Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Le stelle cadenti

Ultimo Aggiornamento: 12/03/2011 04:38
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07/03/2011 08:54
 
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Le selci litiche microlitiche che ho rinvenuto sul "Terzo livello", confermano indirettamente, se ce ne fosse il bisogno, che l'uso del metallo in Egitto, entrò a far parte del bagaglio tecnologico dei popoli nilotici posteriormente rispetto alle altre civiltà del Mediterraneo.
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- ḥtm mr r ry.t '3.t
wts rn n ՚ḫ n itn,
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07/03/2011 09:02
 
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Grazie Diego ;)
Posso chiederti in che modo queste selci contribuiscano a confermare l'approccio tardo dell'Egitto verso il metallo?
Forse è sufficiente la loro presenza, e l'assenza di reperti di altra composizione, a tal proposito?
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07/03/2011 14:16
 
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No, semplicemente perché le selci microlitiche vengono abbandonate nel resto del Mediterraneo nel momento dell'introduzione del metallo (bronzo) mentre in Egitto è noto che gli utensili litici vengono utilizzati per molto tempo ancora dopo l'introduzione del ferro. Non è molto chiaro il perché di questa discrasia tecnologica: evidentemente il ferro non era disponibile né materialmente né concettualmente, oppure aveva altre valenze ...
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07/03/2011 18:45
 
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Allora, siamo arrivati a parlare del ferro e del suo progressivo utilizzo in Egitto, partendo da una domanda di Kiya riguardo al significato – esclusivamente di contenuto spirituale - che gli egiziani davano al fenomeno delle stelle cadenti.

 

Abbiamo distinto le “meteore” dai “bolidi” e ne abbiamo analizzato il contenuto, abbiamo sufficientemente appurato il significato del termine utilizzato per la parola “ferro” e stiamo approfondendo il periodo storico in cui l'utilizzo del ferro stesso divenne una pratica “industriale.

 

Ma torniamo alla prima domanda: Come interpretavano il fenomeno delle stelle cadenti gli antichi egizi?

 

Io credo che questo fenomeno era sicuramente studiato. Gli antichi osservavano assiduamente il cielo nottorno e le sue manifestazioni.

Infatti, come in ogni parte del mondo, in Egitto veniva praticata la professione di Astrologo.

 

Il Papiro Demotico del Museo di Berlino n. 8345 porta scritte alcune colonne di un testo ad uso degli astrologi; gli oroscopi si basavano sulla creduta influenza degli astri sul destino individuale umano (Pag. 735 e seguenti: Letteratura e Poesia dell'Antico Egitto – di Edda Bresciano)”.

 

Nella letteratura egizia, salvo errore, sembra che non si parli mai delle stelle cadenti. Il Grande Inno ad Aton, uno dei testi più celebri della cultura egizia, parla anche della notte in questi termini:

 

.....quando riposi, nell'orizzonte occidentale, la terra è nell'oscurità, come se fosse morta, gli uomini dormono nelle loro camere, con la testa coperta, e un occhio non vede l'altro. Potrebbero venir rubati i loro beni che sono la loro testa, ma non se ne accorgerebbero. Tutti i leoni escono dalla loro tana, tutti i serpenti mordono. L'oscurità è per loro chiarore....

 

Era forse un momento della giornata da associare alla paura, alla morte, alla magia?

 

Sul soffitto del Cenotafio di Sethi I, ad Abido, è narrato come Nut, la Dea del cielo, in sembianze di scrofa, divori i suoi stessi figli, cioè le stelle e li partorisca nuovamente ogni notte ad oriente: Nella forma più arcaica della teologia solare, la dea, in forma di vacca celeste Hator, assorbiva Ra e, ogni mattina lo rigenerava, la Vita era rappresentata nel disco solare, come dice Mario Tosi, il tema dominante degli egizi, era “l'uscire al giorno”.

 

Io penso che il fenomeno delle stelle cadenti, bolidi, o meteore che fossero,era interpretato come un evento negativo, presagio di sventura e probabilmente era legato, nelle sua interpretazione, a riti e procedure di magia.

 

Per quanto mi riguarda, mi è capitato spesso, per necessità connesse alla pratica di uno dei miei hobby sfrenati da pensionato, di trovarmi di notte sotto un cielo pieno di stelle, specie nel periodo estivo, affaccendato ad utilizzare l'acqua irrigua comunale - precedentemente prenotata - per bagnare le mie colture orticole e, in quelle notate calde e piene di odori, quando vedo una stella cadente, non posso non pensare ai versi della poesia del Pascoli, (X Agosto):

 

…...

e tu cielo dall'alto dei mondi

sereni, che sei infinito, immortale

inondi con un pianto di stelle,

quest'atomo opaco del male.

 

 

 

 

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- ShemsetRa -
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09/03/2011 13:20
 
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Re:
emilioraffaele, 07/03/2011 18.45:

...era interpretato come un evento negativo, presagio di sventura e probabilmente era legato, nelle sua interpretazione, a riti e procedure di magia.
...


