| | | OFFLINE | | Post: 7.073 Post: 6.865 | Registrato il: 12/02/2006 | Colei/Colui che siede alla destra della Sacerdotessa | Capo del Tesoro | - ShemsetRa - Architetto Reale | |
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19/01/2011 01:17 | |
Quando sono in Egitto, i miei pensieri viaggiano a senso unico: so che i siti più importanti sono sempre lì, aperti e a disposizione, quindi cerco di dare la priorità a quelli meno conosciuti e meno frequentati, perché ho quasi la paura che possano venire chiusi o perduti.
Invece la Valle dei Re sarà sempre visitabile, col suo traffico di pullman e comitive di turisti colorati.
Forse mi sbaglio, perché proprio i siti più frequentati sono quelli a maggiore rischio di chiusura, anche se il pericolo c’è per tutti.
Così abbiamo deciso di andare a Mohalla domenica 7 Novembre.
Mohalla si trova risalendo la sponda destra del Nilo, verso sud.
Oltrepassata l’ansa davanti ad Armant, quasi si arriva in prossimità di Esna.
Ma non è così facile!
La mia guida egiziana (vi avevo già detto nel mio Diario di Viaggio 2006 che sul forum la chiamo Kalala), è già stata lì qualche anno fa, invece il nostro autista Ibrahim (che non è lo stesso del Cairo!) non conosceva la strada e lei non poteva indicargliela, perché chi non guida, di solito, non ha ben presente nemmeno la rete stradale.
Il giorno precedente, ritornando da El-Kab, Ibrahim si era fermato in zona e aveva chiesto, a delle persone incontrate lungo la strada, se sapessero indicarci le tombe di Mohalla; alcuni non sapevano rispondere, ma abbiamo infine trovato qualche indicazione.
“Due ponti più avanti da qui!”, traduceva per noi la nostra guida Kalala.
Tornati a Luxor Kalala è andata all’ufficio della soprintendenza per procurarsi i permessi per la nuova escursione, intanto ha chiesto altre delucidazioni.
Anche lì non sapevano fornire indicazioni precise, però hanno raccomandato di prendere il biglietto preventivamente a Luxor, alla biglietteria del tempio.
Sulla collocazione anche i funzionari non hanno potuto essere precisi, non molta gente chiede di andare a visitare quel sito, così presto si perdono le informazioni fondamentali, inoltre i villaggi egiziani, esattamente come in Grecia, non sono segnalati sul posto con il cartello ed il nome, ci si affida alla memoria e agli abitanti del posto.
Qualcuno diceva che si doveva raggiungere Esna, e in effetti Mohalla dovrebbe essere in questa provincia, però le tombe rupestri di Esna forse sono altre, anzi, ad essere precisi, il villaggio dove si trovano quelle cercate da noi non si chiama nemmeno Mohalla, ma ha un altro nome.
Raggiunto il ponte individuato il giorno prima, non si è rivelato essere il posto giusto, ma ci hanno detto di andare avanti ancora un po’ e chiedere.
La strada statale Cairo-Assuan procede ad una certa distanza dal Nilo, costeggiando il canale di irrigazione parallelo al fiume, attraversato da molti ponti, costruiti in prossimità dei centri abitati.
Parallelamente si trova anche la ferrovia, al margine delle terre coltivate.
Finalmente abbiamo individuato il ponte giusto su cui attraversare il canale.
Ecco anche il passaggio, poi una caserma nuova, un posto di guardia presidiato da militari e civili fra i quali individuiamo il responsabile del sito, a cui veniamo presentati, poi prende le chiavi e ci accompagna al primo ipogeo.
Ha sempre un qualcosa di esclusivo, arrivare in un sito vuoto e vedere il guardiano aprirlo per noi, quasi ci sentiamo importanti personalità diplomatiche.
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