| | | OFFLINE | | Post: 39 Post: 39 | Registrato il: 12/10/2011 | EgiTToPhiLo/a | Suddito | |
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20/10/2011 23:44 | |
Kareni, 16/10/2011 13.56:
E’ difficile dire dove e quando si generò “la dottrina del ka” certamente nel Predinastico era un’idea già formata dato che abbiamo un re con questo nome, Ka, appunto. (forse predecessore del “re scorpione”)
grazie mille... per caso esistono, culture africane animistiche con una dottrina simile al "Ka" ? presumo di sì.
No, non credo sia così, ma dovrei leggere il passo preciso per esserne sicuro, penso che si trattasse semplicemente di una delle tante prove che in tal caso consisteva nel nominare le singole parti della nave (le barche erano costruite perché potessero essere smontate e rimontate facilmente), nel pronunciare il “ren”, il nome. In un'altra prova per esempio il defunto doveva chiamare per nome tutti i serpenti stanti al sommo di una porta, per poter passare (vi erano diverse porte da varcare, generalmente si identificano con il termine di “prove dell’apertura delle porte) citazione a riguardo sempre da una mia traduzione: nn šnˁ=j ḥr dw3.t=tn, nn ḫtm=tn ˁ3.w=tn ḥr=j "io non sarò privato della vostra adorazione, voi non sigillerete i vostri battenti su di me..."
Chiaramente molti di questi concetti sono solo abbozzati, o del tutto assenti, nei Testi delle Piramidi dell’Antico Regno.
approfondendo ulteriormente questo passo invece mi piacerebbe sapere, se per ognuna delle nove porte fosse prevista una prova specifica.
Oppure, se, data la disorganicità del "libro dei morti" di cui parla Kareni, la corrispondenza Prova-numerodella porta, fosse casuale...
Grazie per aver postato le immagini ;), do il mio giudizio: Certe analogie, secondo me, non implicano necessariamente che vi sia stata una civiltà fondatrice e distributrice di tali idee, in periodi anche successivi si potrebbe essere giunti autonomamente, in altre zone, alle stesse conclusioni. Ci troviamo di fronte ad archetipi, cioè a modelli primordiali innati nel pensiero umano. Si pensi agli archetipi mitici: di come civiltà che non sarebbe mai potute entrare in contatto abbiano sviluppato un patrimonio epico-mitico, favolistico e folklorico con analogie evidenti, ad esempio mi viene in mente il mito di Circe, Ἡ Πότνια Θηρῶν, non c’è cultura che non descriva una figura simile (vedi Epopea di Gilgamesh, i Jataka, le Mille e una notte etc.) oppure - il giovane eroe uccisore di mostri e conquistatore di principesse – che riproduce un chiaro schema iniziatico universalmente diffuso.
Per cui l’attribuire alla porta il compito di segnare il passaggio tra due dimensioni, quella dei vivi e quella dei morti, e l’individuare la nave come mezzo per affrontare il viaggio nell’aldilà corrispondono, secondo me, a strutture universali dell’immaginazione collettiva, ad archetipi dell’inconscio umano.
Spero di non essermi dilungato troppo...
La questione degli archetipi mitici, o mitologemi archetipici 8se ricordo la dicitura corretta) è dibattuta sin dal sodalizio Jung-Kerenyi. Io preferisco il metodo storicistico che cerca di risalire alla ragioni sociali, ambientali storiche, che portarono alla nascita di un istituto religfioso o anche di un racconto mitico.
Ipotizzare un origine egizia della falsa porta porta quasi automaticamente a postulare come le altre culture abbiano acquisito tale simbologia adattandola alla propria cultura.
Cosa che non è manco del tutto campata in aria, quando penso, ad esempio, all'enorme influenza greca sull'arte etrusca la qualepotrebbe eser debitrice verso i greci della falsa porta, così come lofurono di altro...(ma per i greci, ripet, devo ancor verificare..)
del resto: possiamo porre porre la questione dal punto di vista "archetipico", immaginando che il simbolo fosse qualcosa di universale: anche se questo non mi pare esatto: non tutti scolpivano o dipingevano false porte, che io sappia.
oppure potremmo porci dl punto di vista storicistico, e chiderci se culture diversissime dotate del medesimo simbolo, non abbian elaborato quest'ultimo, a causa di processi storici similari di partenza...che poi però presero strade affatto diverse...
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