| | | OFFLINE | | Post: 4.090 Post: 4.089 | Registrato il: 04/04/2007 | | Scriba Reale | La Divina Cantatrice - HdjetmeMaat MerytAton Sitenjterw - | |
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26/07/2009 16:22 | |
Vorrei continuare a parlare di Cleopatra secondo la mia valutazione personale.
Non vorrei cavarmela solo dicendo che fu una grande donna ma non un grande re.
Dunque sottolineo che mi intriga moltissimo come persona per il suo carattere forte che le permise nei pochi anni della sua vita attiva di emergere in un mondo e in un momento difficili.
Dinastia di inetti la sua, probabilmente minati geneticamente dalla frequente pratica dell'incesto, Cleo ha cercato di sfruttare la sua diversità attraversando tutte le espressioni di comportamento, avulsa da restrizioni imposte dall'etica comune. Si è districata anche lei nella abitudine alle congiure di palazzo cui i Tolomei erano avvezzi giungendo fino all'omicidio di sua sorella Arsinoe.
La sua propensione agli studi le diede una cultura insolita che le permise di costruire il sogno della rinascita di un Egitto sovrano e di giustificare l'audacia delle sue mosse.
Forse non eccesivamente bella (almeno nelle monete romane) doveva possedere un sex appeal non indifferente anche se penso che fu più il significato di Cleopatra e non Cleopatra ad imbambolare i due uomini.......col terzo sembra che non riuscì.
A suo favore pure la padronanza delle lingue, una forte autostima, e qualche sagace sfruttamento di situazioni contingenti, come l'assassinio di Pompeo da parte di suo fratello che fu una splendida occasione per eliminarlo ed ingraziarsi Cesare.......da attenta osservatrice dei fatti di Roma forse non avrebbe fatto lei stessa quell'errore. Il triunviro Pompeo era sì nemico del condottiero ma anche suo amico fraterno.......eliminarlo in quanto terzo uomo potente, sarebbe stato un grave errore politico.
Questa personalità lucida e prepotente indubbiamente affascina però non fu sufficiente a garantirla per una corona duratura.
Forse amò davvero Marcantonio e questo sentimento le fece perdere l'obbiettività e la ragione.
Penso che ebbe anche molto savoir faire nelle relazioni interpersonali tanto che perfino la sua rivale ex moglie di Antonio Ottavia, alla sua morte ed in barba ai venti che spiravano a Roma, si prese cura dei suoi figli.
Irriducibile ostinata nella ricerca della supremazia in Oriente , commise quell'ultimo errore fatale di convincere Antonio allo scontro navale con Ottaviano fornendo una grande flotta pesante e inadeguata mentre le truppe erano addestrate per combattimenti di terra.
La passionalità che la contraddistinse ha donato tinte intense a tutta la sua vita, teatralità e gesti estremi fino all'ultimo sopprimendo se stessa.
Un'altra osservazione da fare , secondo me : Roma si avviava al grande cambiamento, scossa tra guerre civili e dittature. Era finito il tempo della repubblica e stava per iniziare l'impero, una forma di governo che forse Cleopatra benchè ellenizzata e latinizzata avrebbe compreso di più.
I fasti di Ottaviano Augusto, inizio di Roma caput mundi, si addicono ad una regina faraone, più di una repubblica dove comandano senato, generali ecc.........forse sarebbe stato meglio per lei nascere più tardi !
Ho fatto di Cleo un ritratto, forse non corretto e condivisibile, però è quello che resta per ora in me di una donna straordinaria nel bene e nel male che voleva essere re quando non c'era più posto. |