Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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"Costruirono i primi templi." di Klaus Schmidt

Ultimo Aggiornamento: 29/04/2013 12:35
Autore
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10/06/2011 16:18
 
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Autore: K. Schmidt
Titolo: Costruirono i primi templi. 7000 anni prima delle piramidi. La scoperta archeologica di Gobekli Tepe,
Editore: Sestri Levante 2011
Dati: pp. 269
Prezzo e disponibilità: Verifica



Costruirono i primi templi.
7000 anni prima delle piramidi






In sintesi:

Gobekli Tepe: una straordinaria scoperta archeologica che rivoluziona le nostre conoscenze sul remoto passato dell’uomo e getta una nuova luce sulle antiche tradizioni che hanno originato il racconto biblico della Genesi. Klaus Schmidt, l’archeologo scopritore del primo complesso templare dell’umanità, con questo libro ci conduce per mano dentro l’enigma che attanaglia da sempre gli studiosi della preistoria: donde veniamo e come siamo arrivati fin qui? Davanti a questa domanda cruciale, l’autore non si tira indietro ed avanza ipotesi narrando, in modo coinvolgente, il suo primo impatto con la misteriosa collina di Sanliurfa, nella Turchia orientale, e con i successivi eccezionali ritrovamenti, per poi descrivere con rigore la struttura dell’insediamento neolitico, cercando di interpretare il significato dei colossali pilastri a T disposti a cerchio ed istoriati con straordinari bassorilievi naturalistici o con simboli ancora tutti da decifrare. Il tutto 7.000 anni prima delle grandi piramidi egizie e in tempi ancor più remoti rispetto all’innalzamento del primo megalite di Stonehenge. Il sito di Gobekli Tepe, con le sue meraviglie provenienti direttamente dall’era glaciale e con quelle che giacciono misteriosamente ancora sotto il manto di terra, è destinato a cambiare radicalmente la comprensione delle tappe dell’avventura umana.
[Modificato da -Kiya- 10/06/2011 23:03]
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Registrato il: 15/11/2007

EgiTToPhiLo/a
Suddito
10/06/2011 23:07
 
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che bravo recensionista :)
15/07/2011 14:02
 
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Ecco a disposizione l'indice:

I Una ri-scoperta
1. Presso l’albero dei desideri
2. Urfa città e dintorni

II Reperti archeologici, ricercatori, concetti tecnici
1. “Il sistema delle tre età”, la recente età della pietra e lo choc di Gerico
2. La mezzaluna fertile e le “Hilly Flanks”
3. Çatal Höyük, un’altra “città” dell’età della pietra
4. Çayönü, culla di Efesto?
5. Nevali Çori nella valle della Peste
6. Gürkütepe e la nascita di un nuovo progetto di ricerca

III Göbekli Tepe
1. La montagna “panciuta”
2. Struttura A: l’edificio del pilastro con il serpente
3. Struttura B: riemerge una Stonehenge mesopotamica: l’edificio del pilastro con la volpe
4. Struttura C: nel cerchio dei cunei
5. Struttura D: nello zoo dell’età della pietra

IV Tra significato ed interpretazione
1. Gli animali e la lopro rappresentazione nell’antico Oriente
2. La memoria culturale e “i sentieri dei sogni” dell’età della pietra

V Gli strati più recenti di Göbekli Tepe e la fine del santuario dei cacciatori
1. Le strutture più recenti e l’edificio del pilastro col leone
2. Quando il cacciatore ebbe bisogno del contadino – Presupposti di un santuario del Neolitico antico

VI Göbekli Tepe due anni dopo. Importanti scoperte effettuate nelle campagne 2005 e 2006

Integrazione all’edizione italiana 2011

Appendice
Bibliografia di base ed ulteriori approfondimenti
Recenti pubblicazioni sull’argomento
Riferimenti bibliografici dela Premessa all’Edizione italiana 2011
Glossario

Illustrazioni fuori testo
19/07/2011 20:43
 
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Lasciatemelo dire: questo saggio è proprio bello!!
Oggi pomeriggio ad esempio, mi è capitato di leggere un riferimento all'Egitto, riguardante i pilastri. L'autore si rifà al Lexikon der Aegyptologie, per prendere in esame i tre tipi di pilastri esistenti nell'antico Egitto per poi, alla fine, ipotizzare una correlazione tra quelli egizi e quelli di Gobekli Tepe.
Più in là nella narrazione si fa riferimento al Tadrat Acacus (ne ho parlato nelle mie sintesi al libro Antiche civiltà del Sahara). Questo perché in un sito rilevato in Turchia, che fa sempre parte degli studi effettuati da Schmidt, sono stati riscontrati dei fori, di piccola natura rispetto a quelli del sito che si trova nel nord Africa.
Ma a parte queste cose che ho notato, e di cui vi ho voluto rendere parte, vi posso dire che il libro si presenta, più che come un saggio nel vero senso della parola, come un diario di viaggio, in cui l'autore sembra interagire con il lettore usando frasi del tipo: di cui vi parlerò più tardi, o simili. In alcuni punti si nota che le analisi non sono concluse. Non vi nego che mi piacerebbe che un giorno potesse esserci una continuazione a questi studi...
21/07/2011 09:24
 
