| | | OFFLINE | | Post: 7.073 Post: 6.865 | Registrato il: 12/02/2006 | Colei/Colui che siede alla destra della Sacerdotessa | Capo del Tesoro | - ShemsetRa - Architetto Reale | |
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09/10/2010 16:28 | |
In effetti è un libro abbastanza difficile, ma appassionante, ovviamente per chi è interessato ad un approccio molto pratico alla storia egizia.
Acus, se ti può essere utile studiare in italiano te lo presto, ho anche il suo cugino più vecchio, "La storia sociale dell'Egitto" di Trigger, Kemp, O'Connor e Lloyd.
Un altro tempio analizzato nel testo è quello di Elefantina, molto particolare per la sua posizione.
La città di Elefantina è piuttosto decentrata rispetto al cuore politico-amministrativo-religioso dell'Egitto, però gioca un ruolo importante perché sede dell'ipotetica sorgente leggendaria della piena del Nilo, perché è posta in prossimità della prima cateratta, luogo in cui, irrimediabilmente, si trova una discontinuità nella navigazione.
Durante la storia è stata dentro e fuori dai confini, abbandonata e corteggiata dalle varie dinastie.
Scavando qui gli archeologi sono davvero arrivati a spazzolare il subsrato roccioso in granito, limite oltre al quale nessun uomo è mai arrivato.
Il primo tempio costruito sulla roccia originaria era dunque quello arcaico o preformale e aveva una forma singolare, ricavata in una sorta di nicchia fra gli scogli levigati.
Probabilmente il luogo suggerì agli antichi uomini di Elefantina qualcosa di sacro, ma la nicchia naturale non bastava, così costruirono alcune celle in mattoni crudi, addossate alla pietra.
La cosa curiosa è che intorno ci sono tanti altri muri, sempre in mattoni crudi, più spessi o più sottili, ma tutti dal carattere preformale, aggiunti in varie riprese fino al Medio Regno, epoca in cui all'area templare fu dato un assetto protoformale.
In periodo tutmoside fu costruito il tempio in stile formale, utilizzando interamente materiale lapideo, e ricoprendo i resti delle due fasi precedenti fino al limite superiore delle rocce.
L'architettura formale aveva bisogno, per esprimersi correttamente nelle sue forme geometriche pure e pianificate da attenti progetti, di un sottofondo piano, che ricavò riempiendo l'antica nicchia.
Grazie a questa soluzione si salvarono grandi quantità di materiali, con somma gioia degli archeologi che lì si trovarono a scavare. |