Storia e Mnemostoria dell'Antico Egitto, ossia la storia per come recepita, nel tentativo di comprendere la storia per come stata.
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Enûma Eliš

Ultimo Aggiornamento: 26/07/2010 11:34
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di ATON
Thiatj

- ḥtm mr r ry.t '3.t
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S3t n m3't -
25/07/2010 04:51
 
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Significato
Tenendo conto del contenuto generale, il poema vuole essere una spiegazione all'origine e alla struttura dell'universo. Il tentativo di trovare una risposta alle domande spontaneee che il mesopotamico si pone in riferimento a tutto quanto lo circonda.

Ma ad un'analisi più approfondita, si può anche affermare che lo scopo principale dell'Enûma Eliš sia quello di celebrare l'elevazione di Marduk e, di conseguenza, l'origine e la costituzione del mondo, quale opera eroica e meritoria del dio. Così si troverebbe una spiegazione all'uso liturgico del poema, che veniva letto per intero nel quarto giorno di festa del rituale del nuovo anno.
Dalle fonti storiche, inoltre, appuriamo che Marduk venne eletto a divinità principale di Babele durante la I dinastia babilonese, mentre prima di allora era praticamente ignoto. A Babele il suo culto crebbe fino a soppiantare quelli di Anu ed Enlil.

Pertanto è possibile concludere che si tratta sia si un poema dottrinale, che spiega l'orgine del mondo in linguaggio mitico, sia un poema celebrativo della divinità che in un dato momento viene eletta a capo del Pantheon.

Sussistono, tuttavia, altri punti di vista, che riconoscono nei versi del poema, ad esempio, un mito del sole, incarnato nel giovane eroe che conquista e domina rinascendo in primavera, dopo il declino invernale. Un'altra ipotesi è quella che vuole inglobare il poema in un disegno più vasto, che coinvolge l'intero ciclo stagionale, rispecchiando in esso tutte le fasi della natura che muore e rinasce, simboleggiate dalla morte e risurrezione degli dei.

La creazione dell'uomo potrebbe essere parte di un rituale divino di espiazione, composto di tre fasi distinte:

a) la confessione del peccato;
b) il transfer del peccato su un capro espiatorio;
c) la distruzione del peccato mediante la distruzione dell'essere su cui lo si è trasferito.

Va inoltre evidenziato che Kingu viene sì giustiziato perchè colpevole, ma dal suo sangue gli dei creano l'uomo. Il peccato di Kingu viene quindi trasferito all'uomo. Gli dei lo creano mortale, affinchè possa "sostituirsi" ai vinti ed espiare la loro colpa, attraverso la morte.
[Modificato da -Kiya- 25/07/2010 17:12]
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