queste le esatte parole del senatore Spano:
da un lato all'atro dello scarabeo sono due cartelli reali, quello a sinistra è composto dal disco dal muro merlato e dalle braccia innalzate: formano il nome del re antichissimo Micerino, Re-men ka, oppure trasponendo Men ka-re. questo è un re antichissimo che si trova menzionato nel rituale di Torino, cap. 64, lin. 31. è il Mencheres di Manetone , il IV re della dinastia menfitica. quanto all'altro cartello, mi è affatto ignoto. prima di tutto non può essere un prenome di Micerino, perchè ai suoi tempi i re non avevano che un solo nome. in secondo luogo i segni non possono adattarsi ad alcun re della dinastia del mentovato Micerino. infatti il cartello al disco (Re) che è comune a tutti, ha un segno che si legge Ilem (questo segno allorquando è preso in senso simbolico indica "moglie"); il terzo segno poi non pare differire dal secondo che nell'altezza. perciò essendo incerto non posso concludere qualcosa di probabile. ben si potrebbe con qualche contorsione fare sì che questo cartello appartenesse a Tamphtis, ottavo re della decima dinastia, ma la cosa non mi soddisfa.
Nota di Spano: il cavaliere la Marmora riportò questi due impronti di scarabei alla Tav. A. Num 19 e 20 della sucitata memoria, V. pure quanto opina sui citati scarabei alla pagina 52 senza entrare nei minuti particolari della loro raffigurazione.
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Bene da questo si evince che:
1) la raffigurazione dei due scarabei non è di Spano ma di La Marmora
29 che Spanoo per tradurre il primo cartiglio si rifà ad un documento di Torino di cui io posseggo la più vaga delle idee.
Voi? orsù sacerdotesse di Thot (e d'Apollo), non mi deludete... ;) :D