A rigor di memoria, non credo di essermi mai imbattuta in raffigurazioni o iscrizioni relative a fratelli gemelli nell'antico Egitto.
Prendendo spunto da una richiesta pervenutami tramite l'EEF, rivolgo a voi il seguente quesito:
Come si rapportavano nei confronti di un parto gemellare?
Era questo ritenuto un evento positivo, anche in nome del dualismo imperante e di cui il Credo Egizio era pregno, oppure era ritenuto un evento negativo? Me lo chiedo soprattutto riflettendo sull'assenza di divinità con queste caratteristiche nel Pantheon Egizio. Divinità o figure mitiche che invece incontriamo in altre civiltà, come in quella Greca, con i Dioscuri Castore e Polluce, o quella Romana e i suoi fondatori, Romolo e Remo. O , forse, dovremmo ritenere tali Shu e Tefnut, Geb e Nut e le altre coppie di fratelli dell'Enneade?
Unica traccia egizia: un'iscrizione rinvenuta ad Abydos che riferisce della "Città dei Gemelli" o della "Casa dei Gemelli" che, secondo Dumichen, potrebbe essere riferita ad un villaggio sito nei pressi di Esna.
E' vero che Khnum è sovente rappresentato mentre modella con l'argilla due figure identiche, ma si intende l'uomo e il suo ka, ovvero il suo doppio....
[Modificato da -Kiya- 17/03/2010 18:29]