunedì 11 ottobre 2010 21:10
Ho letto solo... ma senza intervenire!
Mi dispiace che le persone non riescano a tenere un comportamento decoroso e corretto nemmeno a distanza... digitando. Immaginiamoci "de visu". La convinzione di essere in possesso della "verità assoluta" gioca brutti scherzi a chi non ha facoltà di gestirsi con la necessaria saggezza. PECCATO!!!
[SM=x822718]
-Kiya-
00lunedì 11 ottobre 2010 21:36
Oggi ho avuto una fitta corrispondenza con Diego, il quale è giunto a conclusione che, almeno per ora, preferirà astenersi dall'intervenire pubblicamente sul Forum.
L'ho reso partecipe del mio personale punto di vista, manifestando che non condivido la sua scelta, e che sono dispiaciuta della decisione presa. Ma non voglio impormi, nella maniera più assoluta, specie dopo aver appreso le motivazioni addotte a giustificazione di quanto riferito. Motivazioni che, se e quando lo riterrà opportuno, lascerò sia Diego a riferire, nel rispetto che gli è dovuto.

Come gli ho già detto direttamente, ribadisco anche in questa sede che non deve in alcun modo ritenere la sua presenza fra noi non gradita e che sarà sempre e comunque il benvenuto, qualora decidesse che sia tempo di tornare.
I suoi studi e le sue teorie hanno sempre alimentato il mio personale interesse e quello dei lettori. Prova ne è il fatto che le discussioni che lo riguardano hanno sempre registrato un alto numero di visite e un elevato seguito di commenti, approfondimenti, approvazioni e disapprovazioni. Ma tant'è. Ogni cosa, per guadagnare il meritato credito, o per venire definitivamente confutata, necessita di giudizi e critiche. Diego, di questo, ne è pienamente cosciente come mi/ci ha ribadito più volte.

Nel concludere, procedo ad esaudire una sua richiesta. Pubblicherò di seguito un estratto, così come Diego me lo ha gentilmente inoltrato, a integrazione del discorso relativo al "cerchio", quale figura geometrica rilevante nell'ambito religioso Egizio, quale Diego ritiene che sia:


Mondi circolari.

L’immagine dello spazio cosmico, un po’ simile ad una scatola, che troviamo nei testi egizi è in parte fuorviante.
Le versioni arcuate del geroglifico per “cielo” in rilievi molto antichi dimostrano che gli egizi sapevano che lo spazio era circolare. Lo stesso concetto si riflette in metafore più tarde quali il cerchio che spesso le divinità tengono in mano, la cui versione ampliata, il cartiglio che circonda il nome del faraone, rappresenta il potere del faraone sull’universo.

Rappresentazioni circolari del mondo sono attestate tardi nella storia egizia. Una delle prime e più complete è su un sarcofago del 350 a. C., ora al Metropolitan Museum of Art di New York. Il mondo è circondato dal corpo del cielo e da un geroglifico composto (braccia e gambe) che forma il nome Geb. Tra essi due dischi concentrici rappresentano il mondo conosciuto con l’Egitto (rappresentato dai simboli dei suoi nomi) all’interno circondato dai popoli degli altri paesi. Un terzo cerchio, con due dischi solari alati, dovrebbe essere posto a 90° rispetto agli altri e rappresenta il viaggio del sole sopra e sotto la terra.
Il famoso zodiaco di Dendera implica chiaramente che il cielo copriva una terra rotonda.”

Tratto da: Antico Egitto, a cura di David P. Silverman, Milano, 1998, intervento di James P. Allen, pag. 115.



In aggiunta, un'immagine tratta dal "Libro per la venuta al giorno" del sacerdote di Amon Khonsumosi (o Khensumosi), risalente alla XXI Dinastia:


Diego Baratono.
00mercoledì 13 ottobre 2010 08:21
Kiya ti ringrazio per aver "messo in circolo" il materiale. Questa è soltanto una parte, peraltro forse la più significativa, di quanto conosco. L'immagine della "Creazione" qui presente possiede un notevole potere esplicativo in ordine alla comprensione del mito fondante come espresso dalla teologia egizia. Il Cerchio alimentato dalle Acque versate dalle due divinità (femminili, ovviamente, poiché quando si parla di Acqua, ossia di Rinascita, si parla di Donna: è forse una tra le concezioni mitologiche più antiche in assoluto) del NORD a destra e del SUD a sinistra. In basso quindi è l'EST, in alto l'importantissimo OVEST, dove il Sole "entra" nella Terra di Sokar. Gli otto "zappatori" formano l'Ogdoade primeva che ha dato l'avvio al tutto. Cerchio, Acqua e Sole: tre elementi importantissimi secondo gli EA ... e secondo me.
Diego Baratono.
00mercoledì 13 ottobre 2010 08:42
Ancora una precisazione fondamentale che pochi, forse, tengono presente: il Sole, tutti i giorni, nasce dall'Acqua. Significativa in questa prospettiva un'immagine presente a Dendera, a fianco delle "famigerate" lampadine. Benché d'epoca tolemaica, vi è una raffigurazione, intesa come una "sfera con una scarica elettrica al suo interno", che secondo il mio modo di vedere invece è "chiaramente" l'immagine sincretica di quanto affermo da tempo: Sole ed Acqua insieme, indissolubilmente, altroché scarica elettrica ...
ACUSinpw
00mercoledì 13 ottobre 2010 11:50
Il punto é che quanto dici sull'acqua é tutto tranne che strano o nuovo. Non è un mistero che per l'ae acqua e sole, e così per TUTTE le civiltà, specie ai loro primordi, erano ciò che di più importante potesse esserci.
-Kiya-
00mercoledì 13 ottobre 2010 12:03
A riguardo delle cosiddette "lampade di Dendera", acqua ed energia non trovano riscontro, non esplicitamente: si tratta di segni geroglifici che rappresentano un fior di loto e un serpente e che si leggono jtr.ty. Indicano la creazione di un santuario, di un Tempio.
Diego Baratono.
00mercoledì 13 ottobre 2010 12:44
Per Acus: sì, ma nessuno lo ha mai detto. Si parla di "dono del Nilo", si parla di "limo", si parla di Acqua a livello di esondazioni, nilometri e quant'altro. Non sono riuscito a trovare, e chiedo se qualcuno ne sa qualcosa, testi ed approfondimenti sull'Acqua ma vista in una prospettiva, come dire, teologica, religiosa, rituale. Conosco il rito del nj-nj, ma niente di più (lo confesso, sono molto ignorante in materia)
Per Kiya: non le ritengo lampade, era solo per far capire immediatamente dove si trova il simbolo del Sole e dell'Acqua congiunti. Chiedo, anzi: ne esistono, o meglio, se ne conoscono altri di simboli uguali?
Diego Baratono.
00mercoledì 13 ottobre 2010 12:48
Ripeto ancora, che pochi tengono in considerazione il fatto che è l'Acqua che consente al Sole di rinascere tutti i giorni. A questo proposito si veda quest'immagine (spero di riuscire ad inserirla)
Diego Baratono.
00mercoledì 13 ottobre 2010 13:00
Questa è l'immagine: le manine sono l'Acqua ...
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