Invece adesso lo vediamo come un buon presagio, un evento in grado di realizzare un nostro recondito desiderio.
E' una credenza locale, diffusa solo dalle mie parti, oppure anche da voi si dice di esprimere un desiderio alla vista della stella cadente?

E vista la nostra dipendenza culturale dall'antico Egitto, nell'ipotesi in cui loro interpretassero negativamente il fenomeno, quando è avvenuta l'inversione di significato?

Il caso citato, della bella e struggente poesia di Giovanni Pascoli, (a me è sempre piaciuto Pascoli, anche se è da martellate sulle dita!) penso sia solo un'immagine poetica, non corrispondente a diffuse considerazioni negative sul fenomeno risalenti al XIX secolo...

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09/03/2011 21:56
 
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Da noi, landa densamente abitata, zona Centro Italia, si dice la stessa cosa, ma il cielo di Roma è opaco, lattiginoso, non si vedono neanche le stelle. Al giorno d'oggi i giovani, le stelle cadenti le vedono in televisione.
09/03/2011 22:31
 
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basta andare sul mare, lontano dalle luci che danno sulla strada et voila.... il gioco dovrebbe essere fatto! [SM=g999103]
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09/03/2011 23:17
 
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Credo che sia una leggenda "nazionale", associata anche a quella della notte di San Lorenzo, il 10 agosto. La notte in cui le stelle cadenti dovrebbe raggiungere il più alto numero dell'anno....

chi ne sa di più sulle origini di questo "appuntamento"? (vediamo se riusciamo ad arrivare a qualche tratto comune con l'antico Egitto)
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10/03/2011 10:38
 
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Re:
-Kiya-, 09/03/2011 23.17:

Credo che sia una leggenda "nazionale", associata anche a quella della notte di San Lorenzo, il 10 agosto. La notte in cui le stelle cadenti dovrebbe raggiungere il più alto numero dell'anno....

chi ne sa di più sulle origini di questo "appuntamento"? (vediamo se riusciamo ad arrivare a qualche tratto comune con l'antico Egitto)



Wikipedia è abbastanza esaustiva in proposito:

«Le Perseidi sono uno sciame meteorico che attraversa l'orbita terrestre durante il periodo estivo. La pioggia meteorica si manifesta dalla fine di luglio fino oltre il 20 agosto e il picco di visibilità è concentrato attorno al 12 agosto, con una media di circa un centinaio di scie luminose osservabili ad occhio nudo ogni ora dalla Terra. Ciò rende questo sciame tra i più rilevanti in termini di osservabilità tra tutti quelli incrociati dal nostro pianeta nel corso della sua rivoluzione intorno al Sole.

La cometa che ha dato origine a questo sciame è la Swift-Tuttle, che ha un nucleo di circa 10 km e il cui ultimo passaggio al perielio è avvenuto nel 1992, e il prossimo si realizzerà nel 2126. Le meteore che noi vediamo ora sono particelle rilasciate durante le passate orbite della cometa. La velocità con cui impattano l'atmosfera terrestre è pari a circa 59 km/s. Le prime osservazioni dello sciame delle Perseidi furono fatte dai Cinesi nel 36 d.C.

«Le Perseidi sono popolarmente note come "Lacrime di San Lorenzo" in quanto anticamente il momento di picco era collocato intorno al 10 agosto, ma per effetto della precessione degli equinozi si è spostato nel corso dei secoli di circa due giorni in avanti. In Grecia rappresentano la Trasfigurazione del Signore che cade il 6 agosto, se ne può arguire che la tradizione greca sia più antica di quella italiana, che sicuramente nacque nell'Ottocento con la scoperta del legame delle Perseidi con la cometa Swift-Tuttle da parte dell'astronomo italiano Giovanni Virginio Schiaparelli: Schiaparelli nel 1866, a seguito del passaggio al perielio della cometa del 1862, scoprì il legame tra gli sciami meteorici e le comete, scoperta contenuta in uno scambio di lettere con Padre Secchi.

Il nome di questo sciame meteorico deriva dal fatto che il radiante, ovvero il punto dal quale sembrano provenire tutte le scie, è collocato all'interno della costellazione di Perseo. Nell'anno 2000 le coordinate del punto radiante risultavano essere pari a 46° di ascensione retta e +58° di declinazione, con uno spostamento giornaliero, dovuto al moto di rivoluzione terrestre, di 5,4° A.R. e 0,12° declinazione, dirigendosi dalla costellazione di Cassiopea verso quella della Giraffa.

La perdita, avvenuta il 12 agosto 1993 del satellite per comunicazioni Olympus lanciato dall'Agenzia Spaziale Europea è stata attribuita alla collisione con una Perseide»
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- ShemsetRa -
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10/03/2011 15:06
 
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Ecco, quando sento parlare di tradizione greca - chissà perché - penso agli egizi...
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