Della
lapis memphiticus, appunto la "pietra memphita", tratta anche Plinio nel Libro 37, capitolo 7 (Roby.... non c'è niente da fare, per noi questo numero è scritto...) . Lo riporta Lisimaco Verati nel testo "
Sulla storia teoria e pratica del magnetismo animale", dove però si limita a un accenno:
"....La pietra di Menfi, triturata e fattone ammolliente sulle carni che dovevano chirurgicamente operarsi col ferro e col fuoco, impediva ogni dolore del paziente, e sorbita in un miscuglio di vino e di acqua sortiva il medesimo effetto...."