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A parte questi paragoni con il mondo dell'antico Egitto, l'autore spazia lungo i vari siti da lui visitati, evidenziando le analogie e le differenze. Nella trattazione dell'argomento, Schmidt spazia attraverso conoscenze antropologiche, geologiche, fino ad arrivare a parlare di sciamanesimo, mostri e demoni all'interno del cap. IV (vi sto incuriosendo, lo so... [SM=g999103] ). Il tutto con semplicità e chiarezza.
22/07/2011 20:42
 
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Ho finito di leggerlo oggi pomeriggio, di ritorno dal lavoro, e non posso che confermare che è stato bello farsi condurre dall'autore in Turchia, alla scoperta di Gobekli Tepe, la montagna panciuta , e di tutti gli altri siti più o meno limitrofi, venendo a conoscenza di credenze, similitudini, differenze. Come ho già avuto modo di dire, il testo è scritto in maniera semplice, senza fare un uso smodato di termini tecnici. Insomma, alla portata anche dei neofìti (come oggi ho sentito dire)
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24/07/2011 08:28
 
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Un consiglio spassionato, organizzate un viaggio in Turchia, c'è molto, forse troppo da vedere. Oltre al nostro caro Raed, che credo possa contribuire con la sia esperienza, posso indicarvi l'agenzia di viaggi che mi ha organizzato il tour e la relativa guida. Sono specializzati per questa nazione.
12/12/2011 20:58
 
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Proprio oggi, qui ho trovato un video riguardante il libro; l'ho ascoltato proprio adesso ed è interessante.
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EgiTToPhiLo/a
Artista del Re
09/02/2012 11:43
 
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Alla fine dell'anno scorso ho letto il libro su Arslantepe (a cura di Marcella Frangipane). Adesso ho in mano quello su Gobekli Tepe...
'Sta Turchia sta tenendo banco! [SM=x822716]

Ric
[Modificato da Riccardo Banchi 09/02/2012 11:44]
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Colei/Colui che siede alla
destra della Sacerdotessa
Capo del Tesoro


- ShemsetRa -
Architetto Reale

09/07/2012 17:47
 
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Indubbiamente si tratta di un libro interessante, ma io non l'ho trovato molto semplice, anzi, tutt'altro!
Forse la mia scarsa preparazione sull'archeologia asiatica ha reso il tutto ancora più difficile.
A tratti esiste il tentativo di rendere la lettura più piacevole con l'introduzione di elementi narrativi, ma il risultato è molto lontano dalla saggistica divulgativa americana, ad esempio di Brier, oppure del più competente Weeks.
Forse questo è dovuto alla tradizione più rigorosa della scuola tedesca rispetto a quella americana, o forse ad un problema linguistico legato alla traduzione.
Come ho avuto modo di notare più volte, quando un libro è stato scritto in una lingua straniera, e tratta di un argomento molto "tecnico", la traduzione risulta particolarmente difficile, richiederebbe competenze specifiche anche da parte del traduttore e possibilmente la collaborazione di questi con l'autore, per la discussione e la messa a punto di passaggi particolarmente ostici.

Secondo me in questo caso si è voluto mettere sul mercato velocemente un prodotto non ancora affinato, e i molti errori di battitura lo testimonierebbero, assieme ad un certo disordine nell'organizzazione globale dell'opera.
Difetto non imputabile all'autore, quanto piuttosto all'editore, con una grande, enorme scusante: il magnifico servizio che ci ha reso, facendo arrivare subito il libro al lettore, prima possibile, anche pagandolo con un certo numero di errori.

Avete notato la numerazione delle immagini?
E' progressiva solo a tratti, poi ci sono dei balzi dalla metà alle ultime pagine e ritorno, e una decina di fogli fuori testo numerati a parte con le foto a colori, anche queste con la numerazione pazza.
Ma quanto sono utili quelle illustrazioni nella comprensione del testo!
Avete mai letto qualcuno di quei libri in cui si parla di tantissimi reperti ma non ne viene mostrato uno, così per capirci qualcosa bisogna andarseli a cercare?
E quanto sarebbe difficle trovare le giuste immagini di un sito appena venuto alla luce in cui ancora si sta scavando?

Insomma, la fatica è grande ma di certo ne vale la pena, un libro irrinunciabile per gli appassionati delle epoche più antiche.
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