roberta.maat, 20/01/2010 21.55:
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Mi spiego meglio : Il terremoto mandò in pezzi una parte del tempio di Abu Simbel ed i frammenti retarono a terra per secoli, tanto che perfino nello spostamento del 1960 fu deciso di lasciare il sito nelle medesime condizioni. Ora, a parte il rispetto per la storia dell'evento manifestato in tempi moderni, cosa spinse gli antichi a non provvedere per un restauro. Era ancora in vita Ramses poichè si sa della sua morte nel 1213 AC quindi presumo che negli anni dopo il sisma vi fosse qualche attività cerimoniale al tempio a meno che il disastro non ne dichiarò il disuso.
...tornando all'egittologia ed alle giuste perplessità manifestate da Roby.maat, fermo restando che sto comunque cercando notizie più concrete ed avvalorate da "sacri testi", avanzerei una mia ipotesi.
Ramses edificò i due templi (il Grande ed il Piccolo) al confine con la Nubia quale manifestazione di potenza nei confronti di una terra da sempre pronta a sollevarsi contro i leggittimi sovrani d'Egitto. Quello doveva essere un monito e quelle statue, alte più di 20 m., dovevano svolgere anche la funzione ben precisa di incutere timore nel "nemico".
Del resto era il motivo per cui, ai confini, venivano erette statue dei Re in pose ieratiche e con i muscoli ben evidenziati.
Ora, se è vero che il tempio venne inaugurato intorno al 1250 a.C (ma qualche fonte indica il
1224 a.C, ovvero pochi anni prima della morte del Re:): e che crollò qualche anno dopo, direi che il lasciare le cose come erano (testa abbattuta e statue demolite dal crollo) potrebbe essere intepretato come un
minor interesse alla frontiera sud (magari perchè più "tranquilla") appannaggio piuttosto delle frontiere asiatiche, molto più turbolente, e verso cui si era indirizzata l'azione guerriera di Ramses.
In sostanza, il tempio di Abu Simbel poteva, a quell'epoca, aver
già svolto il suo compito deterrente ed
un eventuale restauro venne posto in secondo piano rispetto ad altre costruzioni che, in quel momento, erano maggiormente utili alla glorificazione del Sovrano.
Ribadisco che questa è una mia intepretazione non suffragata, almeno per ora, da fonti più autorevoli.