Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Incontro a Londra con Barry J. Kemp

Ultimo Aggiornamento: 03/11/2011 19:36
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05/10/2011 10:56
 
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Ecco la quinta parte:

Dylan Bickerstaffe – Tesori nascosti dell’antico Egitto: Prima e dopo Akhenaten
Il conosciuto scrittore e presentatore Dylan Bickerstaffe ha dato solo la notizia che asseriva unicamente di alcuni collegamenti con Amarna, usando il tempo a disposizione per presentare delle fotografie di vari siti minori, o aspetti di siti che i visitatori potrebbero aver dimenticato. Di conseguenza è quasi impossibile fare la presentazione solo con uno scritto. Un tema interessante ricorrente nella conferenza è stata la scoperta di oggetti e monumenti del regno di Amenhotep III in tutta una serie di posti insoliti, inclusa una testa colossale a Medinet Habu, il tempio mortuario di Ramses III. È stato interessante vedere alcuni posti insoliti, come ad esempio il Monastero Bianco di Sohag, dove i materiali per i monumenti faraonici erano riutilizzati per la costruzione di templi più moderni. [...]. Anche se la conferenza - secondo alcuni - mancava di erudizione, aveva belle fotografie, e ha seguito la fascia oraria , e questo rappresenta il marchio di una presentazione che ha avuto successo
05/10/2011 11:02
 
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Ecco la sesta parte:


Barry Kemp – Progetti per il futuro
Kemp ha aperto la conferenza con immagini dal passato del sito – mappe che mostrano l’estensione dell’antica città di Amarna negli Anni Venti, registrate con grande precisione dalla missione tedesca ad Amarna negli anni prima della guerra. Con l’inizio – nel 2000 – di un progetto, iniziò a produrre un lavoro che guardava al lavoro negli scavi, sia nel presente che nel passato, con progetti e fotografie per comparare i cambiamenti nel sito, ed i cambiamenti visualizzati durante la conferenza di Kemp sono chiari. La cosa che ha disturbato di più è stata che una vasta area della piana desertica che circonda la città di Amarna sia stata reclamata per essere adibita a coltivazioni. Dove prima c’era potenzialmente un deserto ricco archeologicamente, adesso ci sono campi verdi. Una delle perdite archeologiche è stato il sito di Meru-Aten. Altre aree sono state meno fortunate, tra cui Kom el-Nana.
In Egitto le leggi della proprietà terriera sono complesse, con molte estensioni della più indesiderabile terra definita pubblica, ma nello stesso tempo disponibili per essere reclamate da alcune istituzioni e partiti interessati. Lo SCA ha reclamato molte cose del sito, ma alcune parti sono state dimenticate, e solo negli ultimi anni alcune di esse, come le Tombe Reali, sono state reclamate, con lo stato incerto di altre aree fino a tempi recenti, e quindi sotto minaccia. Per fortuna questa situazione sembra essere stata chiarita, e sebbene gli agricoltori hanno provato a coltivare alcune aree della terra, lo SCA è stato coerente nel mantenere questa minaccia at bay.
Altri progetti future includono la preservazione e la ricostruzione delle aree del sito che hanno sofferto per negligenza e deterioramento, in parte per preservare il valore di questi siti, in parte per incoraggiare i turisti a capire Amarna, e in parte per incoraggiare gli agricoltori locali a vedere ed apprezzare il ruolo degli edifici antichi. Kemp ha fornito dettagli di alcuni dei progetti in sviluppo.
Kemp suggerisce che la combinazione migliore per preservare Amarna sia per:

1. lo SCA per mantenere alto il livello di guardia
2. per le spedizioni archeologiche per continuare il lavoro di preservazione del sito
3. l’incremento del turismo dimostrerebbe l’importanza del sito

il Centro visitatori di Amarna è in fase di completamento, e Kemp ha fornito al pubblico un’anteprima del nuovo edificio, con fotografie di alcuni oggeti e modelli che saranno messi in mostra.

È un peccato che questo secondo discorso, che guardava oltre, debba essere stata la conferenza di chiusura del secondo giorno, finendo con la conferenza sui progetti per la futura organizzazione di Amarna. Sfortunatamente Kemp aveva altri impegni per il secondo giorno.


