A questo punto posso anche dire di più, mi sembrava strano anche l’asse di ingresso così decentrato, tanto più che lo stesso individuava anche il pozzo, vera sepoltura dell’Osiride: probabilmente il progetto iniziale della tomba prevedeva due ali laterali uguali, di 3x4 pilastri, fino alla linea tratteggiata che ho tracciato, in questo modo tornano meglio i numeri “simbolici” 3, 4, 8, 9; in un secondo tempo venne ampliata, allungandola verso sud di 3x3 pilastri, con le rispettiva campate sottese.
Per dirla tutta, anche la scelta di una pianta rettangolare disposta così, anziché penetrare nella montagna col lato più lungo, mi sembrava anomala, però, a ben guardare, non si tratta di tombe del Nuovo Regno, ma di quello Antico, o al massimo, del Primo Periodo Intermedio, quindi è più ragionevole, ma forse ciò nasconde anche l’esigenza di lavorare vicino alla superficie, e i crolli lo testimoniano.
Forse i funzionari sepolti a Mohalla, per quanto ricchi, non potevano pretendere la stessa tecnologia usata per i re, né potevano portar via dai cantieri regali i migliori artigiani e operai, o i progettisti con i loro segreti, quindi per avere luce all’interno ad illuminare il lavoro si praticavano aperture temporanee nella roccia, nei punti in cui la parete rimaneva più sottile, col risultato di indebolirla ulteriormente…
Infatti il tetto e la parete esterna crollarono, chissà quando ed ora è stata ripristinata in muratura con un soffitto in travi di legno e tavolato.