"
L'oro di Tutankhamen", di Kamal el Mallakh e Arnold C. Brackman, riporta come didascalia a tre immagini di bastoni (un semita, un nubiano e un asiatico) la seguente:
Tre bastoni cerimoniali che raffigurano i nemici dell'Egitto
Gli autori, quindi annotano:
"Tre figure di tradizionali nemici dell'Egitto sono scolpite in questi bastoni cerimoniali, che dovevano essere gettati a terra per simboleggiare l'atto del trascinare i prigionieri nella sabbia per proteggere le frontiere dello stato."
In "
I Grandi Faraoni" di T.G.H.James, edito da White Star, nella sezione relativa a Tutankhamon, si legge, a pag. 267
(...) I sovrani e gli alti ufficiali sono spesso raffigurati con in mano un bastone. Nella tomba di Tutankhamon ne son stati ritrovati circa centotrenta, al punto che Carter ipotizzò che il giovane sovrano dovesse collezionarli. Alcuni sono assai semplici e si potrebbero definire "bastoni da combattimento"; altri invece erano simboli di autorità, meravigliosamente intagliati con immagini di prigionieri stranieri. Uno di questi, in particolare, mostra un raffinato ritratto del faraone realizzato interamente in oro. Dunque, erano previsti bastoni per ogni occasione e dai segni ritrovati su molti di essi si può dedurre che fossero stati usati prima di essere deposti nelle tombe.
E ancora, a commento del
Bastone Decorato (Carter 227A, J. d'E. 61756, lunghezza 108 cm):
I combattimenti con i bastoni sono ancora molto diffusi nell'Alto Egitto e sono pochi gli uomini che non portano sempre con s+ un robusto arnese in legno, adatto a diversi usi. In alcune tombe sono state ritrovate raffigurazioni di giochi analoghi, dalle quali risulta evidente che i bastoni erano considerati oggetti personali di una certa importanza. Secondo Carter, il giovane Tutankhamon doveva esserne un collezionista, dato il numero di bastoni ritrovati nella sua tomba; molti di essi sono semplici, altri hanno forme insolite e sono decorati sulla parte ricurva, altri ancora sono talmente preziosi da essere considerati ornamentali. (...)
Commentando invece il
Bastone con prigioniero libico (Carter 100a, J. d'E. 61734, lunghezza 109 cm) si legge:
I tre bastoni con l'impugnatura raffigurante prigionieri legati sono stati ritrovati in una lunga cassa nell'anticamera, insieme ad alcuni archi, riposti in particolari custodie, e ad altri oggetti di forma allungata. I bastoni qui illustrati recavano tutti impresso il nome di Tutankhamon e dovevano risalire agli anni del suo regno. Tuttavia, è improbabile che un generale vittorioso abbia mai condotto un prigioniero davanti al faraone, anche se è possibile che il suo comandante in capo Horemheb avesse cominciato una campagna per riconquistare le regioni tradizionalmente sotto l'influenza egiziana e perdute durante il regno di Akhenaton. La Libia, a quel tempo, non rappresentava una minaccia per i confini dell'Impero: eppure su questo bastone è raffigurato un prigioniero libico. (...)
Mentre a commento del
Bastone con prigioniero nubiano (Carter 48b, J. d'E. 61735, lunghezza 102 cm):
Questo bastone è quasi identico al precedente: l'unica differenza consiste nell'impugnatura, dove è raffigurato un prigioniero di origini nubiane anzichè libiche. Non si conoscono altri bastoni con figure, oltre a quelli rinvenuti nella tomba di Tutankhamon: pertanto è difficile indovinarne le possibili funzioni, anche se risulta evidente che lo scopo finale era quello di umiliare i nemici del faraone. (...)
[Modificato da ACUSinpw 10/11/2010 11:32]