[Modificato da Hatshepsut76 05/10/2011 11:02]
05/10/2011 15:26
 
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Questa è la settima parte:


Bill Manley – "Milioni di avvenimenti aldifuori della vostra unicità.” Il Creatore e la Creazione nell'Inno al Sole

Ci sono state diverse conferenze per cui nutrivamo basse aspettative, ma che alla fine si sono rivelate brillanti. Quella di Manley ha suscitato la repèlica opposta. Il dr. Bill Manley è conosciuto come il coautore, assieme a Mark Collier, di Come leggere i geroglifici, un testo che gratifica molte bibliotecjhe egittofile, ed autore di un’eccellente Atlante storico dell’antico Egitto. Speravamo che avrebbe parlato dell’aspetto testuale dell’Inno al sole. Al posto di questo contenuto, ha parlato della teologia dell’inno. L’esplorazione di un testo al di fuori della sua immediata conoscenza, sembra alquanto inconsistente con la sua critica, all’inizio del suo discorso, di scrittori come Flinders Petrie, Sigmund Freud ed il Dr. Jan Assman, per vagare al di fuori delle loro aree specialistiche – petrie, per esempio, che ha scritto di teoria sociale, ed Assmann riguardo teologia generale.
La sua principale conclusione è sembrata essere che l’inno di Aten somigli a molte delle idee chiavi della credenza religiosa, poiché sono state espresse alle oringini dell’Homo sapiens, cogliendo le idee di creazione, credenza ed un desiderio di significato, che sono comuni a molte culture passate e presenti.
Alle nostre menti, Manley ha vagato molto seriamente fuori pista, scavando in profondità in un’analisi dell’Inno al Sole, paragonandolo alle cinque vie (da S. Tommaso d’Aquino, nel suo libro Summa Theologica) e alle idee di altri principali pensatori cristiani. Più che altro si è trattato di una conferenza di teologia comparata.

[Modificato da Hatshepsut76 05/10/2011 15:27]
07/10/2011 15:50
 
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ottava:


Kate Spence – Appartamento e casa ad el-Amarna: alcuni pensieri sull’ architettura domestica
Catalogare le case per tipo può sembrare un soggetto freddo ed impegnativo per una conferenza, ma la D.ssa Kate Spence dell’università di Cambridge è riuscita a renderlo interessante.
Dietro alle aree formali di Amarna si radunavano i palazzi ed i templi della città reale di Amarna, pianificata velocemente da Akhenaten; sono sobborghi residenziali estesi, consistenti di ben più di mille case dalle differenti dimensioni. Come è stato registrato dalla missione tedesca prima della Prima Guerra Mondiale, c’è un vasto corpo del reato disponibile per le analisi di queste strutture. Un’esistente tipologia per le case ha aiutato Spence a sviluppare le sue analisi. Molti studi di Amarna hanno suggerito che le aree residenziali erano velocemente pianificate, come le zone formali, con Akhenaten che dettava un modello standardizzato per la sistemazione, ma le scoperte di Spence non supportano quell’idea.
Al centro dei suoi tentativi per accertare il modo in cui la disposizione interna delle case era combinata, c’era un’analisi di disposizione d’accesso, usando una metodologia proposta da Hiller e Hanson (1984) sotto il nome di analisi gamma. Spence ha mostrato come le case amarniane condividano una topografia funzionale simile, senza curarsi del numero delle stanze. Spence ha dimostrato quanto questo non fosse uno sviluppo pianificato, regimentato sotto un faraone autoritario, come alcuni suggeriscono, ma piuttostouno sviluppo naturale, organico, conforme all’idea basedi quanta gente dovesse muoversi nello spazio domestico: le case hanno acquisito una simile topografia in reazione alle strutture sociali, che governavano le aspettative, così come una casa fosse stata usata per accogliere i visitatori. Il paragone con i disciplinati villaggi di lavoratoriad El Lahun supporta la sua veduta.
Spence ha fatto notare che una delle difficoltànel capire l’architettura domestica e lo stato dei diversi edifice è che nessun piano superiore è sopravvissuto, e si pensa che le case – per varie ragioni – abbiano abbiano almeno un piano, e in alcuni casi due. L’idea di case a due piani sembra far sì che l’antico sembri più reale e meno remoto, e questo era rafforzato ulteriormente dalle immagini generate dal computer, che Spence ed i colleghi hanno sviluppato, mnostrando come potessero apparire le case.
Questa è stata la conferenza che ha portato in vita i non residenti ad Amarna. Era accattivante, ben strutturata e particolarmente piacevole.

