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Egitto. Il mistero degli Affamati di Saqqara

Ultimo Aggiornamento: 06/04/2011 00:40
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29/03/2011 16:54
 
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Grottesca o meravigliosa? Rarissima antichità o falso spudorato? Per più di dieci anni la Concordia University ha condotto studi sulle possibili origini di questa misteriosa scultura. Una volta appartenente alla Collezione Diniacopoulos di Antichità Mediterranee, è in possesso dell’Università dal 1999. Parliamo di una statua di calcare alta 67 centimetri che riporta tracce di antichi pigmenti, che raffigura due persone nude e sedute, con le teste molto grandi. La scultura, nota nel mondo anglosassone come “Starving of Saqqara“ riporta anche un’iscrizione in una lingua non identificata.



Per saperne di più su questa opera d’arte, il Direttore dello Special Projects and Cultural Affairs di Concordia, Clarence Epstein, ha richiesto il parere di esperti dell’Univeristà di Cambridge, del British Museum, del Museo di Brooklyn, del Museo di Israele e del Royal Ontario Museum, anche se finora nessuno di loro è stato in grado di affermare qualcosa di certo sulle origine della statua.

“Un esperto chiamato in causa ha commentato che se si potesse provare che questo reperto risale al periodo in cui gli Ebrei sono stati esiliati dall’Egitto, questo potrebbe essere il pi raro tra i reperti di questo tipo”, afferma Epstein. “Un altro archeologo, invece, ha suggerito che la statua poteva provenire o da una tomba del periodo predinastico, oppure potrebbe al contrario essere un falso assoluto.”

Lo storico svizzero Jean-Jacques Fiechter ci tiene a puntualizzare che: “Un collezionista ed esperto conoscitore della materia come Vincent Diniacopoulos non avrebbe comprato un pezzo del genere, né si sarebbe sobbarcato le spese di una costosa spedizione fino in Canada, se non l’avesse considerato un pezzo autentico.”

Vincent e Olga Diniacopoulos, che hanno messo insieme una collezione privata ora dispersa in diversi musei e altre collezioni private in tutto il mondo, hanno portato questo oggetto in Canada. Identificato con il nome di “Affamati di Saqqara”, la scultura è stata esposta negli anni Cinquanta nella galleria Ars Classica, di proprietà della famiglia, a Sherbrooke Street, Montreal. Il nome di Saqqara si riferisce a una vastissima area sepolcrale ritrovata nell’antica capitale di Memphis, in Egitto. Nonostante tutto, come questa regione sia collegata alla statua e il motivo per cui le sia stato dato questo nome rimane ancora un mistero.

Sia gli appartenenti all’Ateneo che il pubblico avranno finalmente la rara possibilità di vedere e di commentare questa opera, che è stata conservata in una cassa sigillata e rotta in diversi frammenti per più di mezzo secolo. La scultura, infatti, sarà esposta per tre giorni nell’atrio del Engineering, Computer Science and Visual Arts Integrated Complex (EV, 1515 Ste-Catherine St. W.) dell’Università di Concordia.

[fonte: ArcheoRivista]
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