Da questo punto di vista trovo che l'opera di Manetone sia di grande utilità.
Probabilmente non ha inventato lui la divisione in dinastie, ma ha semplicemente messo per iscritto e su commissione qualcosa di già consolidato.
Secondo me è un sistema molto comodo, integrato dalla divisione a grandi linee in tre Regni e tre Periodi Intermedi, talmente comodo da essere prolungato ben oltre la durata dell'indipendente stato egizio fino XXXIII Dinastia e recentemente persino in precedenza, con l'introduzione delle Dinastie 0 e 00.
Ma quali furono le sue fonti?
Certo non erano solo orali, infatti sappiamo che certe informazioni importanti venivano già messe per iscritto nell'Antico Regno, come sulla Pietra di Palermo.
Quindi egli aveva fonti scritte, più o meno antiche, da riordinare, o forse era in possesso di un documento ereditato, frutto di un riordino avvenuto già in precedenza, infatti possiamo immaginare che periodicamente, qualche sovrano avanzasse richieste ai propri sacerdoti, analogamente a quanto chiesto a Manetone.
Un riordino necessario, probabilmente perché in certi momenti della storia nessuno si prese l'onere di aggiornare le liste già presenti, altrimenti avremmo una Pietra di Palermo chilometrica
, quindi certi passaggi si persero, altri furono registrati in diversi templi, a cura di nomarchi di provincia, per poi essere raccolti e convergere in un'unica opera (non si butta via nulla!).
Così abbiamo delle sovrapposizioni di dinastie durante i periodi intermedi: lo stato frazionato, privo di un potere centrale e di un sovrano senza rivali, aveva due o tre contendenti di peso paragonabile, ognuno dei quali dotato di un tempio principale in cui si annotavano i nomi e le durate dei regni, persino dei re così detti Hyxsos.
Non so fino a quale punto, gli stessi compilatori avessero idea della grande opera a cui stavano prendendo parte, secondo me già il compilatore della Pietra di Palermo si scontrò con i problemi della storiografia, per questo cominciò subito con delle divisioni rispecchianti la diversità fra le fonti a cui aveva accesso.