I colossi di Memnone...

Leggendo di Amenhotep III, ho trovato una notizia che diceva: "Del suo grandioso tempio funerario, crollato intorno al 1200 a.C. a causa di un terremoto, rimangono, in situ, solamente due statue, I colossi di Memnone a cui è legata una curiosa notizia riportata da molti storici greci: ogni giorno, all'alba, una delle due statue cantava quando veniva colpita dal primo sole. Questo curioso avvenimento, dovuto ad un fenomeno di espansione della roccia, fu talmente famoso nell'antichità che anche alcuni imperatori romani vollero udirlo. Il canto scomparve dopo i restauri alla statua ordinati da Settimio Severo."

Voi credete veramente fosse stato possibile (il canto) a causa della forma (o comunque a causa di com'era) della roccia?
Certo potrebbe esser giusto, anche perchè quand'erano stati ristrutturati dai Romani non "cantavano" più...
Ma se fosse invece per via di qualcos'altro...del tipo che era legata al faraone, e quindi "cantava", quindi un fatto magico, misterioso, ispiegabile?

La mia idea è che si, sia per via della forma della roccia, ma qualcosa di magico ce l'abbia lo stesso...qualcosa, ma di non spiegabile.

Il sibilo che viene definito "canto" era provocato dal vento, che attraversava la roccia attraverso le crepe provocate dai cedimenti.

A seguito di un intervento di restauro, infatti, i due giganti non "cantano" più.

Sempre a causa del restauro nelle crepe delle statue non si depositava più l'umidità che, con primi raggi del sole, evaporava rapidamente dando luogo al "canto".

Questo secondo altri "esperti".

La sostanza è che, vuoi per la conformazione della roccia, del sibilo del vento o dell'evaporazione, il sole, in particoare il suo intenso calore, influiva sulle statue facendole "cantare".

Ciao, BATA.