26/10/2011 16:38
 
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rieccoci, con il nono intervento:


Gillian Pyke – La cristianità al margine: la sistemazione delle tombe Nord ad Amarna

In una conferenza dal titolo Ai limiti della cristianità: le sistemazioni delle tombe nord ad Amarna, la Dr. Gillian Pike ha presentato il suo lavoro al sito cristiano, nell’area delle tombe nord, nelle aree più elevate che circondano la piana di Amarna, e che datano dal V secolo a.C.
Dato che il piano della direzione del sito consiste nell’evitare gli scavi, o anche la collezione di ulteriore ceramica in superfice più del necessario, il lavoro della Pike è stato ampiamente confinato alle strutture documentaristiche, capendo la relazione tra la topografia circostante, e cercando di interpretarle in termini di funzionalità, e status sociale dei residenti. Il rosone centrale dell’insediamento è stata la chiesa cristiana, che adattò il periodo amarniano della tomba di Pahnesy, e giustamente Pike trascorse molto tempo al suo interno. Il team ha anche identificato più di 50 abitazioni, tra tombe, cave naturali, ed in alcuni casi costruite [...] Altre possono essere trovate nelle stagioni successive nell’alto deserto, al di là dell’insediamento principale.
Pyke ha esaminato come queste famiglie fossero governate in un ambiente così ostile, discutendo le linee di comunicazione, sia all’interno dell’insediamento, sia al di fuori. Un’analisi della ceramica ha suggerito che l’insediamento fosse rifornito con prodotti provenienti da altre aree all’interno dell’Egitto, come Assuan, e al di fuori, includendo rifornimenti dalla Siria e dal nord Africa.
Sebbene la sistemazione non possa dirsi monastica, il suio isolamento dalla sottile striscia lungo il Nilo suggerisce che questa sia una possibilità.
Quando è stato chiesto per quanto tempo sopravvissero le tombe Nord, Pike ha chiarito che è mollto difficile fare una stima. Ad ogni modo, sembra siano sopravvissute alla città faraonica di Aketaten, che ebbe solo un’esistenza passeggera di circa 15 anni. Lo sviluppo intrusivo del V-VI sec. d.C.all’interno dell’area delle tombe Nord può essere durato circa mezzo secolo, forse di più
La presentazione della Pike è stata un buono e prezioso contributo alla conferenza, ampliando gli argomenti esaminati. È stata informativa, piacevole e ben illustrata, fornendo dettagli di un periodo del passato dell’Egitto che è stato indagato seriamente solo negli ultimi decenni. I feedback da alcuni membri del pubblico hanno suggerito che potesse essere strutturata in maniera più formale. A nostro avviso, non è stata meno strutturata delle altre conferenze degli altri conferenzieri.

03/11/2011 10:13
 
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la decima parte:


Stephen Cross – Scavando nella Valle dei Re
Cross ha sviluppato unateoria alquanto controversa riguardo alla Valle dei Re, basata sulle macerie del diluvionella Valle dei Re, ma per come è stata presentata nel Journal of Egyptian archaeology, nessuno ha mai avuto accesso. È stato comunque gradito sentirlo esporre di persona le sue idee.
Cross ha affermato di essere partito dalla domanda “Perché la tomba di Tutankhamon è rimasta inviolate per molti secoli?”. Ha considerato che era stato sepolto (by faultuing), ma le faglie nella Valle dei Re non sono geologicamente attive. La sua seconda teoria è stata che fosse stato seppellito dal limo portato da diluvi lampo, e depositati nell’area centrale, alla confluenza dei corsi d’acqua dagli wadi laterali. Pensa che il diluvio sia avvenuto nell’Anno I del regno di Ay, ma la sua argomentazione per tali datazioni precise non era propriamente convincente, sebbene la sua dimostrazione riguardante il diluvio sia convincente con segni di 1-2 m di strato solidificato di limo chiaramente visibile nelle foto di canali nella Valle dei Re.
Come riportato su News from the Valley of the Kings egli crede che ci sia una possibilità per un’altra tomba sconosciuta, o tombe nell’area centrale della Valle dei Re, con un’entrata cut immediately below, and sealed by, this flood deposit. Questo è, ed un’elevazione di circa 170 metri sul livello del mare. Il Dr. Hawass ha disposto per la Fondazione per la Ricerca Archeologica Glen Dash di condurre uno scavo radar dell’area centrale , e Cross ha riportato nella conferenza che questa analisi ha rivelato un’anomalia al di sotto della Rest House, che potrebbe essere una tomba. Come ha detto lo stesso Cross, potrebbe solo trattarsi di una faccenda per speculare fino agli scavi
L’intera questione delle tombe potenzialmente inesplorate nella Valle dei Re, e la ricerca della KV64 è alquanto controversa, con molte affermazioni e contro affermazioni, ma è stato un modo emozionante per finire la conferenza, e senza dubbio un applauso della folla.

03/11/2011 19:36
 
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